Ornella, volontaria Avis: “La scelta di donare è nata in famiglia”

La storia di Ornella Perrin diventata donatrice Avis da giovanissima. Ad aiutarla nella scelta: gli insegnamenti del papà già donatore e le tante trasfusioni che hanno salvato la vita alla mamma e alla sorella durante il parto.
Ornella Perrin e Angelo Vancheri, Presidente Avis Chatillon
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Da ancora prima di compiere 18 anni Ornella Perrin sapeva che avrebbe scelto di diventare donatrice dell’Avis. E’ un po’ come se fosse scritto nel suo destino. Papà già donatore, la mamma aveva avuto bisogno di dieci trasfusioni durante il parto della sorella maggiore. “Mia mamma è andata in coma: se sono qui è grazie a chi ha donato il sangue allora” mi ripete “mi è sembrato giusto restituire e fare, per altri, ciò che, ha contribuito a salvare la vita a mia madre e ha permesso a mia sorella di nascere in buona salute”.

Ornella ora di anni ne ha 36, vive a Châtillon. E’ felicemente sposata e insieme al marito Fabio aspetta per i primi dicembre l’arrivo del loro primo figlio, un maschietto. Ricorda, però, con precisione i passaggi attraverso cui è entrata nella famiglia dei donatori di sangue dell’Avis. “Allora il Presidente della sezione era Giuseppe Bari e lui era il tipo di avisino che ti veniva a cercare non appena maggiorenne” ci racconta “per spiegarti come e perché era importante donare il sangue”.

Ma Ornella aveva già deciso di raccogliere l’eredità del papà. “Le procedure ora sono cambiate, ma allora se volevi diventare donatrice andavi al centro trasfusionale”. Qui a Ornella viene sottoposta a visita, fa un elettrocardiogramma e un primo prelievo che serve a valutare l’idoneità della persona alla donazione. “Dopo un mese circa mi hanno chiamato, ero idonea, e ho fatto la prima donazione”.

Da allora una volta all’anno, Ornella risponde alla chiamata e si presenta al Centro Trasfusionale per donare il sangue. “Il momento della donazione non dura molto, circa un quarto d’ora, prima però devi compilare un questionario sul tuo stato di salute e sulle tue abitudini e stili di vita”.

Da marzo scorso Ornella è ferma ai box per quanto riguarda le donazioni: in primavera a causa del Coronavirus è dovuta rimanere in isolamento, poi la felice scoperta di aspettare un bambino. “Anche se non sono più effettiva, come si dice da noi, continuo a spendermi per l’Avis e per portare avanti le attività di promozione, di sensibilizzazione e di presenza sul territorio”. Da anni, Ornella è nel direttivo dell’AVIS di Châtillon guidata da Angelo Vancheri  dove si occupa di tutti gli aspetti amministrativi. “Fisicamente non posso donare, ma per tutto il resto ci sono” ripete Ornella. Da lì si capisce che il valore stesso della solidarietà e del dono che ha compreso e vissuto sin da piccola rimarrà e la accompagnerà nei diversi momenti e tappe della sua vita.

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