Regionali 2020, i Vigili del fuoco chiedono attenzione: “Spesso ignorati dalle istituzioni”

In una nota il Conapo - il Sindacato Autonomo dei Vigili del fuoco - si rivolge al prossimo Consiglio regionale e ai movimenti e chiede parità di trattamento giuridico, retributivo e previdenziale rispetto ai colleghi nazionali.
Vigili del Fuoco - Foto di Florence Defawes
Politica

Molteplici problematiche” ancora sul tavolo, e da non dimenticare.

La Segreteria regionale del Conapo, il Sindacato Autonomo dei Vigili del fuoco, richiama l’attenzione di partiti e movimenti pronti alla corsa per le Elezioni regionali dei prossimi 20 e 21 settembre.

Nel dettaglio, in una nota, si legge: “È ormai noto che il personale vigile del fuoco professionista del Corpo Valdostano soffre una disparità di trattamento giuridico, retributivo e previdenziale rispetto agli omologhi colleghi del Corpo Nazionale. Tale differenza è stata più volte rappresentata all’Amministrazione Regionale e ai diversi governi che si sono succeduti negli ultimi anni, senza purtroppo giungere ad un nulla di fatto”.

I Vigili del fuoco valdostani, infatti, manifestano dall’ottobre 2018 la loro “situazione disagiata”, chiedendo la piena applicazione del contratto nazionale fino ad arrivare, nel febbraio del 2019, al referendum consultivo dal risultato pressoché unanime – 175 “sì” su 181 votanti – per restituire i servizi antincendi espletati a livello regionale al Corpo Nazionale.

“Purtroppo – scrive ancora il Segretario regionale Conapo Luca Pison –, tali dimostrazioni democratiche della volontà del personale VVF non hanno trovato riscontro nella votazione che si è tenuta in seno al Consiglio Regionale nel giugno 2019 la quale ha decretato l’intenzione del Consiglio Valle di mantenere il Corpo regionale, ma al contempo di risolvere le evidenti problematiche rappresentate. Ormai, a più di un anno di distanza, si può solo constatare che la situazione è rimasta tristemente immutata. Tutto ciò in netta contrapposizione al personale del Corpo Nazionale, il quale, invece, ha goduto di una serie di decreti volti ad una totale equiparazione retributiva e previdenziale alla Polizia di Stato”.

Una serie di interventi fatti l’attuale Governo Nazionale attraverso il Dl 76/2020 che, prosegue il Sindacato ha visto “la forbice di disparità tra i due Corpi di Vigili del fuoco” “notevolmente aumentata nell’ultimo anno”.

Non solo: “Al di là delle disuguaglianze subite – si legge ancora nella nota –, il Corpo Valdostano soffre anche di numerosi problemi inerenti le sedi di servizio, che versano in uno stato di degrado indecoroso e non funzionale alle attività di soccorso, il parco automezzi, che ha ormai un’età media avanzata con immancabili problemi di manutenzione e con conseguenze anche gravi in termini di sicurezza per gli operatori e per la popolazione, il numero di personale operativo e amministrativo, che stante l’attuale pianta organica è semplicemente in grado di garantire il minimo indispensabile alla sopravvivenza del sistema di soccorso stesso, la mancanza di un distaccamento professionista a copertura della bassa Valle con un ingiustificato ritardo e differenza nella risposta che il Corpo deve assicurare ai cittadini valdostani”.

Un corpo le cui istanze sono state “spesso ignorate e bistrattate dalle istituzioni e da alcuni enti”.

Le richieste

“Si chiede pertanto ai futuri consiglieri e al futuro Presidente della Regione che svolge anche funzioni prefettizie – prosegue il Conapo –, di far sì che venga garantito il totale rispetto delle norme che regolano il soccorso tecnico su tutto il territorio nazionale”.

A ciò si aggiunge la richiesta a partiti, movimenti e coalizioni tutte ad “esprimere la loro posizione in merito alle problematiche esposte e alle azioni che si intendono adottare per le loro risoluzioni”.

Una presa di posizione pubblica, spiega ancora il Sindacato – per “poter offrire al personale del Corpo Valdostano dei Vigili del fuoco, che ad oggi si sente orfano ed abbandonato dalle istituzioni, un punto di riferimento e un riscontro politico per la difesa e la tutela dei propri diritti, ad oggi purtroppo ancora negati”.

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