Dopo Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, anche la Valle d’Aosta punta ad una maggiore sorveglianza epidemiologica con il metodo sierologico. E’ stato, infatti, ordinato e potrebbe arrivare nelle prossime settimane il macchinario con tecnica Elisa che consentirà di sottoporre anche i valdostani ai test sierologici che permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo. Informazioni utili per capire se il soggetto ha avuto o meno contatti con il covid-19 e se è diventato immune.
“L’ordine è partito – spiega l’Assessore regionale alla Sanità Mauro Baccega – Ho insistito molto per l’acquisto di questo macchinario, perché ci può portare a una prima differenziazione della popolazione. Questi test rapidi potranno essere eseguiti al personale sanitario ma anche alla popolazione, ed è in quella direzione che ci vogliamo muovere ma dobbiamo ancora definire la procedura”.
La carenza di reagenti ha portato negli ultimi giorni ad un forte rallentamento dell’attività del laboratorio di analisi dei tamponi del Parini, che al momento sta concentrando il lavoro sulle urgenze. A venire in soccorso alla Valle d’Aosta sono al momento l’ospedale Mauriziano di Torino e un laboratorio dell’Istituto zooprofilattico a Pavia. Quello valdostano ha iniziato da poco la propria attività, riuscendo ad analizza pochi tamponi al giorno. Dalla prossima settimana la sua attività dovrebbe però aumentare per arrivare ad una cinquantina al giorno. “Con il fine settimana credo che il laboratorio di analisi di Aosta potrà tornare invece – spiega ancora Baccega – alla piena operatività grazie al nuovo estrattore arrivato”.
Nel frattempo nelle microcomunità della Valle d’Aosta sono stati eseguiti 378 tamponi sugli 800 ospiti totali delle strutture.