Anche Quart vieta i botti a Capodanno

Il divieto – si legge nell’ordinanza firmata dal sindaco Fabrizio Bertholin – è attivo dal 30 dicembre al 7 gennaio, e la sua inosservanza prevede una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro.
fuochi artificio
Società

Dopo Aosta, anche il Comune di Quart ha emesso l’ordinanza che vieta di “fare esplodere botti, sparare con armi da fuoco, lanciare razzi, accendere fuochi d’artificio, innalzare aerostati con fiamme, mortaretti e/o similari, cagionare esplosioni ed accensioni pericolose, far esplodere qualsivoglia articolo pirotecnico, accendere articoli pirotecnici anche semplicemente ad effetto luminoso, su tutto il territorio comunale”.

Il divieto – si legge ancora nell’ordinanza firmata dal sindaco Fabrizio Bertholin – è attivo dal 30 dicembre al 7 gennaio, e la sua inosservanza prevede una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro.

I botti ad Aosta sono vietati da Capodanno a dopo l’Epifania

È stata pubblicata lo scorso 23 dicembre l’ordinanza – a tutela della pubblica incolumità, della sicurezza e della vivibilità urbane, del patrimonio pubblico e degli animali –, che stabilisce, nel periodo tra il 31 dicembre 2022 e l’8 gennaio 2023, il divieto di fare esplodere botti, sparare con armi da fuoco, lanciare razzi, accendere fuochi d’artificio, innalzare aerostati con fiamme, mortaretti e/o similari, ma anche provocare esplosioni ed accensioni pericolose, far esplodere qualsivoglia articolo pirotecnico, accendere articoli pirotecnici anche semplicemente ad effetto luminoso, su tutto il territorio comunale di Aosta.

“Sebbene legalmente venduti e commercializzati – spiegano da piazza Chanoux –, l’utilizzo di tali dispositivi costituisce un rischio potenziale per l’incolumità pubblica, e potrebbe infastidire e spaurire eventuali animali vaganti, ivi compresi i volatili, oltreché cagionare situazioni potenziali di innesco di incendi pericolosi”.

“Inoltre – chiude la nota comunale –, eventuali ferimenti o traumatismi causati da tali pratiche comporterebbero il congestionamento dei servizi di primo soccorso e cura emergenziale presso i presidi ospedalieri ubicati all’interno del perimetro della città, già gravati in maniera significativa a causa della situazione di attuale incremento dei casi di complicazioni a seguito dell’influenza e all’attenuato, ma ancora perdurante, contagio da Covid-19”.

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