Discarica di Pompiod, la Procura dispone il sequestro preventivo

Gli inquirenti ritengono esistere il “fumus” dei reati ipotizzati, inquinamento ambientale e gestione illecita del sito, per cui sono indagati in quattro. Del provvedimento, adottato in via d'urgenza dalla Procura, è stata chiesta la convalida al Gip.
discarica pompiod sequestrata
Cronaca

Il consulente nominato dalla Procura per procedere alle campionature del suolo e alla caratterizzazione dei rifiuti della discarica di Pompiod, nel comune di Aymavilles (al centro di un’inchiesta per inquinamento ambientale e gestione illecita della struttura di smaltimento), ha concluso il suo lavoro. Perde quindi di significato il sequestro disposto lo scorso 19 novembre, che era di carattere probatorio, finalizzato cioè ad avere a disposizione il sito per procedere agli accertamenti tecnici mirati a capire cosa si trovasse nel suolo.

La Procura, tuttavia, ritiene sussistere il “fumus” dei reati ipotizzati, ed ha quindi disposto con un decreto il sequestro preventivo d’urgenza della discarica. Si tratta di una misura finalizzata ad impedire le conseguenze delle contestazioni mosse, nonché la loro reiterazione. Nella mattinata di oggi, mercoledì 27 maggio, il pm Eugenia Menichetti, cui è stato affidato il fascicolo in qualità di titolare del Dipartimento d’indagine “Ambiente e territorio”, ha chiesto al Gip del Tribunale la convalida del provvedimento.

Nel registro degli indagati sono stati iscritti: Umberto Cucchetti, amministratore unico della “Ulisse 2007 Srl” (società che gestisce la discarica); Fabrizio Zandonatti, legale rappresentante della “Agrigarden Ambiente s.r.l.” (azienda collegata a quella del gestore); Silvio Cunéaz, ex gestore della discarica; Ines Mancuso, già dirigente regionale responsabile del settore ambiente. Della perizia sul suolo era stato incaricato dalla Procura, in dicembre, l’ingegnere idraulico Claudio Mattalia.

Contro il sequestro probatorio iniziale, due dei quattro indagati avevano avanzato istanza per tornare in possesso della discarica al Tribunale del riesame, che l’aveva però rigettata nei giorni prima dello scorso Natale. Sulla base del contenuto del lavoro del consulente e del quadro indiziario messo a fuoco da Guardia di finanza e Corpo forestale della Valle d’Aosta, il sostituto del procuratore capo Paolo Fortuna determinerà, nei prossimi giorni, lo sviluppo dell’inchiesta.

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