Dopo le polemiche divampate nei giorni scorsi sulla distruzione di 400 vecchi letti dell’ospedale “Parini” emerso dalle pagine dell’edizione locale de La Stampa, l’Usl cerca di fare chiarezza.
In una nota, infatti, l’Azienda spiega la “ratio” della sua operazione: “I circa 400 letti dismessi sono stati acquisti in leasing nell’anno 2004 e riscattati nel 2014 al costo simbolico di 1 euro cadauno con un costo di manutenzione annuo, per garantirne ai sensi di legge la sicurezza e la funzionalità, alquanto elevato”, fattore al quale se ne aggiunge un altro, dal momento che “Non essendo tali apparecchiature cedibili ai sensi del D.lgs 81/08, poiché fuori norma, devono essere trattate rispettando la normativa RAEE e le disposizioni della normativa europea in merito alle modalità di smaltimento dei rifiuti professionali”.
Questione economica alla base anche dell’operazione fatta nel cortile del “Parini”: “Lo smaltimento in loco – prosegue l’Usl – è stato previsto per tracciare la gestione dello smaltimento del rifiuto e minimizzare i costi, già di per sé onerosi, visto il peso e l’ingombro dei letti (150Kg e 3 mq cadauno x 400 letti)”.
Al loro posto 400 nuovi letti di ultima generazione – per entrambi gli ospedali aostani – e “a movimentazione elettrica” che “verranno consegnati gradualmente. L’operazione è cominciata il 25 novembre al ‘Parini’ e terminerà il 12 dicembre al Beauregard, il costo dell’operazione di sostituzione è di 839.000 euro”.
“L’attività di consegna, particolarmente complessa in quanto effettuata con i reparti in piena attività – aggiunge l’Usl –, consiste nella fornitura, igienizzazione, collaudo, verifica della funzionalità, formazione ed addestramento dei lavoratori e smaltimento dei letti dismessi, nonché sanificazione e riutilizzo dei materassi sia statici che dinamici attualmente in uso”.
Una sostituzione dovuta, dal momento che i letti risultano “ormai tecnologicamente obsoleti, per dotarsi di beni che garantiscano la sicurezza dei pazienti allettati, specificatamente gli utenti agitati e con facoltà cognitive e/o intellettive compromesse, mediante soluzioni tecniche e dispositivi adeguati a prevenire le cadute accidentali e la riduzione della contenzione totale nonché a facilitare la gestione degli stessi da parte degli operatori sanitari”.
“Il punto chiave dell’operazione – spiega il Commissario Usl Angelo Pescarmona – è quello di garantire il comfort, la sicurezza, il benessere dei pazienti e degli operatori sanitari. Ciò rappresenta uno step importante nel processo di umanizzazione dei presidi ospedalieri e nella miglior presa in carico del paziente”.
Il Direttore Amministrativo, Marco Ottonello, fa invece presente che “l’operazione in questione è stata in gran parte finanziata con risorse proprie aziendali, attraverso l’utilizzo delle riserve di bilancio. Un ringraziamento particolare va esteso agli operatori che sono impegnati nel piano di sostituzione garantendo il minimo disagio per gli utenti”.