Coronavirus: l’analisi dei dati valdostani
La Valle d’Aosta è ancora in fascia gialla, malgrado tutti i parametri siano in calo, da molti giorni non si verifichino decessi e la Terapia Intensiva non abbia più pazienti Covid. La sola stima di Rt, che indica il tasso di riproduzione del contagio, si mantiene intorno allo 0,80 (in Italia è a 0,68). Ciò significa che il virus continua a diffondersi, ma è anche evidente che la campagna vaccinale concentrata sui soggetti anziani e su quelli più fragili sta dando i suoi frutti nel limitare fortemente i casi gravi di malattia. Tutti miei grafici che confermano quanto sopra sono derivati dai dati ufficiali del Ministero della Salute e dalla Protezione Civile, e sono aggiornati al 12 giugno.
Possiamo dunque ragionevolmente prevedere un’estate a bassa incidenza di malattia, il che significa maggior libertà di movimento. Inutile insistere sull’opportunità di mantenere dei comportamenti individuali prudenti: sostanzialmente lavaggio delle mani, distanziamento, areazione degli ambienti chiusi e mascherina nel caso si debba rimanere a lungo in ambienti confinati con altre persone.
La prova del fuoco ci sarà a mio parere in autunno, quando la campagna vaccinale sarà probabilmente conclusa. A quel tempo dovremmo avere anche maggiori informazioni sulla durata dell’immunità naturale, quella indotta dalla malattia, e di quella artificiale, indotta farmacologicamente. Potremo così verificare sul campo se il vaccino sarà in grado di evitare un’ulteriore ondata pandemica o se prevarranno i fenomeni stagionali.
Rimane sempre l’incognita se tra le nuove varianti, che sono continuamente prodotte dal virus per la sua stessa natura, alcune dimostreranno maggiore diffusibilità e/o maggiore patogenicità. L’unica nostra arma al riguardo è quella di vaccinare velocemente tutta la popolazione: ahimè su scala planetaria, e non nazionale o tantomeno regionale.
La campagna vaccinale procede malgrado gli stop and go dei vaccini a vettore virale (AstraZeneca e Johnson e Johnson). Alla data dell’11 giugno (fonte Fondazione GIMBE) in Valle risulta aver completato il ciclo vaccinale il 23,1% della popolazione generale, l’84,6% degli over 80 ed il 53,5% della fascia di età 70-79 anni. Negli stessi gruppi, le percentuali di coloro che non hanno ancora iniziato il calendario vaccinale sono ancora il 54,5%, il 7,9% ed 14,4%. Questi dati, come si vede nei grafici a torta, sono molto simili alle medie nazionali.