Ucraina, la Croce Rossa invita a donare fondi. “Metodo più efficace per aiutare”

A spiegarlo è Paolo Sinisi, presidente del Comitato regionale della Croce Rossa. "La logistica nell’ambito dell’emergenza ha un ruolo fondamentale."
Società

“La logistica nell’ambito dell’emergenza ha un ruolo fondamentale.” A ricordarlo è Paolo Sinisi, presidente del Comitato regionale della Croce Rossa, spiegando l’invito arrivato dall’associazione a donare fondi.

“Quarant’anni di esperienza, non solo mia, dicono che una buona raccolta fondi gestita poi con degli acquisti in sede locale facilita i tempi di consegna, le tipologie e la qualità.  – spiega Sinisi questa mattina ai microfoni di Radio Proposta in Blu – So che lo slancio della gente porta a conferire nel piccolo, ognuno secondo le proprie disponibilità, a chi si impegna a portare in là questi beni. Un furgone però può portare fino a 10 quintali di materiale, e per quanto il cibo possa essere costoso, parliamo di 800/1000 euro di alimenti. Fra benzina e autostrada se ne spendono altri 400/500 euro. Con 1500 euro sul posto, a 5/10 km dal confine ucraino in Polonia o Romania, si possono comprare bancali di merce e materiale indispensabile, con quantità significative di ogni prodotto. Anche perché se in un campo devi dare da mangiare a 1000 persone, hai bisogno della stessa tipologia di cibo per poter cucinare per quelle persone”.

La raccolta fondi avviata da Croce Rossa con Unicef e Unhcr  “è un ulteriore garanzia che i fondi arrivino e vengano ben spesi”, senza contare che i meccanismi di controllo sono molto rigorosi.

Attualmente, l’esigenza primaria rappresentata dalla Croce Rossa Ucraina è relativa a farmaci e materiale di medicazione destinati agli Ospedali, ove confluiscono persone provenienti dai luoghi ove si combatte. Per fronteggiare tale esigenza, la Federazione delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa hanno fatto arrivare i primi convogli  in Ucraina, in alcuni casi con materiale donato direttamente dalle aziende produttrici.

Sull’esodo di profughi, così emerso ieri durante la riunione del tavolo di coordinamento, al momento la situazione in Valle d’Aosta è tranquilla.

“Il grosso del movimento è dato dal ricongiungimento di persone che avendo già qui dei riferimenti, usufruiscono di questo canale per arrivare già con una sistemazione” spiega ancora Sinisi. “Se finora gli arrivi sono stati limitati, ci aspettiamo invece un esodo di massa sopratutto se ci sarà la caduta di Kiev”.

I valdostani disponibili a mettere a disposizione degli alloggi gratuiti possono fare riferimento alla Protezione civile regionale.

Nel frattempo ieri il Ministero della Sanità ha dato le prime indicazioni alle azienda sanitarie, con la richiesta di individuare le risorse risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici per infezione da SARS-CoV-2 ed alla somministrazione di vaccini anti-Covid-19 ed altre vaccinazioni di routine per tale popolazione a rischio. Le Asl dovranno, inoltre, assicurare le necessarie attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale anche in relazione alle altre malattie infettive.”

“L’Ucraina è uno degli stati con il più basso tasso di vaccinazione, intorno al 35%, la preoccupazione è sì quella di agevolare gli arrivi, ma contemporaneamente di evitare la ripresa dei contagi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza ETermini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte