Sui cambiamenti climatici il Comune di Aosta tenta il “pressing” sulla Regione.
Il primo atto è andato in scena ieri in Consiglio comunale con l’ordine del giorno – approvato all’unanimità – che chiedeva a piazza Deffeyes, per il prossimo appalto di trasporto pubblico, di puntare con decisione verso l’acquisto di mezzi elettrici.
Questa mattina – giovedì 28 novembre – il secondo atto.
La mozione di Gianpaolo Fedi (Rc) “Fa freddo: chiudiamo le porte!” mira ancora a tenere i riflettori accesi sulla questione ambientale: “Che sia estate con l’aria condizionata o inverno con il riscaldamento le porte dei negozi di Aosta rimangono sempre aperte – spiega il consigliere -. Alcuni locali compensano con delle ‘lame d’aria’ sulla soglia che riducono l’uscita del caldo o del freddo a seconda delle stagioni. Siamo di fronte ad uno spreco che oltre all’inquinamento crea un ‘dissesto’ di riscaldamento globale dovuto ad una produzione di energia in più, e che va contrastato”.
Il “limiti” della richiesta, però, sono chiari allo stesso Fedi, che aggiunge: “È vero che siamo nel campo della libera impresa, ma possiamo fare qualcosa a riguardo? Credo sia importante perché così è uno schiaffo a quanto sta succedendo nel mondo e, almeno dal punto di vista simbolico dobbiamo agire. Parma, Milano, Reggio Emilia e altre città si sono già mosse, altre hanno emanato delle ordinanze sulla chiusura delle porte nonostante le ‘lame d’aria’ come Torino, Bologna o Perugia. Altrove i Consigli regionali hanno approvato norme che facilitano le azioni di prevenzione da parte dei Comuni nei confronti dei negozi”.
L’invito ai negozi a fare la propria parte nella lotta ai cambiamenti climatici evitando gli sprechi e a sollecitare la Regione affinché si faccia promotrice di una norma al riguardo arriva forte e chiara ai banchi della Giunta e, come ieri, a recepirla è l’Assessore all’Ambiente Delio Donzel che fa un discorso nel solco di quello fatto per l’appalto sul trasporto pubblico di ventiquattr’ore fa.
“Non esiste una soluzione risolutiva sull’emergenza climatica ma una serie di azioni che messe assieme danno delle risposte positive, e questa è una di quelle – spiega Donzel in risposta -. Serve un documento condiviso tra la Regione, gli Enti locali, l’Arpa, le associazioni ambientaliste per scrivere un vademecum come si fece con il Piano regionale di risanamento dell’aria 15 anni fa. Qui si parla di attività commerciali, ma il discorso si allarga ai comportamenti nelle case private e negli uffici pubblici, con i riscaldamenti accesi a maggio. Abbiamo già chiesto che si metta in piedi questo tavolo, perché bisogna far capire che certi comportamenti sono dannosi e ci sono tantissime azioni da fare”.
“L’esigenza è che la Regione, che sta predisponendo le linee guida – chiude l’Assessore -, coinvolga tutti gli attori possibili, e lo solleciterei scrivendoglielo, perché si arrivi ad un elenco di azioni per andare in quella direzione”.