Si è chiuso con il “non luogo a procedere”, per remissione della querela di parte, il procedimento penale aperto originariamente per appropriazione indebita, in cui era imputato Fabio Chiavazza, il 51enne ex capo ufficio tecnico del Comune di Valtournenche, già noto alle cronache per il coinvolgimento (e la condanna, lo scorso giugno) nel processo su alcuni episodi corruttivi in Valtournenche. Il verdetto è stato pronunciato dal giudice monocratico Marco Tornatore nella mattinata di oggi, martedì 9 novembre.
L’imputazione era relativa all’essersi impossessato di circa 18mila euro, proprietà di un’azienda, attiva nel campo dell’edilizia e delle ristrutturazioni, di cui il funzionario pubblico è socio. I prelievi dal conto della società, con bancomat e home banking aziendale, erano stati notati dall’amministratore unico della ditta, con una sede a Montjovet, che aveva depositato querela all’inizio di quest’anno, con l’apertura di un nuovo fascicolo da parte della Procura.
Gli accertamenti dei Carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile di Châtillon/Saint-Vincent avevano ricondotto le operazioni, eseguite tra il novembre 2020 e il gennaio di quest’anno, a Chiavazza, difeso dall’avvocato Anna Rossomando di Torino. Tra i tre soci, a quanto si è appreso, esistevano altre partite economiche aperte, oltre a quelle oggetto del procedimento penale, e la compensazione delle varie voci ha condotto al ritiro della querela e, quindi, all’esito odierno del processo, senza conseguenze per il 51enne.