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‘Ndrangheta, il difensore di Sorbara: “non sapeva della presenza della ‘locale’”

Intervista all’avvocato Corrado Bellora, co-difensore del consigliere regionale sospeso accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nel processo “Geenna”, in corso al Tribunale di Aosta. “Non è emersa alcuna prova” del reato contestato.
Cronaca

“Non è emersa alcuna prova a dibattimento” del concorso esterno in associazione mafiosa di cui la Dda di Torino accusa il consigliere regionale sospeso Marco Sorbara nel processo “Geenna”, in corso al Tribunale di Aosta su infiltrazioni di ‘ndrangheta nella regione. A sostenerlo è l’avvocato Corrado Bellora, co-difensore dell’imputato che ripercorre – al microfono di Christian Diemoz – l’arringa tenuta nell’udienza di giovedì 10 settembre, subito dopo quella del collega Raffaele Della Valle, intervenuto in mattinata. “Che Marco Sorbara dovesse sapere che Antonio Raso fosse un esponente della ‘locale’ di Aosta – ha affermato il penalista aostano in aula, chiedendo l’assoluzione del suo assistito (l’accusa ha chiesto 10 anni di reclusione, ndr.) – non risulta da nessuna parte”.

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