Ucraina, la solidarietà del Consiglio comunale di Donnas

L’assemblea cittadina ha approvato all’unanimità, lo scorso 1° marzo, un ordine del giorno. Un passo che si aggiunge alle altre reazioni della politica e della società valdostana all’attacco russo in Ucraina.
Il comune di Donnas
Politica

Preoccupazione e condanna. E’ quanto esprimono le istituzioni locali dopo l’attacco dell’Ucraina, nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio, da parte della Russia

Ferma condanna alla guerra e solidarietà all’Ucraina. Ad esprimerle, approvando all’unanimità un ordine del giorno, lo scorso 1° marzo, il Consiglio comunale di Donnas. Con l’occasione, il gruppo di minoranza “Donnas Domani” ha proposto (ed ottenuto) un impegno concreto da parte dell’amministrazione per la crisi in Ucraina, che si realizzerà attraverso tre azioni.

La prima è la devoluzione, quale aiuto ai cittadini ucraini, di 50 euro a cura di ogni amministratore comunale, per un totale di 750 euro, all’UNHCR Ucraina, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati. Inoltre – spiega la minoranza in una nota – rendersi disponibili ad accogliere i profughi ucraini che arriveranno in Italia, adoperandosi per mettere a disposizione strutture non solo emergenziali per un’accoglienza strutturata e duratura.

Infine, esprimere solidarietà alla popolazione esponendo, come Consiglio comunale, la bandiera dell’Ucraina sulla facciata del Municipio. “Abbiamo quindi espresso soddisfazione – scrivono i consiglieri Anna Jacquemet, Fabio Marra, Jaël Bosonin e Lucia Iannuzzi – per il fatto che tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza, si siano dimostrate unite nell’esprimere la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ed a dare il proprio sostegno al popolo ucraino vittima di un’ingiustificabile guerra di aggressione”.

“Il mondo intero non è ancora riuscito a voltare pagina dopo l’emergenza COVID 19” ed ora “si trova coinvolto in un conflitto bellico che rischia di avere sviluppi preoccupanti molto preoccupanti”. Lo scrive, a proposito dell’aggressione russa in Ucraina, il Savt, che sottolinea poi come tutto ciò avvenga “per la fame di conquista di una nazione, e del suo presidente, che ha da sempre messo i diritti degli uomini e dei popoli in ultimo piano”.

Nell’“esprimere grande solidarietà al popolo ucraino”, il Sindacato si chiede “come sia possibile che nel 2022 una nazione possa essere invasa e trovarsi in guerra per ragioni che hanno alla base eclusivamente interessi di potere ed economici, quasi come se ci si trovasse in un gioco di società”. Il Savt, ricordato che “le guerre, ovunque avvengano, hanno, inevitabilmente riflessi anche sulle nazioni che non sono direttamente coinvolte dallo scontro bellico”, auspica che “le diplomazie possano al più presto mettere fine alle ostilità”.

L’auspicio del sindacato è anche che “si lavori realmente affinché si possa vivere in un mondo in cui i diritti dei popoli e delle persone vengano prima della sete di potere e degli interessi economici”, anche perché “è inutile dirsi indignati quando scoppiano i conflitti e poi non fare nulla affinché questo non accada”.

“Ascoltiamo tutti con angoscia le notizie che vengono dall’Europa orientale. Siamo sgomenti nell’ascoltare parole di guerra che abbiamo scelto di bandire costruendo un’Europa democratica, fiera delle proprie differenze e capace di guardare al bene comune.” evidenzia il Presidente della Regione, Erik Lavevaz. “Il nostro pensiero è rivolto alle donne e agli uomini che abitano l’Ucraina, e che vivono giorni di ansia e sofferenza. In uno scenario complesso e dalle conseguenze imprevedibili, non possiamo mai prescindere dal pensiero che la guerra è anzitutto una sconfitta morale: è la scelta ingiustificabile di rinunciare alla propria umanità, di farsi giudici del diritto alla vita”.

Ricordando come il “principio di autodeterminazione dei popoli, che riconosciamo, non può in nessun caso essere chiamato in causa per giustificare un attacco militare”, il Presidente della Regione sottolinea come “la convivenza pacifica tra radici culturali diverse è l’essenza del mondo che abbiamo costruito negli ultimi sessant’anni”. 

Alle istituzioni e ai cittadini ucraini arriva “tutta la nostra solidarietà umana e politica. Guardiamo all’Europa perché le istituzioni comunitarie possano formulare risposte nette e inequivocabili di fronte a questa aggressione che non può essere accettata”.

Nel pomeriggio di oggi il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione di condanna e solidarietà al popolo ucraino. 

Una condanna all’invasione arriva anche dal Consiglio comunale di Aosta. “Un atto di guerra ingiustificato che, come sempre, sarà pagato dai popoli con morti e sofferenze” si legge in una nota dell’Assemblea cittadina ” La guerra non è mai un mezzo per risolvere i conflitti, e facciamo appello a tutte le istituzioni perché si adoperino per convincere il Governo russo a ritirarsi immediatamente. La nostra solidarietà va ai cittadini e alle cittadine ucraine, di ogni appartenenza culturale o linguistica, che si trovano, in queste ore, nel mezzo dell’orrore della guerra. Siamo vicini alla comunità ucraina in Aosta di cui capiamo bene l’angoscia e il dramma”.

A condannare l’attacco è anche, a nome del gruppo autonomie, il Senatore valdostano Albert Lanièce, che esprime “totale solidarietà al popolo ucraino”, chiedendo inoltre al Premier Draghi di riferire con urgenza in Senato.

A definire allarmanti le notizie che arrivano dall’Ucraina è il Segretario regionale del Pd Luca Tonino: “Non dimentichiamo le parole dure e minacciose di Vladimir Putin che ha dichiarato che ci saranno conseguenze per chiunque voglia interferire. Una minaccia diretta ai Paesi della NATO, a cui il governo ucraino ha chiesto aiuto. – scrive in una nota Tonino –  Sono momenti che mi preoccupano molto e mi inquietano, mi auguro che la richiesta dell’ONU venga accolta e che il conflitto possa interrompersi immediatamente, perché le uniche vere vittime sono i cittadini e le cittadine ucraini/e. E’ proprio a loro che rivolgo un pensiero di vicinanza”.

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