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25 aprile, il tricolore tinge Aosta. Ghezzi: “Ci sono crimini che non cadono mai in prescrizione”

Nella mattinata di oggi picchetti, bandiere tricolore e marce intonate dalla banda hanno tinto di verde, bianco e rosso le vie di Aosta per festeggiare il settantottesimo Anniversario della liberazione d'Italia. Ospite il vicepresidente Anpi Carlo Ghezzi.
Società

Nella mattinata di oggi, 25 aprile 2023, picchetti, bandiere tricolore e marce patriottiche intonate dalla banda municipale hanno tinto di verde, bianco e rosso le vie principali di Aosta per festeggiare il settantottesimo Anniversario della liberazione d’Italia.

Un corteo formato da cittadini, militari e rappresentanti delle istituzioni è partito dal Giardino della rimembranza di via Festaz, dove è stata deposta la prima corona, per poi raggiungere piazza Chanoux. Qui, dopo la deposizione della seconda corona ai piedi del Monumento al Soldato Valdostano, i ragazzi del Gruppo Sportivo dei Vigili del fuocoGiuseppe Godioz” hanno recitato a turno i primi sei articoli della Costituzione della Repubblica Italiana.

In seguito, è intervenuto il vicepresidente nazionale vicario dell’Anpi Carlo Ghezzi, che con un discorso toccante e incisivo ha ricordato ai cittadini i passaggi fondamentali con cui 78 anni fa l’Italia ha riconquistato “la libertà, la democrazia e il proprio onore” estirpando definitivamente il fascismo, senza dimenticare “le gravi colpe delle quali si erano macchiati gli italiani”.

Successivamente, il vicepresidente ha spiegato: “Le istituzioni devono operare con chiarezza e con determinazione. Che lo Stato manifesti pienamente la propria natura antifascista, in ogni articolazione. Chiediamo che si sciolgano le formazioni neofasciste e neonaziste, che si contrappongono ai principi della Costituzione, che violano la legge Scelba e la legge Mancino. Ci sono crimini che moralmente non cadono mai in prescrizione“.

“Non sarà mai ammissibile porre sullo stesso piano coloro che si sono battuti per la libertà e la democrazia e coloro che si sono battuti perché prevalesse il Nazifascismo – ha aggiunto Ghezzi -. Esprimiamo altresì preoccupazione per le dichiarazioni e i comportamenti di alcuni dei rappresentanti delle istituzioni che in vari casi sono apparse divisive e del tutto inadeguate rispetto al ruolo esercitato”.

Al monito di Carlo Ghezzi è seguito l’intervento del presidente della regione Renzo Testolin, che ha ribadito l’importanza di difendere i principi fondamentali della nostra Costituzione. “Le conquiste politiche, sociali, culturali, i diritti, la libertà di opinione, di voto, di associazione, di cui oggi godiamo, si radicano proprio nel 25 aprile – ha detto -. La Valle d’Aosta ha svolto un ruolo cruciale ed eroico nella delicata fase della Liberazione. Sono numerosissimi gli episodi di coraggio compiuti, tantissime le persone che diedero, a ogni livello, il loro contributo. E nella nostra regione la Resistenza ha assunto caratteri specifici che l’hanno contraddistinta fortemente e ne hanno fatto il terreno fertile in cui è germogliata la nostra autonomia”.

Il compito di chiudere le celebrazioni mattutine sulle note di “Bella Ciao” è stato affidato alla Banda Municipale di Aosta. Le celebrazioni dedicate alla giornata della Liberazione proseguiranno questo pomeriggio, alle 16.30, quando la stessa Banda si esibirà sempre in piazza Chanoux, in un concerto diretto dal maestro Rocco Papalia.

Le celebrazioni a Courmayeur

A Courmayeur, alle 10 era in programma la cerimonia commemorativa davanti al Monumento della Liberazione, vicina al Municipio del paese alle pendici del Monte Bianco. Qui, dopo la deposizione di una corona si è tenuto discorso del sindaco Roberto Rota.

2 risposte

  1. Assolutamente d’accordo. Stiamo pericolosamente scivolando verso una ricaduta fascista. L’indifferenza per quello che accade in Ucraina ne è una prova evidente

  2. Che tristezza vedere (ad Aosta) solo uno sparuto gruppo di persone oltre alla banda, ai rappresentanti delle istituzioni, al picchetto d’onore ed ai ragazzi che hanno letto i primi articoli della costituzione…..
    Triste anche il non riuscire a capire quasi nulla di quanto detto al microfono avendo la colpa di essermi fermato sul lato sbagliato della piazza… si poteva sicuramente fare meglio.
    Visto il tempo passato dai fatti che commemoriamo e quanto si sente in questi giorni in merito al giorno della liberazione forse dovremmo capire che spiegare ai propri figli quanto successo allora, quanto sia stato fondamentale l’estremo sacrificio fatto per garantirci tutto quanto diamo oggi per scontato (anche questo mio commento) non è più sufficiente. Dobbiamo ricominciare a partecipare, testimoniare e presenziare in prima persona…. solo così daremo dimostrazione tangibile del fatto che siamo ancora consapevoli e coscienti del prezzo che è stato pagato per consegnarci quella che è oggi la nostra realtà…. piena di incongruenze, ingiustizie, imperfezioni ma ancora libera, almeno in parte e almeno per il momento, anche a dispetto di chi non la vorrebbe più così.

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