La Veillà tra tradizione e disagi: la voce dei residenti

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un lettore.
I lettori di Aostasera copertina
I lettori di Aostasera
Vi scrivo questa mail per rendere Voi e, possibilmente la comunità intera, partecipe di cosa significhi veramente la Fiera per noi Aostani oltre alla tradizione, alla festa e al piacere enogastronomico.
Se da un lato la Fiera di Sant’Orso rappresenta un momento di celebrazione dell’artigianato e un richiamo culturale che anima la città intera, dall’altro pone quasi sempre i cittadini in una situazione di disagio.
In particolare, durante la Veillà la Fiera degrada e si trasforma in un evento caotico dove l’abuso dell’alcol prende il posto della civiltà e del rispetto.
Oltre gli schiamazzi fino a notte fonda e lo stato in cui si riducono le vie tra spazzatura e bottiglie rotte, sono tanti i festanti che utilizzano le strette vie e i cortili in centro come vere e proprie latrine.
Se il comune appena si calmano le acque ha adibito un servizio di pulizia profonda che lascia le vie del centro come nuove, le pertinenze private di condomini e case sono lasciate a loro stesse.
La mattina dopo la Veillà si può trovare di tutto tra escrementi, urinate, assorbenti, bottiglie rotte e rimasugli del consumo di stupefacenti sotto casa, vicino alla propria auto o nei propri passaggi pedonali privati.
Questo non è solo un problema di decoro e pudore, è un problema igienico-sanitario, un problema di valore delle proprietà, un problema di sicurezza – perché immaginate dover uscire o portare fuori il cane in nottata con la premessa di poter trovare una persona intossicata e alterata da sostanze nel buio del proprio cortile da soli – ma è soprattutto un problema di rispetto – spesso tradito – tra la movida, la Valle, la Fiera, i festanti e la cittadinanza di Aosta.
Il Comune non si è mai degnato di proteggere le persone e le proprietà, nonostante le numerose e ripetute richieste di tutela, e nemmeno si è mai offerto nel compensare o fornire un servizio di pulizia straordinaria per chi soffre degli eccessi prodotti dalla sua stessa pessima organizzazione e sorveglianza nella nottata di Fiera.
A tutto questo si aggiunge l’isolamento imposto ai residenti, sia i giorni di fiera che quello prima dei preparativi. Tutti gli accessi alle vie carrabili del centro sono interdetti anche nel caso una persona abbia residenza e posto auto in città.
Chi deve lavorare fuori città durante la fiera è costretto a contendersi con artigiani e turisti i pochissimi posteggi rimasti fuori dai blocchi stradali. Mentre il Comune, si rifiuta categoricamente ogni anno di fornire documenti o buoni di passaggio, pure in orari di uscita o ritorno dal lavoro, come se fosse in loro diritto limitare la libertà di circolazione delle persone.
I cittadini si trovano così rinchiusi in casa in giorni di riposo, nei quali eviterebbero volentieri il marasma e l’indecenza mostrati dalla popolazione spostandosi in vacanza o da parenti fuori città.
Lettera firmata

9 risposte

  1. Inutile prendersela con comune o regione, è una parte della società che è inesorabilmente in degrado

    1. Comune e Regione creano i presupposti perché la parte di società in degrado faccia sfoggio di sè. Dove sono le pattuglie di vigili urbani, di polizia e carabinieri? Un paio di Veillà con multe e denunce e si tornerebbe a un sano divertimento per tutti, famiglie comprese.

  2. Nuti e C. solo in cerca di visibilità, del resto poco loro importa. La fusciacca del Sindaco serve a fare passerella.

  3. La Veillà ancora pochi anni fa era simpatica, allegra, alcolica il giusto, con qualche sbandata da parte di qualcuno. Ora sembra che si sia trasformata nel raduno dei ciuccatoni, con tanto di padiglione per accogliere chi è talmente ubriaco da non ricordarsi neppure più il suo nome, minorenni compresi. Ma neppure una denuncia per offesa alla pubblica decenza (art. 726 c.p.) o sanzione per ubriachezza (artt. 688 e ss. c.p.). Regione e Comune organizzano una grande baraonda, ma poi quando degenera fanno finta di niente. Ovviamente sempre sulla pelle degli aostani.

  4. … ma nooooo dai!!! dice??? XD Io sono convinta che mille anni di Fiera non hanno insegnato proprio niente… e forse non bastano altri mille anni!

  5. Il comportamento di queste ultime amministrazioni comunali è grave e irresponsabile.
    L’impedire a cittadini proprietari di raggiungere le proprie case di residenza o i balzelli da pagare per i permessi per poter raggiungere le proprie proprietà sono anticostituzionali.

    1. Il problema si chiama Legge Gabrielli: una volta si era più flessibili. Dopo il disastro di Piazza San Carlo a Torino la legge che è stata fatta è ipertestrittiva per le grandi manifestazioni. E colpisce nel mucchio: compresi i residenti delle vie coinvolte nelle manifestazioni che quelle limitrofe. E l’amministrazione comunale e regionale non hanno margine di manovra a riguardo: o rispettano la Legge Gabrielli o subiscono guai, che vanno dell’annullamento della Fiera a sanzioni amministrative e/o penali per gli amministratori. Basta vedere il numero enorme di personale coinvolto per sicurezza e gestione della Fiera: è uno degli obblighi della Legge Gabrielli. L’anno scorso, il rischio di sciopero dei Vigili del Fuoco rischiava di far saltare la Fiera proprio per quella legge. Si sono salvato la manifestazione solo con un accordo tra sindacato e regione per impedire lo sciopero in questo tipo di manifestazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte