Licia Coppo, pedagogista, affronta in modo serio, ma non serioso, i temi “caldi” dell’educazione dei figli e il ruolo di genitori. Ma fornisce anche consigli e suggerimenti per affrontare i problemi quotidiani.
In un anno da delirio, con scelte governative scellerate, con troppa Dad e troppe chiusure, alla secondaria molti ragazzi non hanno retto. Fino a fine novembre sì, la tenuta scolastica ancora c’era. Poi si è chiesto loro troppo.
Licia Coppo nella sua consueta rubrica "Basta un po' di educazione" commenta la proposta, emersa nei giorni scorsi, di prolungamento della scuola per recuperare le giornate perse a causa della pandemia.
La ripresa dell’anno scolastico alle superiori, ieri ancora eternamente a distanza negli schermi, non ha segnalato sul territorio nazionale grandi novità. Sembra quasi che, comprensibilmente, in una certa parte del mondo scuola si stia vivendo come degli struzzi, testa nella sabbia, non guardiamo la pandemia in corso, e avanti di programma, verifiche, interrogazioni.
Solidità, leggerezza, resilienza: Licia Coppo in questo “strano Natale”, invita tutti i genitori a coltivare queste tre caratteristiche essenziali che possono essere di aiuto anche nel nuovo anno in arrivo.
Ma i ragazzi, in Italia, sono dei portatori di diritti? Me lo sono domandata spesso, in tutto questo nefasto 2020, e la risposta è mestamente negativa.
La scuola va a singhiozzo, ci sono già classi in quarantena, docenti non ancora nominati, cattedre scoperte: l'analisi di questi primi giorni di scuola alle prese con il Covid-19 al centro della rubrica "Basta un po' di educazione" di Licia Coppo
Per il rientro a scuola nell'anno della corresponsabilità educativa Licia Coppo propone alcuni consigli nella sua rubrica "Basta un po' di educazione".
I nostri genitori trafficavano in casa, lavoravano, ci consideravano poco, ci parlavano poco, erano poco figlio-centrici. Noi, forse figli di quel modello educativo (che non rimpiango eh…), però ora, ammettiamolo, a volte lo siamo persino troppo!
Quando sei dentro ad una fase, per esempio quando sono piccolini e non dormono, non vedi l’ora di uscirne per respirare un po’. Quando sono bambini e spesso limitano la tua libertà di azione non vedi l’ora che crescano, che diventino autonomi; poi, quando sono diventati grandi, hai nostalgia di quando erano piccoli.Certo che come categoria noi genitori siamo ben contraddittori, eh?
Io sognavo e immaginavo linee guida che ci parlassero di novità, e che si portassero con sé, oltre alle idee, quella cosina affatto irrilevante che servirebbe alla scuola italiana: i money. E invece, nulla di pervenuto. Né le buone idee, tanto meno i soldi necessari.
"Non facciamo vivere i nostri figli nell’ansia e nella paura anche quest’estate. Insegniamo loro che le regole sono amiche, e se le impareranno a rispettare, la socializzazione sarà possibile".
Sta funzionando nell’ottica di sostituto, palliativo, didattica che dobbiamo usare per forza, non c’è altra scelta. Ma la scuola è altro, la scuola è fatta di relazioni, si apprende attraverso le emozioni, e dentro ad un video quelle sono più distanti, sospese, a volte artefatte.
Per la rubrica "Basta un po' di educazione" oggi una lettera per la Festa del papà rivolta in particolare a quegli uomini che hanno deciso, con coraggio, di non essere solo ‘padri in panchina’, capaci di stare con i figli, e non solo fare con i figli.