Dopo il successo della prima edizione, torna il progetto Pasturs che permette agli allevatori che operano all’interno del Parco Naturale Mont di sperimentare forme di convivenza vincenti fra pastorizia e presenza di grandi predatori, come il lupo.
Il progetto, giunto alla settima edizione sulle Alpi Orobie Bergamasche, dove la coesistenza riguarda anche la presenza dell’orso, coinvolge giovani volontari specificamente formati per aiutare allevatori e pastori durante il periodo estivo, partecipando alla vita di alpeggio in tutti i suoi aspetti, ma soprattutto nell’implementazione delle misure di prevenzione dei danni da predazione. Quest’anno saranno oltre 70 i volontari selezionati e coinvolti per partecipare al progetto sull’arco alpino, di cui 21 saranno destinati ai due alpeggi all’interno del territorio del Parco Naturale Mont Avic.
Un’efficace convivenza fra i grandi predatori e le attività umane è non solo auspicabile ma realmente possibile – si legge in una nota –, e su questo lavora da tempo la Cooperativa Eliante Onlus che da anni porta avanti e perfeziona il progetto Pasturs grazie a diversi partner e alle collaborazioni con i progetti europei Life, fra cui i recenti Natura che Vale, Euro Large Carnivores e WolfAlps Eu. Grazie al partenariato col Parco Naturale Mont Avic, dal 24 giugno è iniziata la seconda edizione del progetto in Valle d’Aosta con due allevatori che operano nelle due valli principali del Parco, Champdepraz e Champorcher.
Protagonisti, oltre ai pastori, sono appunto i giovani volontari – tutti maggiorenni – che, adeguatamente formati, vivono per un periodo negli alpeggi con i pastori stessi, per aiutarli ad adottare misure efficaci di protezione del bestiame, quali ad esempio la sorveglianza diretta di greggi e mandrie, l’utilizzo di cani da guardiania educati per lo specifico compito, l’installazione di recinzioni elettrificate mobili, che permettono lo spostamento frequente del bestiame. I volontari sono di supporto anche ai turisti che frequentano l’area, raccontando il progetto e sensibilizzando ad un comportamento corretto nei confronti delle attività di alpeggio e dell’ambiente.
“C’è la voglia di raccontare ma c’è anche la voglia di tenere tutto stretto a me perché se lo racconto poi vuol dire che è finito. Sono state due settimane incredibili. In baita da subito mi sono sentita accolta e il terzo giorno sembrava di essere lì già da un mese – racconta una volontaria che ha già partecipato al progetto –. Non è stato tutto semplice. Ho trovato la routine quotidiana molto piacevole, ma adattarsi al meteo, stare al passo e il lavoro al quale non ero abituata mi hanno messo alla prova e anche fatto dubitare delle mie capacità. Ma c’è sempre stata tanta voglia di migliorare, di sfruttare al massimo l’esperienza, di rendermi utile e di dare tutta me stessa per scoprire che i limiti che pensavo di avere erano limiti di carta e la fatica spariva in un secondo, appena facevo un respiro e mi fermavo a guardare il paesaggio e il gregge e non potevo che pensare: wow!”
“Sono davvero grata per questa opportunità – ha aggiunto –. Cercavo la fatica sana che svuotasse la mente, cercavo cose che non avevo ancora visto e che non avevo ancora imparato, cercavo la serenità, l’aria buona e la natura. Ho trovato questo e tanto altro. Sono grata di aver conosciuto e interagito con tante belle persone, essere stata in posti spettacolari, aver provato sapori diversi e vissuto una realtà che mi era lontana. Sono stata bene e si è aperta in me una porta che voglio lasciare aperta. Sono grata perché tutti mi avete fatto sentire parte di un ‘noi’ nel Progetto, con le pecore e in baita. Mi è davvero piaciuto chiamarla casa per un po’”.
Pasturs Mont Avic è condotto dalla Cooperativa Eliante con il supporto tecnico ed economico del Parco Naturale Mont Avic ed è reso possibile, in primo luogo, dal lavoro dei volontari. Sostengono inoltre questa seconda edizione anche Cva spa e Alpe srl.