Arriva anche in Valle d’Aosta la campagna dei sindacati contro le aggressioni al personale ferroviario

La campagna “La violenza non prende il treno. Stop aggressioni!” è stata lanciata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl, Fast e Orsa, e durerà fino al 4 febbraio.
La campagna dei sindacati contro le aggressioni al personale ferroviario
Società

Prende il via oggi, martedì 28 gennaio, e durerà fino al 4 febbraio, la campagna di sensibilizzazione a nazionale promossa da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl, Fast e Orsa contro le aggressioni al personale ferroviario dal titolo “La violenza non prende il treno. Stop aggressioni!”.

“Le aggressioni nei confronti del personale front-line sono un serio problema sociale del quale lo Stato, le Istituzioni e le Aziende devono farsi carico – spiega Cristina Marchiaro, segretaria generale Filt Cgil Valle d’Aosta –. Abbiamo scioperato per denunciare la nostra paura, per sollecitare soluzioni e non certo per starcene a casa come, invece, strumentalmente provano ad addurre alcuni organi di informazione”.

“Oggi chiediamo di unirsi alla stessa nostra battaglia contro la violenza sui treni e nelle stazioni – prosegue la Segretaria –. Abbiamo richiesto alle Istituzioni di accelerare l’installazione dei tornelli di accesso alle stazioni, un aumento dei presidi e delle scorte di polizia ferroviaria. Abbiamo chiesto, altresì, un inasprimento delle pene per chi commette reati a bordo treno e in stazione. Eppure, nulla è cambiato, anzi sembra peggiorare, ci sentiamo sempre più soli”.

“Da martedi 28 gennaio fino a martedi 4 febbraio 2025 – prosegue Marchiaro – il personale ferroviario indosserà, come segno di protesta, una spilla personalizzata con il logo “La violenza non prende il treno”. E aggiunge: “Ogni gesto di solidarietà può fare la differenza. Invitiamo ad aiutarci, a denunciare qualsiasi comportamento violento e a sostenere chi ogni giorno lavora per garantire la tua sicurezza e il tuo comfort. Siamo tutti parte di un sistema che funziona meglio solo se c’è rispetto reciproco”.

Una risposta

  1. La violenza non prende il treno, ma neanche gli utenti prendono il treno qui in Valle d’Aosta. Almeno per altri due anni.

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