Giro d’Italia, slitta la presentazione della corsa: Ayas e Verrès attendono l’ufficializzazione delle tappe

Questa mattina la nota di Rcs che rinvia a data da destinarsi la presentazione della corsa rosa, prevista per il 12 novembre a Roma. Timori per la possibile uscita di scena della “Grande Partenza” dall’Albania
La partenza della seconda tappa del Petit Tour: da sinistra l’ex sindaco di Notre-Dame Corrado Oreiller, Riccardo Moret, Jonas Vingegaard e l’ex sindaco di Saint-Georges Laura Cossard
Sport

Lunedì scorso ai margini della conferenza stampa di Giunta l’assessore regionale al Turismo, Sport e Commercio Giulio Grosjacques aveva confermato che le date valdostane del Giro d’Italia 2025 di ciclismo, ovvero “un arrivo venerdì 30 maggio e una partenza il giorno successivo.

Per la conferma delle località che ospiteranno i due appuntamenti si attendeva martedì 12 novembre, giorno della presentazione ufficiale della corsa rosa. Ma nella mattinata di oggi Rcs, la società di produzione della gara ciclistica più importante d’Italia, ha preso tempo: presentazione rinviata a data da destinarsi.

Cosa è successo? Difficile a dirsi, ma i motivi che hanno portato lo staff di Mauro Vegni a rinviare l’appuntamento – perlopiù a qualche giorno soltanto dalla presentazione in pompa magna del Tour de France – possono essere soltanto due.

Qualche problema con le tappe o un big in attesa?

Einer Rubio Reyes esulta a Crans Montana: quel giorno la tappa del Giro d’Italia – che avrebbe dovuto partire da Borgofranco e attraversare la Valle d’Aosta – fu neutralizzata per circa cento chilometri
Einer Rubio Reyes esulta a Crans Montana: quel giorno la tappa del Giro d’Italia – che avrebbe dovuto partire da Borgofranco e attraversare la Valle d’Aosta – fu neutralizzata per circa cento chilometri

Lo spostamento della presentazione del Giro ha fatto storcere il naso a parecchi, considerato che negli ultimi anni la presentazione del Giro d’Italia seguiva di pochi giorni il Giro di Lombardia, l’ultima corsa del Word Tour andata in scena il 12 ottobre scorso.

E solo due problemi, di natura decisamente differente, possono aver costretto Rcs Sport a non confermare la presentazione della corsa con un così grande anticipo.

Il primo è di natura organizzativa: potrebbero mancare ancora alcuni “via libera” dalle sedi di tappa, condizione che impedirebbe di svelare un percorso che poi rischierebbe di essere monco. Nell’ultima edizione di Radiocorsa, la rubrica di RaiSport che tratta essenzialmente di ciclismo, il 24 ottobre scorso Andrea De Luca e Beppe Conti avevano ipotizzato addirittura che potesse saltare la “Grande Partenza” dall’Albania, presentata in pompa magna qualche tempo fa. La notizia, se confermata, farebbe il paio con le voci che segnalano emissari di Rcs in visita in questi giorni in Sicilia, regione che potrebbe sostituire l’Albania per l’organizzazione delle prime tre tappe della corsa rosa. Se così fosse, la domanda da porsi sarebbe una sola: la Sicilia garantirebbe a Rcs i 7 milioni di euro promessi dall’Albania a suo tempo?

L’altro possibile motivo di rinvio della presentazione sarebbe di natura più sportiva, ovvero la mancata finalizzazione dell’accordo di partecipazione al Giro di qualche big.

Il Giro vorrebbe confermare Tadej Pogacar, dominatore dell’ultima edizione, e vorrebbe portare in gara anche il suo rivale storico Jonas Vingegaard. Ufficializzare il duello che ha caratterizzato gli ultimi Tour de France in sede di presentazione potrebbe valere il rinvio.

La Valle d’Aosta resta in attesa

Le certezze valdostane restano solide, anche se ancora non ufficiali a livello di percorso. Un arrivo venerdì 30 maggio – presumibilmente ad Ayas – e la partenza del giorno dopo, pare a Verrès. Per adesso si resta ancora nel campo delle ipotesi, anche se sono diversi gli indizi che fanno pensare che alla fine le due località della Bassa Valle potranno vestirsi a festa la prossima primavera.

Il primo indizio è di carattere logistico: ci sono appena 27 chilometri di distanza tra le due località, per corridori e seguito della corsa una gran bella notizia. Peraltro la vallata, così come i paesi del circondario, possiedono strutture ricettive in grado di ospitare una carovana decisamente numerosa.

Il secondo indizio, invece, arriva dal calendario ciclistico del 2024: come già anticipato da Aostasera il 25 settembre scorso, Ayas nel luglio scorso aveva ospitato l’arrivo del tappone del Giro della Valle d’Aosta. Il talentuoso belga Jarno Widar aveva alzato le mani al cielo nel piazzale del mercato davanti alle terme Monterosa, zona di Champoluc che avrebbe tutte le carte in regola per ospitare un arrivo di una gara dei professionisti.

Quanto a Verrès, le corse ospitate quest’anno sono addirittura due (entrambe partenze): quella del Giro Valle d’Aosta che portava a Borgofranco di Ivrea e prima ancora la seconda frazione in linea del Giro d’Italia Next Gen, corsa prodotta – guarda un po’ – da Rcs Sport.

La storia e “l’imbarazzo” di Vingegaard

Jonas Vingegaard al foglio firma della prima tappa in linea del Giro della Valle d’Aosta 2018, al Rhemes-Saint-Georges – Rhemes-Notre-Dame poi vinta dall’olandese Kevin Inkelaar
Jonas Vingegaard al foglio firma della prima tappa in linea del Giro della Valle d’Aosta 2018, al Rhemes-Saint-Georges – Rhemes-Notre-Dame poi vinta dall’olandese Kevin Inkelaar

Verrès ha inoltre già ospitato il Giro d’Italia: il 1° giugno 1997, sotto una pioggia intensa, partì dalla località valdostana la 15esima tappa di quel Giro d’Italia, vinta a Borgomanero dopo 173 chilometri da Alessandro Baronti. Forse ci si ricorda meglio del giorno precedente, il 31 maggio 1997, quando a Breuil Cervinia Ivan Gotti si impose di prepotenza prenotando il primo dei suoi due Giri d’Italia (l’altro è quello del 1999, arrivato dopo la contestata squalifica di Marco Pantani). Ayas, invece, non vanta precedenti di questo tipo.

Chissà invece che tipo di ricordi serba della Valle d’Aosta il danese Jonas Vingegaard, che ha partecipato a un’edizione del Giro ciclistico della nostra regione. Il timore è che non siano buoni, perché il due volte vincitore del Tour de France ha percorso sulle nostre strade pochissimi chilometri prima di infortunarsi a una clavicola. Vingegaard, l’11 luglio del 2018, vinse da capitano della nazionale danese il prologo di quel Petit Tour, i 7,9 chilometri che collegano Saint-Gervais-Mont-Blanc alla frazione di Saint-Nicolas-de-Veroce. L’indomani, giovedì 12, cadde nel tratto di trasferimento della tappa Rhemes-Saint-Georges – Rhemes-Notre-Dame, ritirandosi insieme ad altri 16 corridori. Lui, però, portava la maglia gialla di leader della corsa.

Per la cronaca, nonostante quel ritiro, al termine del 2018 fu messo sotto contratto dalla Jumbo Visma, oggi Jumbo Lease a Bike: quattro anni dopo vinse il suo primo Tour de France.

 

 

Il Giro d’Italia torna in Valle d’Aosta: nel 2025 possibile arrivo di tappa ad Ayas?

L’esultanza di Giulio Ciccone il maggio a Cogne lo scalatore abruzzese è al momento l’ultimo vincitore di una tappa del Giro d’Italia nella nostra regione
L’esultanza di Giulio Ciccone il maggio a Cogne lo scalatore abruzzese è al momento l’ultimo vincitore di una tappa del Giro d’Italia nella nostra regione

24 settembre 2024

Il Giro d’Italia dovrebbe tornare in Valle d’Aosta nel 2025. La notizia non è ancora ufficiale, ma i rumors relativi al disegno del tracciato della corsa rosa numero 108 iniziano a essere insistenti. La nostra regione, stando alle voci, dovrebbe ospitare un arrivo di tappa nell’ultimo fine settimana di gara. La data più probabile è quella di venerdì 30 maggio, alla vigilia dell’ultima frazione di montagna che dovrebbe svilupparsi in Val di Susa.

Nella speranza che le voci siano vere, resta da capire dove potrebbe terminare la 19esima frazione del Giro d’Italia. E qui l’intrigo diventa più complicato, anche visti i recenti trascorsi burrascosi tra la nostra regione e Rcs Sport, la società che organizza la corsa rosa. In primavera, dopo il successo di Tadej Pogacar, il Giro aveva ritrovato quasi magicamente brillantezza e visibilità e in Valle d’Aosta almeno 3 o 4 località avevano avanzato ufficiosamente la propria candidatura per un arrivo di tappa.

La scelta finale, però, spetta a Rcs, che nella “rosa” delle papabili avrebbe optato per Ayas.

Richard Carapaz all’arrivo di Courmauyeur del Giro d’Italia quel giorno l’ecuadoregno ipotecò il successo della corsa rosa
Richard Carapaz all’arrivo di Courmauyeur del Giro d’Italia quel giorno l’ecuadoregno ipotecò il successo della corsa rosa

Tappa corta e nervosa prima del gran finale

Se così fosse, per Ayas sarebbe una prima volta: mai il Giro d’Italia dei professionisti ha raggiunto questa località. Il condizionale è d’obbligo, ma sono diversi i fattori che sembrano favorire il Comune della valle dell’Evançon. Primo tra tutti, la scelta di Rcs di modernizzare un ciclismo che sulle corse a tappe sta cambiando impostazione e chilometraggi: nel concreto, le tappe tendono a essere più corte e più nervose. Meno ore di gara, ma più spettacolari. La 19esima frazione del Giro d’Italia 2025 potrebbe partire da Borgomanero e arrivare ad Ayas, più vicina geograficamente alla località del lago d’Orta rispetto a La Thuile o Courmayeur.

L’altro atout vincente di Ayas è la ricchezza di strade che sono presenti nel suo circondario. Se è vero che a Champoluc e dintorni si arriva solo tramite la regionale della Val d’Ayas, è altrettanto vero che “ciclisticamente parlando” la vicinanza di tre colli importanti Arlaz, TzeCore e Joux – può permettere agli organizzatori di sbizzarrirsi nel disegno di un eventuale finale di corsa.

Un po’ di Valle d’Aosta in mezzo a tanto Piemonte

L’arrivo di Ayas dovrebbe inserirsi a metà del “trittico” finale del Giro 2025, che dovrebbe concludersi con la passerella di Roma di domenica 1° giugno. Prima di chiudere la sua avventura nella città eterna, però, la corsa vivrà le sue ultime emozioni sulle Alpi piemontesi e valdostane.

La Regione Piemonte investirà tanto anche nel 2025 sul mondo del pedale, dopo che in questo 2024 ha organizzato la Grande Partenza del Giro d’Italia e l’arrivo della terza tappa e la partenza della quarta frazione del Tour de France. Dopo la rinuncia alla Grande Partenza della Vuelta Espana, a Torino si è deciso di puntare ancora sul rosa. Possibile un arrivo in volata nella zona di Alessandria mercoledì 28 maggio (forse a Castellania, paese natale di Fausto Coppi) prima delle fatiche del “trittico”. Giovedì il primo arrivo in salita – magari alle Cascate del Toce, dove Pantani vinse nel 2003, o a Macugnaga e successivamente la frazione con finale in Valle d’Aosta. Sabato 31 maggio la chiusura al Sestrière, con probabile partenza di tappa in Canavese. Sono ancora indiscrezioni, ma l’unica certezza è che dopo quel finale conosceremo il nome dell’atleta che succederà a Tadej Pogacar nell’albo d’oro del Giro d’Italia.

Regione e Rcs tentano di ricucire lo strappo del 2023

Giro d'Italia Saint Rhémy En Bosses
Giro d’Italia Saint Rhémy En Bosses

Nella speranza che i rumors diventino realtà – la presentazione del Giro d’Italia si terrà nella seconda metà di ottobre c’è un’altra certezza, ovvero che la Regione Valle d’Aosta è al lavoro da tempo per ricucire lo strappo con Rcs in seguito ai fatti del 19 maggio 2023. Quel giorno la frazione da Borgofranco a Crans Montana si disputò solo negli ultimi 75 chilometri: la pioggia e il malumore che serpeggiavano in gruppo da qualche giorno portarono l’organizzazione a neutralizzare la prima parte del percorso (ivi compreso l’intero passaggio in Valle della carovana da Pont-Saint-Martin al tunnel del Gran San Bernardo). Risultato: si gareggiò da Le Chable a Crans Montana – vittoria al colombiano Einer Rubio e il pubblico valdostano rimase a guardare la sfilata degli autobus delle squadre lungo il tracciato.

maggio a Crans Montana Einer Rubio conquista il successo nella tappa più controversa di quell’edizione del Giro
maggio a Crans Montana Einer Rubio conquista il successo nella tappa più controversa di quell’edizione del Giro

A quei tempi si parlò di un “risarcimento sportivo” che Rcs doveva alla Regione: di certo, dopo la grande partenza del Giro d’Italia Next Gen dello scorso giugno, i rapporti tra l’Amministrazione regionale e la società milanese si sono decisamente quietati.

Ayas, in tutto questo, negli ultimi anni ha comunque fatto le prove di grande ciclismo ospitando tre arrivi (e due partenze) di tappa del Giro della Valle d’Aosta: nel luglio scorso proprio ad Ayas il fenomeno belga Jarno Widar gettò le basi per il suo successo al Petit Tour, prima di lui sullo stesso traguardo delle terme del Monterosa vinsero il lussemburghese dell’Arkea Michel Ries (2019) e il marchigiano Alessandro Fedeli (2018). Basterà per vestirsi di rosa tra meno di un anno?

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