Pompiod, alla preoccupazione dei cittadini per la discarica di rifiuti speciali inerti si aggiunge quella di Legambiente.
In una nota l’associazione ambientalista evidenzia che “l’accresciuta sensibilità ambientale e la preparazione dei cittadini” si scontra con “le incertezza delle Amministrazioni (regionale e comunale) che non paiono, al momento, in grado di recepirne le mutate esigenze, né tantomeno di rispondere a precise domande sul futuro della gestione del territorio”.
“L’impianto – scrive Legambiente -, autorizzato come discarica per inerti, accetta in realtà rifiuti speciali non pericolosi, concedendo oltretutto le massime deroghe consentite dalla legge sulla concentrazione di inquinanti nel materiale conferito. Una situazione che imporrebbe di adottare criteri di costruzione, di gestione e di sorveglianza più stringenti di quelli previsti, appunto, per una discarica per rifiuti speciali. Ceneri provenienti da termovalorizzatori, rifiuti vari di fonderia come le scorie di fusione, non possono certo essere assimilati a terre e rocce da scavo”.
“Il piano di sorveglianza previsto dalla Deliberazione di Giunta Regionale 909/2016, che ha autorizzato l’impianto, viene applicato – si chiede ancora l’associazione -? Esso prevede una serie ben precisa di analisi: in particolare ogni 3 mesi quelli sulle acque sotterranee e sul percolato, cui si aggiunge un controllo annuale più articolato di questi aspetti, e poi una relazione annuale sui volumi e le tipologie di rifiuti stoccati. E questi dati devono essere pubblici, ai sensi del Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n.195, che prevede la pubblicità di tutti i dati ambientali inerenti attività potenzialmente dannose per l’ambiente. Sul punto l’assessore si è impegnato in senso positivo, prospettando però tempi non immediati per la necessità di adeguamenti tecnici del sito regionale”.
Poi, riconoscendo all’Assessore regionale Albert Chatrian la disponibilità all’ascolto, Legambiente chiude: “Un silenzio che deve finire, perché non tutto ciò che è lecito e può essere fatto ha una ricaduta positiva sul territorio. La politica deve scegliere da che parte stare, e farlo ascoltando i cittadini”.