Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta interviene a sostegno della popolazione ucraina colpita dalla guerra attraverso il finanziamento del fondo istituito da Regione, Consiglio permanente degli enti locali e Terzo settore, intestato a Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta e destinato a finanziare innanzitutto le iniziative di accoglienza dei profughi sul territorio valdostano.
“In particolare si è concordato che i gruppi consiliari rinunceranno ai contributi del mese di marzo, mentre i Consiglieri procederanno ad autoridursi le indennità“, specifica il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin. “A questi risparmi si aggiunge quanto già accantonato dal mese di gennaio dalle autoriduzioni volontarie dei Consiglieri, come previsto dalla normativa regionale per finanziare misure straordinarie di solidarietà. Dopo la risoluzione di solidarietà al popolo ucraino approvata dalla nostra Assemblea nell’ultima riunione di febbraio, oggi abbiamo voluto dare un segnale concreto, unendoci alla generosità dei valdostani, per aiutare una popolazione in fuga dal proprio Paese in guerra“.
Da Pour l’Autonomie la proposta di un fondo di sostegno
Inizialmente, la proposta di istituire un fondo di sostegno era partita dai consiglieri di Pour l’Autonomie Marco Carrel e Augusto Rollandin che, nel “botta e risposta” tra Lega VdA e Uv sull’accoglienza dei profughi ucraini, “senza voler in alcun modo entrare in merito alla diatriba mediatica tra due dei nostri movimenti politici regionali”, alla fine della scorsa settimana avevano ritenuto che fosse il “momento di abbandonare ogni polemica interna e puntare” all’“obiettivo di prestare aiuto e sostegno alla popolazione duramente provata”, avendo così “proposto al Presidente del Consiglio di istituire un fondo di sostegno per il popolo ucraino, che si alimenti con le risorse messe a disposizione dai consiglieri regionali, dagli amministratori locali, e dai singoli cittadini”.
L’idea del gruppo di opposizione è che il fondo “venga destinato a dei progetti dettagliati, mirati e concordati con dei rappresentanti della comunità ucraina residente in Valle d’Aosta” e che “preveda la rendicontazione e il controllo dell’esecuzione precisa e puntuale dei citati progetti”. Consapevoli “di come il nostro contributo possa rappresentare una goccia nel mare delle necessità” del popolo ucraino, Carrel e Rollandin restano convinti che sia doveroso “adoperarci tutti affinché la nostra piccola Regione si faccia portatrice di quei valori di solidarietà e vicinanza che la popolazione valdostana ha sempre dimostrato di possedere”.
Una risposta
mm lodevole
mi aspetto altrettanto per il popolo yemenita, siriano, curdo e palestinese…. ovvero per tutti quei popolo vittime di guerre in casa loro per dominazione di altre potenze