Gli “stalli rosa” entrano nel Codice della strada. Il Comune si prepara alla revisione

Le modifiche al Codice della Strada prevedono ora pesanti sanzioni per i trasgressori ed estendono l’utilizzo dei posti riservati anche ai genitori con bimbi di età inferiore ai due anni. Il Comune di Aosta, che ne ha 17, si prepara ad una ricognizione per aumentarli o riposizionarli.
Stalli rosa
Società

Le modifiche al Codice della strada, sancite dal Decreto Infrastrutture lo scorso 10 settembre, hanno formalizzato l’introduzione degli “stalli rosa”, ovvero i parcheggi riservati per le donne in gravidanza.

Posti già stabiliti da molti comuni italiani che diventano così una norma, sancendo un diritto.

Il Comune di Aosta aveva individuato, nel 2005, 17 di questi stalli, collocati nei pressi dei presidi ospedalieri e socio-sanitari e di servizi pubblici.

Lasciare libero quel posto – scrivono da piazza Chanoux – era un atto “di cortesia” e la sua occupazione impropria non era sanzionabile, ma ora, al contrario, le disposizioni del Codice della Strada entrate in vigore prevedono pesanti sanzioni amministrative per i trasgressori ed estendono l’utilizzo dei posti riservati anche ai genitori con bimbi di età inferiore ai due anni.

“Finalmente gli stalli rosa sono stati trasformati da ‘posto di cortesia’ in diritto vero e proprio, e per dare corpo a tale previsione normativa ci siamo attivati riunendoci con gli uffici e confrontandoci con la Polizia Locale – ha spiegato l’Assessore alla Mobilità Loris Sartore –. A tale proposito, la Commissione comunale Viabilità è stata convocata per il 21 ottobre prossimo per effettuare una ricognizione degli attuali stalli a ciò destinati, e per valutarne l’eventuale incremento o la diversa localizzazione. In seguito, dovranno essere definiti gli aspetti regolamentari per il rilascio del cosiddetto ‘permesso rosa’ e stabilite e realizzate le modificazioni da apportare alla segnaletica verticale”.

Una risposta

  1. Chissà se qualcuno muoverà un dito anche per sanzionare chi sosta negli stalli di ricarica, esigui e spesso occupati abusivamente da auto a combustione, veicoli elettrici NON in ricarica ma, soprattutto, veicoli plug-in che sostano diverse ore nonostante la loro piccola batteria sia carica in breve tempo?
    I vigili fanno orecchie da mercante, in qualunque comune, su questo problema…

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