Palazzo Cogne, il Ccs resiste ancora allo sgombero: “Noi andiamo avanti”

Dopo il direttivo il Circolo si mette ancora di traverso rispetto alla decisione della Regione di sgomberare il Palazzo, con l'ultimatum che scade lunedì. Il presidente Giovinazzo: "La terza perizia non è stata ancora fatta. Questa corsa allo sgombero diventa pretestuosa”.
Palazzo Cogne , sede del Ccs
Società

Due giorni. Il tempo stringe, e la data “capitale” che la Regione ha scritto nero su bianco per lo sgombero del Palazzo Cogne il 10 marzo, con tanto di consegna delle chiavi –, in corso Battaglione ad Aosta, si avvicina inesorabile.

Dopo la manifestazione in piazza Deffeyes, però, il Ccs Cogne non ha alcuna intenzione di fare un solo passo indietro: le attività andranno avanti.

A spiegarlo, dopo la riunione del direttivo del Ccs, è il Presidente Giorgio Giovinazzo: “Il 10 marzo? Noi apriremo regolarmente il Circolo ai nostri soci e continueremo a portare avanti le nostre attività, anche perché tutti i corsi avviati a settembre 2018 hanno un calendario che comprende anche saggi di fine corso, manifestazione già calendarizzate, esibizioni a livello nazionale ad aprile. Appuntamenti difficili da sospendere, decisamente complicati, perché riguardano classifiche e graduatorie nazionali”.

Niente sgombero senza la terza perizia

Giovinazzo torna a ripetere ciò che, come un “mantra”, ha spiegato più volte: senza una terza perizia condivisa – dopo quella della regione e quella commissionata dallo stesso Ccs, entrambe del 2016 – da lì nessuno va via.

“Se ci avessero detto che potevamo finire le attività in programma – spiega ancora il Presidente del Circolo – e alla fine dei corsi, in estate, fare la perizia non avremmo avuto problemi. Abbiamo anche dato disponibilità a sospendere temporaneamente le nostre attività per la nuova perizia della Regione ma niente è stato ancora fatto. Potrebbero venire a farla anche tutte le mattine di tutti i giorni, quando il Ccs è chiuso, non c’è nessun problema. Questa corsa allo sgombero diventa pretestuosa”.

Una nuova “diagnosi”

In più, Giovinazzo spiega come una nuova analisi del palazzo, da parte loro, sia già stata fatta: “Per trasparenza e tranquillità abbiamo chiesto un nuovo parere tecnico che arriverà in questi giorni – prosegue Giovinazzo – e che ci dirà se la diagnosi del 2016 è ancora valida o se ci sono eventuali ulteriori criticità. Acquisiremo le ulteriori analisi e diagnosi e le integreremo con quelle già fatte. Nessuno deve permettersi di prendere in giro il Ccs Cogne”.

Ma il 10 marzo è lì, dietro l’angolo. E la partita Ccs Cogne è tutt’altro che chiusa.

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