Diego Pastour, il valdostano tra i 25 migliori studenti d’Italia

Il diciottenne di Hône verrà riconosciuto dal Presidente della Repubblica Alfiere del lavoro. Diego si definisce “curioso di natura” ed è motivato da un interesse indiscriminato. E’ impegno, non fatica, il suo. Frequenta il primo anno dell’Università Bocconi di economia e già in quarta superiore aveva superato l’esame di ammissione.
Diego Pastour
Società

C’è anche un valdostano fra i 25 studenti migliori d’Italia. Si tratta diDiego Pastour a cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella darà il riconoscimento di Alfiere del lavoro. Un traguardo inaspettato per il diciottenne di Hône.
“Non ho mai ambito a questo premio, anche perché non lo conoscevo” afferma. “Quando la segreteria della Federazione dei Cavalieri del lavoro mi ha chiamato, il 30 settembre, ero sul pullman, stavo tornando a casa da Milano.
Ero contentissimo, non me l’aspettavo.”

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Diego Pastour

La reazione di sorpresa di Diego è dovuta alla considerazione che ha dello studio, che costituisce per lui un sincero interesse personale, “mi piace imparare nuovi concetti, non per ottenere risultati, sono curioso di natura” spiega con genuinità.  “Ho sempre dedicato molto tempo allo studio, è prioritario nella mia vita, ho sempre dato me stesso per imparare cose nuove.” Per questo non ha mai riconosciuto “fatica” nel processo di studio, è la curiosità a spingerlo. “Cerco di impegnarmi e di conoscere tutto quello che posso” dice. 

La sua voracità di apprendimento non esclude nessuna disciplina, ma al primo posto pone con sicurezza le materie economiche e giuridiche. E’ stato l’indirizzo scelto dopo le scuole medie a formare questo suo interesse.  Diego ha infatti frequentato l’istituto di Amministrazione Finanza e Marketing, dell’istituzione Isiltp di Verrès. Notevolmente soddisfatto di questo percorso, conferma che ad oggi opererebbe la stessa scelta. Di questa scuola ha apprezzato in primis la dinamicità e la sua prontezza nell’eseguire attivamente le nozioni apprese. “E’ una scuola che permette di rendere concreto ciò che si studia, attraverso stage e molti progetti, di applicare la teoria alla pratica, non di imparare solo nozioni fini a stesse” spiega “per me questa è proprio la chiave della scuola”. Diego afferma di aver ricevuto da questo corso una visione della realtà, e esemplifica: “ho appreso come mai l’economia funziona in una certa maniera, studiato le leggi, come funziona l’Italia dal punto di vista giuridico.”

Questo entusiasmo si traduce in un grandioso risultato per il giovane: la votazione di 100 e lode alla maturità. “Anche se abbiamo sostenuto solo l’orale è stata una prova personale ovviamente impegnativa” riconosce, ma confessa che è stato ancora più arduo prepararsi per il test d’ingresso all’università “nel frattempo studiavo per la scuola, è stato un momento molto impegnativo”. Diego ha deciso di “cogliere l’opportunità, visto che c’era la possibilità” e presentarsi all’esame già in quarta superiore. “Ero molto determinato nella scelta dell’università” racconta “ero andato a visitarla e avevo deciso che era quello che volevo fare, è stata la mia prima e unica scelta”.

Il giovane ha superato l’esame, dunque sapeva già in anticipo il suo prospetto sul prosieguo degli studi. Quest’anno è matricola all’università di economia Bocconi di Milano, e continua a dedicarsi come ha sempre fatto allo studio, senza ancora prospettare troppo il futuro. “Non ho ancora le idee molto chiare, ma sono aperto a nuove opportunità” dice.

Qual è il metodo di studio di uno dei migliori studenti d’Italia? “Io scrivo” dichiara. Per studiare Diego sistema e integra al computer gli appunti presi a lezione, dopodiché li stampa e studia su quelli, ma “in realtà mentre scrivo imparo già e dopo è solo un ripetere” ammette. In questo periodo, senza lezioni da seguire ma con esami da preparare, Diego, nei giorni settimanali,  dedica allo studio otto ore al giorno, mentre alle superiori studiava due o due ore e mezza al giorno. Oltre alla dedizione nello studio, ama le passeggiate in montagna, il nuoto e suona il piffero nel gruppo “Pifferi e tamburi di Arnad”.

Come la maggior parte degli studenti, ha dovuto fare i conti, a intermittenza, con la didattica a distanza. “All’inizio ho fatto due mesi alternando, ma da ottobre facciamo tutto online, anche gli esami sono da remoto” precisa. Grazie al coinvolgimento e alla preparazione dei professori, afferma di essersi trovato bene con la “Dad”, sia alle superiori che all’università. Tuttavia “naturalmente la didattica a distanza non può sostituire per me la didattica frontale, credo sia indispensabile per gli studenti avere un contatto umano con i compagni. Però è stata necessaria per non fermare la scuola durante l’emergenza”. Della scuola tradizionale al ragazzo è molto mancata anche la sfera sociale, il rapporto tra i compagni, i discorsi faccia a faccia. “Molte volte è il contatto umano che alimenta la curiosità” osserva.

La data per la cerimonia al Quirinale non è ancora stabilita. “Ci verrà consegnato un attestato d’onore e una medaglia dal Presidente della Repubblica. Verremo accoppiati con un Cavaliere del lavoro, a simboleggiare un legame tra lavoro attuale e lavoro futuro, quello che noi dovremmo rappresentare”.

0 risposte

  1. A me i secchioni non sono mai piaciuti …E poi, almeno dalle parole riportate nell’intervista, non pare proprio che questo ragazzo dica cose particolarmente acute…Forse vale la pena precisare che non necessariamente un bravo studente che si allinea alle richieste di una scuola sempre più all’antica e che valuta su parametri stantii, si dimostri poi veramente una persona di valore!

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