Nonostante il minor traffico, a causa dello stato di emergenza sanitaria, le sanzioni per illeciti al Traforo del Gran San Bernardo sono aumentate di oltre il 200% rispetto al periodo pre-pandemia. “Tirate le somme” sui controlli svolti, e sul loro esito, è il bilancio dei funzionari della Sezione operativa territoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sull’attività svolta nel 2021 in sinergia con i militari della Guardia di finanza in servizio al tunnel.
Tra le principali operazioni effettuate si annovera, in giugno, l’arresto di un 32enne romeno, in procinto di attraversare il confine, a carico del quale risultava un provvedimento di carcerazione della Procura di Treviso per reati contro il patrimonio (doveva espiare un residuo di pena di un anno ed otto mesi) e per il possesso e la fabbricazione di documenti d’identità falsi.
121 violazioni per droga
In fatto di stupefacenti, il numero delle violazioni si è attestato a 121, con il sequestro di vari quantitativi di marijuana, hashish, cocaina, anfetamine, funghi allucinogeni e LSD. In particolare, a luglio, le manette erano scattate ai polsi di un nigeriano di 33 anni, che viaggiava su un autobus proveniente da Torino e diretto a Bruxelles, trovato con due ovuli di eroina, per un totale di 30 grammi, nascosti tra gli effetti personali.
700mila euro di illeciti valutari
Sul fronte degli illeciti valutari, 63 sono state le infrazioni complessivamente individuate lo scorso anno, per un ammontare complessivo di quasi 700mila euro. Solo nei primi mesi del 2021, i funzionari e i militari avevano scoperto il trasporto di contanti non dichiarati per 35mila euro. Le banconote erano occultate tra i bagagli delle persone, nei vestiti e nelle auto fermate e controllate.
Sequestrata anche una BMW
Quindici, invece, i verbali di contestazione nei confronti di viaggiatori che hanno tentato di introdurre in Italia merci estere, sottraendosi al pagamento dei diritti di confine (infrangendo, cioè, la normativa sul contrabbando). In giugno, ad esempio, celati tra i generi alimentari in due borsoni sul sedile posteriore di un’auto in ingresso dalla Svizzera, erano spuntati smartphome, pc, Playstation ed altri dispositivi elettronici per oltre 20mila euro.
Non meno audace, in ottobre, si era rivelato il tentativo di un cittadino monegasco, che ha tentato di superare i controlli alla guida di una BMW X5 con targa svizzera, risultata sprovvista di documentazione doganale che ne attestasse il regolare ingresso in Italia. La vettura è stata sequestrata. Fermando i mezzi in transito, gli uomini dell’Agenzia e delle “Fiamme gialle” avevano poi trovato e bloccato una “Vespa” Piaggio PX 50XL rubata, restituendo il mezzo al legittimo proprietario e con l’inoltro della comunicazione di reato alla Procura.
Armi, dalla balestra al “taser”
Sono state inoltre rinvenute e sequestrate, nel corso dell’anno, diverse armi, tra le quali una mannaia, una balestra, un tirapugni ed un “taser”, detenute e trasportate senza autorizzazioni. Infine, a Saint-Rhémy-en-Bosses si è fermato anche il viaggio di 110 kg di carne ed insaccati, trasportati in violazione delle norme sulla conservazione e sul sistema di tracciamento degli alimenti.
“I risultati raggiunti – commentano dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – sono il frutto di accurati controlli alle frontiere, effettuati anche con il supporto delle unità cinofile della Guardia di finanza, e dimostrano l’ampia e costante attività di prevenzione e repressione posta in essere negli spazi doganali terrestri”.