Aosta “non è un Paese per l’azzardo”. Addio alle macchinette su tutto il Comune
Aosta è una città senza gioco d’azzardo. A spiegarlo in Consiglio comunale questa mattina – mercoledì 23 ottobre – è stato lo stesso Primo cittadino del Capoluogo, in risposta ad un’interrogazione di Gianpaolo Fedi, Rete Civica.
Il consigliere chiedeva conto dello stato di applicazione della Legge sull’azzardopatia, in particolare per quel che riguarda il rispetto delle “distanze delle macchinette dai cosiddetti luoghi sensibili e agli orari di apertura dei giochi nei locali, con eventuale distinzione tra sale dedicate e altri locali come bar e tabaccherie”, ma anche “per conoscere il numero dei locali sul territorio comunale che allo stato attuale ancora detengono slot machines in funzione”.
La risposta è che la legge regionale – della quale regolamento comunale di Aosta fu precursore, e che ora è applicata in diversi comuni valdostani – funziona. Soprattutto nelle sue “strettoie” per l’apertura o il trasferimento di nuove sale da gioco.
“Le regole messe sono state fondamentali – ha spiegato Fulvio Centoz -, come la distanza minima di 500 metri dalle scuole di ogni ordine e grado, dalle strutture ricreative o sportive, sanitarie, protette per minori, da esercizi in cui comprare oro e preziosi, dai luoghi di culto, dalle banche e dagli sportelli bancomat, unite alle nuove fasce orarie. Oggi chi non rispetta queste norme dovrà cessare l’attività con apparecchi per il gioco lecito. Il Comune ha redatto un elenco dei luoghi sensibili e dalla cartina di Aosta non emergono più zone in cui installare macchinette o spostarne, tranne per un piccolo ‘cono’ a Porossan che però è una zona residenziale. In tutto territorio comunale, quindi, non è più possibile installarle”.
Diverso il discorso sulle licenze, anche a seguito dei recenti fatti di cronaca: “Le licenze di competenza del Questore sono state revocate a inizio ottobre – continua il Sindaco -, e quattro attività insistevano su Aosta. Le licenze Comune, cioè per quei giochi che rimangono leciti come il biliardo ad esempio, e che necessitano dell’abilità del giocatore, non possono naturalmente essere ritirate. Dalle verifiche fatte dopo i ritiri in un caso solo su quattro è stato sanzionato. Praticamente tutti hanno provveduto a togliere le macchinette”.
Ora si attende – Centoz parla di fine mese – la Commissione consiliare competente nella quale la Vicesindaca Antonella Marcoz porterà il regolamento comunale aggiornato e adeguato alla normativa regionale.