Nella prima “tornata” di audizioni la Commissione speciale istituita dal Comune di Aosta per fronteggiare l’emergenza Covid ha voluto tracciare anche una panoramica del momento che il mondo del lavoro sta vivendo in città. Ma, soprattutto, cercare di capire in prospettiva quali sono le criticità che potrebbero emergere.
In collegamento con i commissari c’erano i Segretari Vilma Gaillard (Cgil), Ramira Bizzotto (Uil), Jean Dondeynaz (Cisl) e Claudio Albertinelli (Savt), ad illustrare dal punto di vista dei sindacati possibili strade da percorrere per superare una crisi sia economica che – riflesso l’una dell’altra – dai risvolti sempre più sociali.
Sul tavolo alcune richieste pratiche, come ha spiegato Gaillard: “Bisogna snellire e sveltire i le procedure, potenziando gli organici per potersi rivolgere ai cittadini evitando le ‘circumnavigazioni’ che spesso per le persone sono difficili da capire. La necessità dell’Amministrazione dovrebbe essere quella di cercare un rapporto sempre più snello e diretto con la popolazione, investendo su tecnologia e digitalizzazione”.
Spunti che partono dalle esigenze della popolazione sui quali si sofferma anche Ramira Bizzotto: “L’importante – ha spiegato – è mettere in piedi un ‘dialogo sociale’, per arrivare a risolvere le problematiche delle persone. Dobbiamo rivedere il modello dell’Amministrazione, magari abolendo alcune tasse per far sì che alcune attività non siano costrette a chiudere per sempre. La sofferenza della città è sotto gli occhi di tutti da tempo, non c’era bisogno del Covid per capire che si dovesse rivedere un modello”.
Modello amministrativo, da un lato, e dall’altro uno strumento da maneggiare con attenzione: la programmazione.
“La città sta vivendo una gravissima crisi dei settori commercio e turismo – interviene Jean Dondeynaz –, ed io andrei nella direzione di abbattere i tributi piuttosto che inventare grandi contributi, per far sopravvivere le attività commerciali e l’occupazione. La grossa preoccupazione è per quello che succederà dal 31 marzo in poi, perché ora i licenziamenti sono bloccati. Mi piacerebbe vedere che si sta affrontando in maniera pertinente l’emergenza ma allo stesso tempo che si provi ad intravedere una programmazione futura. Aosta, vivendo di turismo e commercio deve programmare le iniziative da fare, proprio per il richiamo sull’indotto che rappresentano, farsi carico di un doppio ragionamento che non può mancare”.
Programmazione che fa rima con il Bilancio del Comune: “Questa commissione può essere da stimolo per il Bilancio da approvare – spiega invece Claudio Albertinelli –, in cui si dovranno mettere risorse in primis per anziani, oggi più che mai l’anello debole della società. Questa situazione li sta isolando e rendendo fragili dal punto di vista psicologico. Serve un intervento nell’immediato, così come per disabili. Il nuovo Bilancio deve iniziare a definire l’Aosta che vedremo nel futuro e mostrare un futuro agli esercenti e di conseguenza ai lavoratori. Dovete riuscire a dare fiducia a queste categorie, so che non è facile e so che il Bilancio comunale è limitato. Si dovrebbe poter immaginare un anno bianco nel 2021, così come a livello regionale. Perché oggi non sappiamo dire quale sia chiaramente la situazione, ma rischiamo un futuro molto difficile”.
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Perché non organizzate uno sciopero? Magari con il personale della pubblica amministrazione. Uno di quegli scioperi in cui si alza forte il grido delle cinque o sei persone partecipanti. Siete patetici!!!