L’Associazione nazionale alpini Aosta ha festeggiato il suo centenario ad Aosta

“Perché una foto con un gruppo di bimbi davanti al Monumento al Soldato Valdostano" di Aosta? “Perché sono loro che crescendo dovranno raccogliere il testimone di quei valori che gli alpini hanno perseguito ed alimentato nei cento anni della loro presenza associativa”, spiegano dalla sezione cittadina dell'Ana.
Il centenario dell'Associazione nazionale alpini di Aosta
Società

“Perché una foto con un gruppo di bimbi davanti al Monumento al Soldato Valdostano” di Aosta? “Perché sono loro che crescendo dovranno raccogliere il testimone di quei valori che gli alpini hanno perseguito ed alimentato nei cento anni della loro presenza associativa”.

A scriverlo in una nota è la sezione di Aosta dell’Associazione nazionale alpini che negli scorsi giorni ha deciso di fare una “passeggiata sotto i portici del Municipo di Aosta, alzare lo sguardo, socchiudere gli occhi e provare ad immaginare la straordinaria storia di questa Associazione, uomini e donne che in cento anni hanno segnato un percorso in cui entusiasmo , passione e altissimo senso del dovere si sono intrecciati per mantenere vive le testimonianze di tutte le Penne Nere che ci hanno preceduto”.

Per il centenario dell’Ana Valle d’Aosta, infatti, sono proprio i portici di piazza Chanoux ad ospitare, fino al prossimo 22 ottobre, 22 pannelli fotografici che ripercorrono alcuni momenti della storia degli alpini, dalla nascita della sezione alle attività che hanno visto le Penne nere impegnate accanto alla gente, arrivando ai festeggiamenti del Raduno Nazionale di vent’anni fa, nel 2003.

La passeggiata ha voluto fare affiorare – scrive l’Associazione – “riflessioni e pensieri che, nel giorno dell’inaugurazione, sono stati di volta in volta espressi negli interventi del presidente Ana Carlo Bionaz, del sindaco della città di Aosta Gianni Nuti, del presidente della Regione Renzo Testolin, del deputato Franco Manes. Una bella cerimonia con tanti alpini, una quarantina di gagliardetti e molta attenzione mediatica, per la quale siamo sinceramente grati”.

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