Dalla calma dal quale era nato, ed era stato approvato, ad inizio luglio, alla tempesta dei quasi due mesi successivi, il passo è stato molto breve.
Dopo le scaramucce con le opposizioni in Consiglio comunale – proseguite poi, segnatamente con la Lega prima e Rinascimento dopo, a mezzo stampa –, era entrata in gioco Confcommercio, con una critica netta e articolata.
Intanto, ieri, l’aggiornamento del Piano generale del traffico urbano di Aosta – a disposizione delle proposte e delle osservazioni dei cittadini ancora per due settimane – è arrivato al “faccia a faccia” tra Amministrazione e rappresentanti delle associazioni. Incontro nel quale i toni, dopo l’illustrazione da parte del gruppo di progettisti che ha elaborato e aggiornato il documento, si sono abbassati.
Ad emergere, però, è la volontà del Comune di tirare dritto. E, in chiusura, è il Sindaco Gianni Nuti a mettere il “tappo” sulla questione Pgtu: “Se saremo impopolari ce ne faremo una ragione. Non saremo rieletti per questo? Ce ne faremo una ragione anche in questo caso. Avremo però cercato di costruire un modello di città moderna, un po’ ardita ma piena di opportunità e, ne sono sicuro, anche di arricchimento e non di impoverimento”.
Tra qualche mezzo ripensamento – lo stesso Assessore alla Mobilità Loris Sartore ha spiegato, in risposta ad una domanda di Michela Bonardo, Cna, che rispetto alla chiusura al traffico privato su viale Ginevra si stanno riconsiderando gli elementi, in un tavolo di lavoro con la Regione per l’ampliamento del Parini ed i conseguenti problemi di cantierizzazione –, il Pgtu va per la sua strada.
Un Piano breve, in attesa del Pums
Anche perché il Piano vuole essere a corto raggio: “Nel fare questo aggiornamento – ha spiegato Patrizia Malgieri, alla guida del gruppo di progettisti della Trt Trasporti e Territorio di Milano – l’Amministrazione ci ha chiesto di focalizzarsi su temi più prettamente legati al Pgtu e alla dimensione più operativa e di breve periodo, biennale, perché nel frattempo gli strumenti per la mobilità si sono ampliati con il Pums (il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, ndr.), più strategico e a lungo termine, e che ha un iter più lungo e complesso).
Gli interventi delle associazioni
Atteso, in sala, dopo la conferenza stampa di venerdì scorso, l’intervento di Confcommercio VdA. A prendere la parola è Amina Bodro, che dell’Associazione è Vicepresidente: “Da parte nostra c’è una critica costruttiva – spiega –: il nostro problema principale è legato ai parcheggi, perché è già un problema attuale. Oggi arrivare ad Aosta e parcheggiare è complicato, non parliamo dell’estate e di quando c’è il mercato. Poi bisogna pensare all’accesso in città per chi è anziano, per chi deve fare una commissione di fretta, agli agenti di commercio che devono fare più visite in una mattinata, a chi ha un dehors e si vedrà passerà davanti una pista ciclabile”.
All’opposto Antonio Fuggetta, in rappresentanza dell’Unione sindacali dei trasporti è convinto che un cambiamento ci voglia: “Il Piano comincia a dare delle risposte. Quando le piazze diventarono parcheggi c’era la necessità di andare davanti ai negozi con le auto. Ora tutto è cambiato, e i parcheggi esterni sono un bisogno e sono stati fatti. La ciclabile è una cultura verso cui dobbiamo andare. Aosta paga però le scelte sul Trasporto pubblico che oggi sono ancora in capo alla Regione”.
E aggiunge: “Pedonalizzare vuol dire anche fare stare meglio il turista in città. Non possiamo continuare a pretendere che si vada a comprare il pane sotto casa con l’auto. Torniamo ad abitare la città”.
La chiusa del Sindaco
Come detto, Nuti si prende l’onere di chiudere l’incontro. E cerca di farlo con fermezza: “Dite che non osiamo (il riferimento è alla conferenza stampa di Confcommercio, che ha parlato di “uno piano che non osa”, ndr.)? Invece osiamo fare quello che c’era scritto nel Pgtu 2011, e che richiede un sacco di energie e di coraggio. Il volto della città o cambia o resta così, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Aosta ha un potenziale molto grande anche per la mobilità sostenibile, che non è un tema di sinistra ma di sopravvivenza del genere e va presa come un obbligo morale di tutti noi, perché è un tema di tutti”.
“Il Pgtu fa dei ragionamenti chiari. Il nuovo corso Battaglione avrà anche una riqualificazione urbana che attrarrà anche a livello commerciale, perché diventerà un giardino – aggiunge il Sindaco –. Una pedonalizzazione scorporata da una riqualificazione di quell’area non esiste. Poi, se togliessimo le macchine da piazza San Francesco sarebbe un impoverimento e basta, ma se anche qui si lavora sull’idea di giardino, di dehors, di traffico privilegiato quando c’è la scuola, quello può diventare un pezzo di piazza Chanoux. Non si possono immaginare scenari che non facciano dire ‘questo è molto meglio di prima’. E tutte le città di Europee, dopo un processo di pedonalizzazione, non sono mai tornate indietro”.
Con i rischi – annessi e connessi – di scontentare qualcuno: “Se avessimo voluto portare un testo blindato non lo avremmo lasciato 30 giorni per le osservazioni e non accoglieremmo i documenti che hanno consegnato le Associazioni – chiude Nuti –. Ma il lavoro si farà di volta in volta, interrogandosi una parte alla volta e considerando che qualunque grande pianificazione generale non potrà mai prendere in capo ogni singolo cittadino o ogni singolo esercizio commerciale, ma andrà valutato di volta in volta”.