Sanità, i sindacati accendono i riflettori sul comparto: “Dipendenti sfruttati e usati come tappabuchi”

I sindacati denunciano la carenza di personale del comparto (infermieri, tecnici, Oss, amministrativi ecc). In una realtà a netta prevalenza femminile anche la conciliazione lavoro/famiglia sembra far acqua da tutte le parti. A bando tre posti di part-time per oltre 1750 dipendenti.
sindacati sanità da sx Russo Dodaro Nigra Pasqualotto e Trovero
Società

Come si lavora nella sanità valdostana? “Sotto stress, senza motivazione e gratificazione, accumulando straordinari e con turni spezzettati a caso. Insomma si viene sfruttati e utilizzati come tappabuchi. Se le parole di Chiara Pasqualotto della Cisl Funzione pubblica non bastano a rendere l’idea del “disagio”, che sta vivendo in questo momento il comparto dell’Azienda Usl  – infermieri, tecnici, Oss, amministrativi ecc – , i numeri offrono altri indizi. Nel 2019 fra pensionamenti e licenziamenti 66 dipendenti hanno abbandonato l’Azienda Usl, di cui 26 infermieri, contro i 55 del 2018 (20 infermieri) e 51 del 2017 (10 infermieri).

In una realtà a netta prevalenza femminile anche la conciliazione lavoro/famiglia sembra far acqua da tutte le parti. Il bando sul part-time, annunciato dall’Azienda nelle scorse settimane, è finalmente uscito, riservando però un’amara sorpresa ai dipendenti. Dei 1767 assunti soltanto in tre potranno accedervi. Peccato che il contratto collettivo nazionale di lavoro preveda che almeno il 25%  di part-time per ciascun profilo professionale.

Il perché dei pochi posti messi a bando per i sindacati risiede nella carenza di personale, non solo come noto della dirigenza medica, ma anche del comparto. I concorsi per infermieri e Oss si stanno espletando in questi giorni e nuove assunzioni potranno arrivare soltanto fra qualche mese.

“I neo assunti inseriti nei reparti vengono affiancati uno/due giorni e poi inseriti nei turni lavoratori come chi ha un’esperienza decennale” denuncia ancora Pasqualotto “A volte capita anche che gli stessi studenti in tirocinio vengano utilizzati come forza lavoro“. Il problema formazione viene segnalato anche da Umberto Nigra del Savt che chiede una “revisione dell’atto aziendale”. 

I sindacati, che nelle scorse settimane hanno incontrato i lavoratori in 14 assemblee sul territorio, si dicono poi preoccupati del perdurare dello stato di commissariamento “perché viene lasciato in stallo – sottolinea Pietro Trovero della Cgil –  tutto quello che riguarda la progettazione a lungo termine”.

La legge sull’attrattività dei medici, presentata dal Governo Fosson nei mesi scorsi, secondo i sindacati andrebbe allargata anche al comparto, “per il quale non è stato stanziato nemmeno un euro, anche in termini di risorse aggiuntive”.

Nel cahier de doléances dei sindacati finisce poi: lo stop al trasferimento della Rsa del Jb Festaz a Variney (“non vorremmo che incidesse anche sullo spostamento della Psichiatria”) ; la mancanza di investimenti sul sistema informatico (“eccellente in ospedale, ma non collegato al territorio”) e ancora la questione benessere e sicurezza dei lavoratori (“in alcune strutture mancano condizionatori, palestre per disabili, docce, spogliatoi e parcheggi per i dipendenti”).

Infine l’ipotesi di “esternalizzazione di diversi servizi pubblici“, segnalata da Natale Dodaro della Uil, non fa che rendere il quadro, descritto dai sindacati, ancora più desolante.

0 risposte

  1. Siam quattro gatti e le risorse almeno in via teorica non dovrebbero mancare e invece la sanità valdostana fa pena ed è piena di disservizi.

    Altro danno di politici inetti e clientelari che straparlano di autonomia.

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