Coronavirus, nelle rsa di Aosta si sperimenterà la “stanza degli abbracci”
Già sperimentata in diverse realtà residenziali italiane nelle ultime settimane, la Giunta comunale di Aosta, nella seduta odierna – mercoledì 23 dicembre – ha deliberato l’allestimento di una “stanza degli abbracci” in ciascuna delle strutture residenziali per anziani della città.
Al “Bellevue”, la “Casa Famiglia” ed il Centro Polivalente – l’investimento massimo è di 25mila euro Iva inclusa – saranno quindi installate queste speciali stanze costituite da pareti di plastica trasparenti munite di apposite maniche, realizzate in materiale adatto alla completa sanificazione, che, in regime di assoluta sicurezza, permetteranno di restituire agli ospiti delle strutture, sempre più soli e a rischio di depressione a causa delle limitazioni alle visite causate dall’emergenza epidemiologica, il contatto fisico con i propri familiari.
Nelle strutture comunali sono state individuati i locali dotati di due ingressi totalmente separati che permetteranno l’accesso dall’esterno ai visitatori – previo triage da effettuarsi secondo le prescrizioni del Protocollo regionale in via di adozione – e dall’interno agli ospiti, evitando qualunque contatto potenzialmente pericoloso.
Qui troverà posto l’installazione i cui componenti realizzati in poliuretano trasparente, lavabili e disinfettabili, saranno montati su una parete fissata tramite una cornice ai muri laterali della stanza con funzione di divisorio invalicabile tra lo spazio destinato all’anziano e quello destinato al visitatore.
Al termine di ogni visita si procederà alla sanificazione completa degli ambienti e di ogni componente della parete.
Le stanze degli abbracci, le prime del genere in Valle d’Aosta, vedranno il coinvolgimento dell’Azienda Usl nelle procedure di testing delle strutture nel loro complesso, oltre che di ogni singola componente, e nella validazione delle procedure di accesso, di utilizzo e di presidio.
“Si tratta di una sperimentazione che abbiamo deciso di adottare nella consapevolezza che sia assolutamente necessario restituire agli anziani, ospiti delle strutture residenziali, l’esperienza empatica di un abbraccio o di un gesto affettuoso, quale ponte emotivo fondamentale delle relazioni umane e familiari, ancor più importante in presenza di soggetti fragili, che ne sono stati a lungo necessariamente privati a tutela prioritaria della loro salute”, ha spiegato l’Assessora comunale alle Politiche sociali Clotilde Forcellati.