“Oggi più di ieri le liste d’attesa sono un’emergenza su cui concentrare le forze e l’attenzione di tutti. Perché oggi a differenza di ieri dobbiamo fare i conti con uno tsunami di prestazioni che durante il lockdown sono state sospese e che ancora oggi attendono una risposta”.
Non usano mezzi termini Funzione Pubblica e Spi Cgil Valle d’Aosta, nel dipingere un quadro della situazione della sanità valdostana dalle tinte fosche, e non aiutato dall’emergenza ancora in corso: “C’è una mole di prestazioni che va ad aggiungersi a quelle che ordinariamente si stanno prenotando in questi giorni e in queste ore – aggiungono -, in un’organizzazione e in un contesto rallentato che deve comunque fare i conti con il Covid-19”.
Non solo: “Denunciamo la sospensione delle prenotazioni, azione peraltro illegittima punibile per legge (legge 266/2005, art.1 commi 284 e 282) – aggiunge il sindacato -. È inaccettabile che i cittadini debbano mettere mano al portafoglio, ricorrendo a prestazioni a pagamento per aggirare i tempi d’attesa insostenibili. Chi non potrà permetterselo, continuerà ad attendere, rinunciando così a fare prevenzione e quindi a curarsi, con il rischio di compromettere la propria salute. Questa situazione, che si protrae da troppo tempo, inciderà inevitabilmente sul livello della salute della comunità”.
Funzione Pubblica e il sindacato pensionati Cgil chiudono: “Va fatta chiarezza sulle liste d’attesa, anche in vista di una seconda ondata di contagi. Non si può pensare di ritrovarsi impreparati come nel mese di marzo. I tempi per agire in fretta ci sono stati, ora potrebbe essere anche tardi”.