Lo Spi-Cgil critico verso il Defr 2021/23: “Non fornisce risposte serie e concrete”

Il sindacato dei pensionati ha analizzato il Documento di economia e finanza regionale approvato in Consiglio Valle, ritenuto: "Denso di risposte a breve termine sul Covid mentre gli obiettivi di lungo periodo sono più sfocati".
Cgil Aosta
Politica

Un documento che “non fornisce risposte serie e concrete ai problemi che ostacolano lo sviluppo armonioso nel nostro territorio”.

Questo il giudizio espresso da Spi-Cgil Valle d’Aosta nei confronti del Defr 2021/23, il Documento di economia e finanza regionale, approvato in Consiglio Valle lo scorso 9 aprile.

Approvazione a seguito della quale il sindacato dei pensionati ha ritenuto di doverne approfondire i contenuti, con l’appoggio dell’Istituto di ricerca Ires Morosini.

“Analisi, riflessioni e considerazioni sul documento di economia e finanza regionale, che traccerà le linee guida per la redazione del prossimo bilancio regionale, sono per noi indispensabili per capire quali siano le priorità, la progettualità e le soluzioni che si intendono realizzare”, scrive il sindacato in una nota.

Analisi che però hanno lasciato l’amaro in bocca: “Secondo lo Spi Cgil Valle d’Aosta – prosegue il comunicato – il Defr 2021-2023 della Regione non fornisce risposte serie e concrete ai problemi che ostacolano lo sviluppo armonioso nel nostro territorio. Ci riferiamo soprattutto ai nodi strutturali di una sanità ospedalocentrica e poco organizzata, alle infrastrutture per i trasporti insufficienti, al mercato del lavoro caratterizzato dalla forte incidenza del precariato e alla non adeguata presenza di servizi a favore degli anziani”.

Un documento che si basa troppo sul qui e ora, “denso di risposte a breve termine sul Covid mentre gli obiettivi di lungo periodo sono più sfocati – scrive ancora il sindacato -. Sulla sanità, a distanza di più di 10 anni, è ancora incerta la strategia da adottare relativamente all’ospedale Parini e nella nostra regione manca ancora un servizio epidemiologico. C’è inoltre incertezza sul destino delle riforme avviate nel 2019/2020, basti leggere la recente relazione della Corte dei Conti sulle difficoltà che incontra la riforma regionale del mercato del lavoro”.

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