C’è chi, in questi giorni di (pseudo) primavera, parte dalla Valle d’Aosta per andare in Liguria a fare un weekend rilassante al mare. C’è invece chi, dal mare ligure, parte per arrivare in Valle d’Aosta. In cima al Monte Rosa. In bici e sci da scialpinismo. In poco più di 12 ore. Non è stato molto rilassante, ma lo scorso weekend di Marcello Ugazio è stato ripagato da una soddisfazione enorme: quella di aver fatto registrare l’FKT (Fastest Known Time) dalla spiaggia di Genova Voltri alla Capanna Margherita a 4554 metri. Un totale di 242 chilometri con 5.500 metri di dislivello positivo in 12 ore, 19 minuti e 36 secondi, oltre due ore meno di Nico Valsesia, che nel 2018 ci mise 14 ore e 31 minuti.
“Essere in cima è stato emozionante, quando sono arrivato sono scoppiato a piangere, dimenticandomi che Maurizio [Zaniroli] stava facendo il video”, racconta Marcello Ugazio. Appassionato di bicicletta e montagna fin da piccolo, anche grazie alla famiglia, il 27enne di Galliate (in provincia di Novara) ha dovuto interrompere una carriera da semiprofessionista nel triathlon a causa di un problema alla caviglia sinistra mai del tutto risolto. Dopo aver provato il ciclismo, Ugazio si è reinventato nei vertical (qui da noi ha vinto quello di Courmayeur l’anno scorso) e negli FKT, scoprendo che le due discipline si sposano bene anche a livello di allenamenti e preparazione.
Da un lato, infatti, parteciperà a diversi vertical tra cui quello di Fénis, con un pensierino ai Mondiali di Innsbruck, dall’altro è già del 2021 il record in versione estiva da Genova al Monte Rosa passando per Alagna, nato quasi per scherzo, concluso in 11 ore e 48 minuti, meglio di Francesco Surace (13 ore e 34′), che pochi mesi prima (a giugno) aveva strappato il record fino a quel momento mantenuto da Nico Valsesia (14 ore e 18′).
L’idea di coniugare bici e montagna nasce comunque proprio dalla sua storia famigliare, quando, fin dall’età di 14 anni, copriva circa 120 km in bici per andare nella seconda casa di Crodo, in Val d’Ossola. Ma perché questa “fissazione” con il Monte Rosa? “Lo vedo da 27 anni dal mio paese”, scherza Ugazio. “Era più abbordabile del Monte Bianco, che voglio tentare a luglio. Ci saranno quasi 80 km di bici in più e molto più dislivello, sarà davvero dura”, annuncia l’atleta del Team Scarpa. Anche qui, l’FKT è di Nico Valsesia in 16h36’ e resiste dal 2013.
Marcello Ugazio è partito all’una di notte di domenica 16 aprile da Genova Voltri per essere alle 8 in punto alla Casa dei Walser a Orsia, frazione di Gressoney-La-Trinité dove, grazie alla compagna del Team Scarpa Marina Cugnetto, ha cambiato d’assetto e si è avviato in modalità scialpinismo verso Gabiet, Orestes Hutte, Canal Grande fino al Rifugio Mantova. “Lì mi sono legato con i miei due amici Maurizio Zaniroli che faceva il video e Stefano Venturato del Soccorso Alpino, una sicurezza”, racconta ancora Ugazio. “Gli ultimi 1000 metri di dislivello sono stati durissimi. Un errorone che ho fatto è stato quello di sottovalutare l’importanza di bere. Pensavo solo a scaldarmi e a mangiare, a Ovada ad esempio c’erano 3 gradi con la nebbia che non erano previsti. Ma se mangi di più devi anche bere di più. Salendo nella Valle di Gressoney notavo che il cielo era terso ovunque tranne che sul Monte Rosa. Proseguendo ho trovato nebbia, vento contrario, scarsa visibilità, mancava la traccia ed ero disidratato. Ho anche temuto di non farcela”. Gli ultimi metri con i ramponi d’acciaio (“durante quel cambio barcollavo, ero esausto”), e poi la gioia per l’impresa compiuta.