Coronavirus, Confindustria: “impossibile chiudere gli stabilimenti”

Gli industriali chiedono un confronto con il Governo per garantire la produttività. I sindacati chiedono alla politica unità: "Abbiamo assistito da minoranza e maggioranza a proposte e controproposte che hanno più le sembianze di spot elettorali".
Fabbrica - Industria
Economia

In un momento di grande difficoltà per il Paese e per la Regione – dovuta all’emergenza e alle restrizioni per evitare la diffusione del Coronavirus – Confindustria VdA chiede di “dare continuità alla libera circolazione delle merci al fine di riuscire a mantenere attive le imprese, non solo per garantire la produttività bensì, anche per dare un forte segnale di capacità produttiva nei confronti dei mercati”.

“In queste settimane di crescente emergenza – scrive infatti la Confederazione degli industriali –, le imprese valdostane hanno dovuto, con molte difficoltà, adeguare organizzazione, procedure e personale alle esigenze imposte dall’emergenza prodotta dall’epidemia, nello sforzo continuo di contemperare le priorità di carattere sanitario con quelle di ordine economico. Confindustria, associazione di riferimento del mondo imprenditoriale, è composta da una rete capillare di sedi in costante contatto, che attraverso la struttura centrale ha istituito una task force per supportare le aziende per tutte le difficoltà che si trovano ad affrontare”.

Operazione per la quale è stato stilato un codice di autoregolamentazione che prevede, sul luogo di lavoro e in tutte le attività connesse, “l’applicazione di criteri stringenti di sicurezza sanitaria (già oggi adottati) ma che potrebbero essere ulteriormente implementati; la limitazione massima degli spostamenti all’interno dei siti e accesso contingentato agli spazi comuni; smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza; incentivo per i propri dipendenti a godere di ferie e congedi retribuiti; chiusura dei reparti aziendali non indispensabili per la produzione”.

“Non bisogna dimenticare come alcune aziende siano indispensabili per il comparto sanitario, una loro eventuale chiusura comporterebbe gravi conseguenze – spiega il Presidente di Confindustria Valle d’Aosta Giancarlo Giachino –. È sufficiente pensare alla produzione di mascherine, disinfettanti, respiratori e ogni altro prodotto utilizzato in grandi quantità in queste settimane. È evidente come sia impossibile, in questo momento chiudere gli stabilimenti. La nostra richiesta alle autorità è quella di confrontarsi con gli attori sociali, non prendere decisioni affrettate che provochino conseguenze irreversibili. Una volta risolta questa terribile emergenza saremo chiamati a ricostruire, come avviene a seguito di una calamità naturale, siamo certi che il Governo e la Regione metteranno in campo tutte le forze e le risorse necessarie per supportare le imprese in questa sfida”.

I sindacati: misure urgenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ma la politica dov’è?

Dopo il Dpcm di ieri sera, Cgil, Cisl, Savt e Uil Valle d’Aosta spiegano come sia “ancora più urgente limitare le attività e i rischi per i lavoratori, proprio perché lavorare in sicurezza è la condizione necessaria per rilanciare la nostra economia e difendere l’occupazione, oltre ad essere una condizione imprescindibile per contenere al massimo la diffusione del virus”.

Sindacati che si danno disponibili a “negoziare specifiche intese, a livello territoriale e nei luoghi di lavoro, per gestire la difficile e inedita situazione di emergenza” e che annunciano un monitoraggio “dei luoghi di lavoro e nei casi in cui non dovessero esserci il rispetto delle norme e delle misure a tutela della salute dei lavoratori” chiederanno “la sospensione delle attività”.

Non solo misure per la sicurezza, però, con i sindacati all’attacco della politica: “Per quel che riguarda le misure economiche da mettere in campo finalizzate ad affrontare l’emergenza che stiamo vivendo, Cgil, Cisl, Savt e Uil considerano al limite del ridicolo quanto sta avvenendo nella nostra Regione. Ormai da diversi giorni si parla di possibili azioni ma al momento non vi è nulla di concreto. In questi giorni abbiamo assistito da minoranza e maggioranza a proposte e controproposte che hanno più le sembianze di spot elettorali che non di soluzioni concrete. E nel frattempo le aziende chiudono e le persone perdono il lavoro. In questo momento bisogna fare fronte comune e trovare soluzioni senza perdere tempo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte