Egomnia, la Cgil: “Azzerare la giunta e tornare al voto”

A scriverlo in una nota è il sindacato, che aggiunge: “Ci ritroviamo nuovamente in un baratro. Non bastano le dimissioni dagli incarichi del presidente della Regione, dei due assessori e del presidente di commissione, perché restano comunque in Consiglio Regionale”.
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“Vorremo definirci stupiti dalle ultime notizie che hanno nuovamente portato alla ribalta la Valle d’Aosta per infiltrazioni dell’ndrangheta nella politica regionale. Non lo siamo e lo abbiamo sempre detto con forza come organizzazione sindacale”.

A scriverlo in una nota è la Cgil, che aggiunge: “Ora, ci ritroviamo nuovamente in un baratro. Un ‘terremoto’ che investe inevitabilmente tutta la Valle d’Aosta. Non bastano le dimissioni dagli incarichi del presidente della Regione, dei due assessori e del presidente di commissione, perché restano comunque in Consiglio Regionale”.

La risposta che il sindacato si aspetta dalla politica, infatti, è ben altra. Anzi altre due: “l’azzeramento della giunta” e “ritornare al voto immediatamente”.

“Dall’indagine, denominata Egomnia – prosegue la Cgil –, viene rimarcato come alle elezioni del maggio 2018 la ‘locale’ di Aosta abbia sostenuto i candidati di tutti i principali partiti autonomisti. Se per Maîtres Chez Nous si intendeva questola Cgil Valle d’Aosta ha un’altra idea di autonomia e di regione a statuto speciale, che nulla c’entra con la ‘ndrangheta”.

La Valle d’Aosta mortificata

“La politica regionale negli ultimi anni non ha fatto altro che mortificare la Valle d’Aosta – scrive ancora il sindacato –, senza contare che in tutto questo periodo invece di avere come obiettivo principale il risanamento economico, industriale, sanitario e culturale della regione, ha perso la maggior parte del tempo a parlare di ‘poltrone’ e di ‘ReUnion’”.

Una pugnalata ai valdostani onesti, uno schiaffo ai lavoratori

Cgil che auspica quindi una scelta radicale, ma necessaria: “A questo punto a fare il passo indietro, ma sul serio, dovrebbe essere tutta la giunta – si legge ancora nella nota –. Pensare che la Regione Valle d’Aosta si sia costituita parte civile nel processo Geenna e poi venire a sapere che il suo Presidente, che ne è anche il Prefetto, è indagato, fa rabbrividire”.

Anche perché “se le ipotesi investigative diventassero certezza, questa sarebbe l’ennesima pugnalata alle spalle dei valdostani onesti, che credono realmente nelle potenzialità di questa regione. È uno schiaffo in faccia ai lavoratori valdostani che tutti i giorni vanno a lavorare per mantenere le proprie famiglie e che vivono con la speranza di crescere i propri figli in un ambiente onesto, sano e dignitoso. Facciamo fatica anche solo a pensare che nella nostra regione siano stati gli interessi mafiosi a determinare le scelte della giunta, e non quelli dei cittadini. Se invece venisse dimostrato che è stato così, non servirebbe aggiungere altro e si dovrebbe tornare immediatamente al voto. Ne va della credibilità delle istituzioni”.

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