Il Giro d’Italia torna in Valle d’Aosta: nel 2025 possibile arrivo di tappa ad Ayas?

Secondo le indiscrezioni la località della Bassa Valle dovrebbe ospitare il finale della terzultima frazione della corsa rosa: la data ipotetica è quella di venerdì 30 maggio
L’esultanza di Giulio Ciccone il maggio a Cogne lo scalatore abruzzese è al momento l’ultimo vincitore di una tappa del Giro d’Italia nella nostra regione
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Il Giro d’Italia dovrebbe tornare in Valle d’Aosta nel 2025. La notizia non è ancora ufficiale, ma i rumors relativi al disegno del tracciato della corsa rosa numero 108 iniziano a essere insistenti. La nostra regione, stando alle voci, dovrebbe ospitare un arrivo di tappa nell’ultimo fine settimana di gara. La data più probabile è quella di venerdì 30 maggio, alla vigilia dell’ultima frazione di montagna che dovrebbe svilupparsi in Val di Susa.

Nella speranza che le voci siano vere, resta da capire dove potrebbe terminare la 19esima frazione del Giro d’Italia. E qui l’intrigo diventa più complicato, anche visti i recenti trascorsi burrascosi tra la nostra regione e Rcs Sport, la società che organizza la corsa rosa. In primavera, dopo il successo di Tadej Pogacar, il Giro aveva ritrovato quasi magicamente brillantezza e visibilità e in Valle d’Aosta almeno 3 o 4 località avevano avanzato ufficiosamente la propria candidatura per un arrivo di tappa.

La scelta finale, però, spetta a Rcs, che nella “rosa” delle papabili avrebbe optato per Ayas.

Richard Carapaz all’arrivo di Courmauyeur del Giro d’Italia quel giorno l’ecuadoregno ipotecò il successo della corsa rosa
Richard Carapaz all’arrivo di Courmauyeur del Giro d’Italia quel giorno l’ecuadoregno ipotecò il successo della corsa rosa

Tappa corta e nervosa prima del gran finale

Se così fosse, per Ayas sarebbe una prima volta: mai il Giro d’Italia dei professionisti ha raggiunto questa località. Il condizionale è d’obbligo, ma sono diversi i fattori che sembrano favorire il Comune della valle dell’Evançon. Primo tra tutti, la scelta di Rcs di modernizzare un ciclismo che sulle corse a tappe sta cambiando impostazione e chilometraggi: nel concreto, le tappe tendono a essere più corte e più nervose. Meno ore di gara, ma più spettacolari. La 19esima frazione del Giro d’Italia 2025 potrebbe partire da Borgomanero e arrivare ad Ayas, più vicina geograficamente alla località del lago d’Orta rispetto a La Thuile o Courmayeur.

L’altro atout vincente di Ayas è la ricchezza di strade che sono presenti nel suo circondario. Se è vero che a Champoluc e dintorni si arriva solo tramite la regionale della Val d’Ayas, è altrettanto vero che “ciclisticamente parlando” la vicinanza di tre colli importanti Arlaz, TzeCore e Joux – può permettere agli organizzatori di sbizzarrirsi nel disegno di un eventuale finale di corsa.

Un po’ di Valle d’Aosta in mezzo a tanto Piemonte

L’arrivo di Ayas dovrebbe inserirsi a metà del “trittico” finale del Giro 2025, che dovrebbe concludersi con la passerella di Roma di domenica 1° giugno. Prima di chiudere la sua avventura nella città eterna, però, la corsa vivrà le sue ultime emozioni sulle Alpi piemontesi e valdostane.

La Regione Piemonte investirà tanto anche nel 2025 sul mondo del pedale, dopo che in questo 2024 ha organizzato la Grande Partenza del Giro d’Italia e l’arrivo della terza tappa e la partenza della quarta frazione del Tour de France. Dopo la rinuncia alla Grande Partenza della Vuelta Espana, a Torino si è deciso di puntare ancora sul rosa. Possibile un arrivo in volata nella zona di Alessandria mercoledì 28 maggio (forse a Castellania, paese natale di Fausto Coppi) prima delle fatiche del “trittico”. Giovedì il primo arrivo in salita – magari alle Cascate del Toce, dove Pantani vinse nel 2003, o a Macugnaga e successivamente la frazione con finale in Valle d’Aosta. Sabato 31 maggio la chiusura al Sestrière, con probabile partenza di tappa in Canavese. Sono ancora indiscrezioni, ma l’unica certezza è che dopo quel finale conosceremo il nome dell’atleta che succederà a Tadej Pogacar nell’albo d’oro del Giro d’Italia.

Regione e Rcs tentano di ricucire lo strappo del 2023

Giro d'Italia Saint Rhémy En Bosses
Giro d’Italia Saint Rhémy En Bosses

Nella speranza che i rumors diventino realtà – la presentazione del Giro d’Italia si terrà nella seconda metà di ottobre c’è un’altra certezza, ovvero che la Regione Valle d’Aosta è al lavoro da tempo per ricucire lo strappo con Rcs in seguito ai fatti del 19 maggio 2023. Quel giorno la frazione da Borgofranco a Crans Montana si disputò solo negli ultimi 75 chilometri: la pioggia e il malumore che serpeggiavano in gruppo da qualche giorno portarono l’organizzazione a neutralizzare la prima parte del percorso (ivi compreso l’intero passaggio in Valle della carovana da Pont-Saint-Martin al tunnel del Gran San Bernardo). Risultato: si gareggiò da Le Chable a Crans Montana – vittoria al colombiano Einer Rubio e il pubblico valdostano rimase a guardare la sfilata degli autobus delle squadre lungo il tracciato.

maggio a Crans Montana Einer Rubio conquista il successo nella tappa più controversa di quell’edizione del Giro
maggio a Crans Montana Einer Rubio conquista il successo nella tappa più controversa di quell’edizione del Giro

A quei tempi si parlò di un “risarcimento sportivo” che Rcs doveva alla Regione: di certo, dopo la grande partenza del Giro d’Italia Next Gen dello scorso giugno, i rapporti tra l’Amministrazione regionale e la società milanese si sono decisamente quietati.

Ayas, in tutto questo, negli ultimi anni ha comunque fatto le prove di grande ciclismo ospitando tre arrivi (e due partenze) di tappa del Giro della Valle d’Aosta: nel luglio scorso proprio ad Ayas il fenomeno belga Jarno Widar gettò le basi per il suo successo al Petit Tour, prima di lui sullo stesso traguardo delle terme del Monterosa vinsero il lussemburghese dell’Arkea Michel Ries (2019) e il marchigiano Alessandro Fedeli (2018). Basterà per vestirsi di rosa tra meno di un anno?

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