Aosta, le tariffe comunali schizzano alle stelle ma è un errore: “rimborseremo”

A puntare il dito contro le tariffe dagli aumenti esponenziali, in Consiglio comunale, il capogruppo di Rinascimento Giardini. La Vicesindaca Borre spiega: "La tariffa aumentata è il risultato di alcuni errori nei conteggi, che verranno in ogni caso tutti conguagliati”.
Il Consiglio comunale di Aosta
Politica

Nelle “acque calme” in cui ha navigato la Commissione speciale del Comune di Aosta – nata in appoggio all’Amministrazione riguardo l’emergenza Covid – scoppia, quando meno te l’aspetti, il caso.

L’occasione è l’approvazione della Relazione – già presentata in Commissione – della “Speciale”, e delle sue 24 proposte per una ripartenza. Lavoro bipartisan e concertato tra maggioranza e opposizione che sembrava poter avanzare senza intoppi.

Il “sasso nello stagno” lo getta il capogruppo di Rinascimento Valle d’Aosta Giovanni Girardini, che non gioca in punta di fioretto: “Siamo felici che siano state accolte molte nostre istanze in questa Relazione e che alcune posizioni della maggioranza siano cambiate. Ma è ormai palese l’atteggiamento ingannevole e menzognero dell’Amministrazione”.

Giovanni Girardini, Rinascimento Valle d'Aosta
Giovanni Girardini, Rinascimento Valle d’Aosta

Girardini scende poi nel dettaglio: “La settimana scorsa, quando questo documento ed il Bilancio erano già approvati, molti cittadini sono stati obbligati a pagare l’aumento delle tariffe comunali. Come quelle pubblicitarie, azzerate da moltissime Amministrazioni comunali italiane. Da noi, invece, le insegne temporanee lunedì scorso costavano 2 euro al mq e mercoledì 7 euro. Il 300% quasi in più. 10 locandine lunedì costavano 39 euro e mercoledì 360. Poco più dell’800%. Un poster 6×3 lunedì era a 203 euro e mercoledì 376. L’85% in più circa. La pubblicità su automezzo lunedì costava 50 euro e mercoledì 100. Per i bifacciali, 10 pannelli lunedì avevano prezzo di 502 euro e mercoledì 1099”.

Ma non solo: “Per le tariffe di occupazione suolo pubblico una mia conoscente ha chiesto l’occupazione per un cantiere – prosegue Girardini –. Si fa fare preventivo che lunedì vale 600 e rotti euro e mercoledì 1200. Se non siete bugiardi e scorretti siete dei dilettanti da ‘Corrida di Corrado’. Non possiamo più esimerci dal dirvi di riflettere sui danni che state facendo e di andarvene a casa. Voi o chi sbaglia così pesantemente”.

Un errore, chi ha pagato di più verrà rimborsato

 In risposta la Vicesindaca – che tiene a sé le deleghe alle Finanze – parla di un errore sul regolamento del Piano tariffario in via di correzione. Con tanto di rimborsi per chi ha pagato canoni “gonfiati”.

“Il Canone unico – spiega ancora – era appena entrato in vigore. C’era un obbligo di legge che riunificava tre imposizioni differenti in un unico regolamento. La tariffa aumentata è semplicemente il risultato di alcuni errori nei conteggi. I nostri Uffici si sono messi in contatto con quelli dell’Aps e nell’elaborazione delle nuove tariffe è stato molto difficile fare le simulazioni caso per caso. Stiamo facendo tutti i correttivi necessari per riallineare quanto non lo è. Non mi vergogno di dire se si commettono errori, o che gli Uffici hanno avuto difficoltà. Non era facile elaborare un regolamento sull’unificazione di diversi presupposti di imposta”.

“Sono emerse delle differenze che non erano preventivate né pensate da noi – spiega ancora Borre –. Nessuno voleva aumentare l’imposizione. Stiamo lavorando per correggere, l’ultimo incontro è stato fatto ieri per ridefinirne i coefficienti e stiamo facendo un controllo in tutti i campi. In alcuni casi canone si è addirittura ridotto ad un terzo, ad esempio sulle aree mercatali. La ridefinizione ha sballato il complesso”.

Poi, i rimborsi: “Quando gli Uffici si sono accorti che i coefficienti non funzionavano hanno avvisato di temporeggiare perché c’erano degli errori. Che verranno in ogni caso tutti conguagliati”.

Risposta che convince Giardini solo in piccola parte: “Tutti quelli che fanno sbagliano, ma non potete far pagare le tariffe così, mentre è proprio ciò che state facendo. Quando si fa un Regolamento si fanno delle proiezioni e si prova prima in casa propria, non sulla pelle dei cittadini”.

Josette Borre
Josette Borre

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