Arriva in fondo con il sorriso, Federica Brignone. Ancora non sa che sarà lei la vincitrice del SuperG in Val di Fassa, dopo le ultime due gare in chiaroscuro – le discese di venerdì e di ieri – sulla stessa pista. Ma sa di aver fatto una grande gara.
Splendida la prova della carabiniera di La Salle, che in terra trentina attacca la pista con aggressività, chiudendo la sua prova con il tempo di 1’14”61, davanti al “pericolo pubblico numero 1”, la regina della stagione Lara Gut-Behrami che arriva in fondo con 59 centesimi di ritardo sull’azzurra, e all’altra elvetica Corinne Suter (+0.72).
Vittoria ritrovata, ma non solo. Brignone centra la sua 16ª vittoria in carriera in Coppa del Mondo – ed il 44° podio -, eguagliando il record di Deborah Compagnoni.
“Sono contenta – ha spiegato la valdostana ai microfoni di Rai Sport -, finalmente, mentre scendevo, ho pensato solo alla mia sciata. Sono molto soddisfatta. C’era da andare, ho osato tanto, sono andata giù dando tutto quello che c’era da dare”.
Gara superlativa quella di Brignone, la cui gioia resta un po’ “strozzata in gola” dalla spaventosa caduta di Kajsa Vickhoff Lie, finita contro le reti dopo una “spigolata”, senza che gli sci si sganciassero, portando le ginocchia a ruotare violentemente, e quella altrettanto terribile di Rosina Schneeberger. Entrambe le atlete sono state soccorse in elicottero. Per la 22enne norvegese si parla della frattura di tibia e perone. Anche per la 27enne austriaca si teme un infortunio molto grave.