Un (bel) po’ di commozione. Qualche “sassolino” dalla proverbiale scarpa, forse. Anche se non i “macigni” che ci si poteva aspettare dopo che la politica sta cercando convulsamente un sostituto, lasciando comunque più domande che risposte.
Gianni Nuti saluta tutti, nel suo ultimo Consiglio comunale da Primo cittadino. E lo fa partendo da quanto fatto nei cinque anni di governo cittadino, risultati elencati ai nostri microfoni, ma che ha sentito di dover mettere in fila di fronte all’aula, pubblicamente.
Ma Nuti ha salutato cercando andare oltre punti di programma, cantieri, azioni tout-court: “Dunque, siamo alla fine – ha detto –. E servono parole precise e ben dette, perché le parole sono un farmaco e sono veleno. E in questi anni ne abbiamo ricevuto molto, senza mai rispondere ai vigliacchi somministranti. Le parole sono simboliche, quindi uniscono, consolano, salvano. Mentre per i populisti e i demagoghi si fanno diaboliche. Dividono, aggrediscono, uccidono.
“Finis ha tre significati: una fine, un confine e un fine, inteso come scopo – ha proseguito –. E ogni fine è anche una nascita, e solo alla fine di un’esperienza se ne coglie il senso. Abbiamo cominciato con un entusiasmo corale, che oggi sembra un paradosso in politica. Il nostro programma di governo era molto ambizioso, anche con alcune fantasticherie. Ma abbiamo appurato che pochi elettori leggono questi programmi, ma soprattutto che non lo fanno neanche i partiti. Perché noi non abbiamo fatto altro che prendere un impegno sotto giuramento e rispettare quanto avevamo scritto”. Anzi, “abbiamo sempre detto che occorreva cambiare lo sguardo per vedere la città e abbiamo cercato di farlo con tutte le forze a nostra disposizione”.
E spulciando il programma, a Nuti non sembra che il “viandante” – la metafora scelta per la campagna elettorale di cinque anni fa – “abbia attraversato le macerie della città, o addirittura possa essere tacciato di immobilismo”. Almeno, stando al Primo cittadino, non è così pensando ai lavori pubblici (tra cui i progetti per il quartiere Cogne ed il quartiere Dora), l’installazione delle oltre cento telecamere per la videosorveglianza, lo sviluppo, dopo le difficoltà, di Aps. O la riqualificazione dei portici del Municipio, del Caffè Nazionale, del Café du Théâtre e del Giacosa.
Ma anche il nuovo appalto delle mense scolastiche, la zona sportiva di Tzambarlet – tra la nuova pista di atletica, la gestione del PalaIndoor, il prossimo palaghiaccio ed il futuro maneggio –, così come la Bocciofila del quartiere Cogne, proprio di fronte ai “grattacieli” che saranno demoliti da qui alla primavera, gli eventi culturali, i festival, la nuova illuminazione pubblica e la tanto discussa pista ciclabile. Fino al verde, per il quale “non abbiamo raggiunto risultati che ci siamo prefissati”, ha detto Nuti.
Tutte operazioni che, secondo il Sindaco uscente, sono “il risultato di una visione della nostra città che non è solo necessaria, perché Aosta è plurale, vivente, stratificata. Non è una radice immobile ma un albero che si apre al vento. È uno spazio di idee, di cura persona, di rigenerazione di spazi urbani, ma che ha visto anche un’Amministrazione non verticistica, più digitale, più interpolare”.
Nuti rivendica “il ricorso sistematico a strumenti normativi differenziati: appalti, concessioni, co-progettazione, partenariato pubblico-privato, leasing in costruendo. Sperimentando, osando e a volte anche sbagliando, ovviamente. Anche per non ‘morire lentamente nella burocrazia del già detto’”.
Qualche “sassolino”, si diceva. Ma piccolo: “Ci è stato detto che abbiamo fatto tanto ma l’abbiamo comunicato male – aggiunge –. Certo, non abbiamo passato tempo a registrare video e a postare commenti. Abbiamo cercato però di rispondere sempre, senza nasconderci. Non ho annaffiato le piante, ma ho raccolto i rifiuti nelle siepi con guanti, ad esempio. Questo, sempre facendo attenzione che non mi vedesse nessuno. Perché non ho voluto mai farmi gridare Viva il Re, ma prendermi cura della città silenziosamente”.
“Abbiamo raccolto calunnie e mistificazioni, abbiamo cercato di rispondere con la bellezza, di cui magari ci si accorgerà un domani, perché oggi si fa un po’ di fatica”.
E a chi ha detto – dai lidi di Pour l’Autonomie, ad esempio – che il Sindaco di Aosta ha lasciato troppa corda ai suoi Assessori, Nuti risponde: “Ho sostenuto tutti, lasciando uno spazio per esprimersi fatto di collegialità e di visione. Chi lamenta questa mancanza dovrebbe sempre sapere che il tradimento, nella storia, è sempre avvenuto per i mancati riconoscimenti. Infatti, questa squadra è rimasta coesa per cinque anni, non dando quella solita idea di litigiosità da salotto politico”.
“Nel congedarmi definitivamente, dico anche a chi non vede l’ora, anche qui dentro, che me ne vada, che non ho intenzione di vivere da ‘straniero in città’ – dice ancora Nuti –. E non potrò sentirmi estraneo alle questioni del mondo perché sono in noi. Non smetterò di occuparmi dell’ars politica, soprattutto quando vedrò ingiustizie e quando vedrò schiacciare i fragili da chi oggi si sente forte solo per un’illusione collettiva di asservimento ai potenti. Alla faccia del ‘bene comune’”.
Non solo: “Ringrazio uno per uno i componenti del Consiglio: la politica è fatta dalle persone e per le persone. Ma spesso ce ne dimentichiamo. Anche per le molte cose dette su di me: cerchiamo di volare ad altezze diverse. E per quanto mi impegni, non riesco ad avvistarle. Buon lavoro a chi verrà dopo e al Sindaco che la città vorrà meritare”.
24 risposte
grazie Sindaco
E a tutto il resto possiamo aggiungere anche la questione dell’impianto crematorio fermo quasi da un anno . Di taccone in taccone questa giunta non è ancora riuscita a far ripartire un impianto fondamentale per la comunità. E notiamo bene, i soldi ci sarebbero non solo per riparare un impianto vetusto, ma anche per sostituirlo interamente nell’arco di tre mesi; invece si preferisce cambiare prima un pezzo, poi un altro, poi un altro ancora, senza arrivare a un dunque. Questo Comune si merita di meglio.
penso che la citta di Aosta meriti di meglio ma non solo come Sindaco ma come Giunta comunale . Ricordiamo tutti l operato dei vari Assessori dalle politiche sociali a quello dell’ urbanistica ( forse il peggiore )
la croce addosso solo al Sindaco che è stato preso di mira come primo esponente non è corretto ma cerchiamo di girare pagina e dimenticare lo scempio e lo sperpero di denaro pubblico avvenuto che hanno solo mortificato questa piccola citta. Nel frattempo ammiriamo le fioriere secche e piene di rifiuti sperando in una pioggia e un po di pulizia
Da privato cittadino ho un giudizio moderatamente positivo dell’operato del sindaco. Premesso che un’amministrazione comunale dev’essere valutata principalmente sulla gestione pratica della città, sicuramente negativo è il giudizio sullo stato dell’asfalto delle strade, sulla gestione della viabilità dell’Arco d’Augusto e sull’incremento dei costi della Tarip (su quest’ultima pesa il recente incremento fuori controllo dei prezzi di qualunque bene o servizio, cosa che evidentemente non dipende dal sindaco di Aosta – bisognerebbe chiedere agli ultimi governi nazionali, compreso l’attuale, di colore opposto alla giunta comunale).
Personalmente invece trovo positivo che si siano messi terra, e in buona parte conclusi, tanti cantieri, che creano un disagio contingente ma che sono necessari, se si vuole migliorare. Non tutti gli interventi saranno riusciti bene, però è sempre difficile ponderare cosa dipende dall’amministrazione comunale e cosa invece esula dalle sue possibilità di azione. D’altronde, la gente si lamenta sempre dei cantieri, se invece non si fanno la gente si lamenta che le cose non funzionano.
Tanti turisti sono un aspetto positivo, non ci sarebbero se la città fosse abbandonata a sé stessa.
Trovo poi a dir poco stucchevoli le infinite polemiche sulla ciclabile, non si può pensare di decongestionare la città e i suoi parcheggi portando ancora più macchine in centro, non avrebbe senso. Piuttosto, si potrebbe lamentare che non sembrano essere state implementate altre alternative, oltre alla ciclabile, per spostare le persone tra i diversi quartieri.
I problemi del piccolo commercio cittadino, soprattutto fuori dal centro, sono strutturali e spesso di una scala diversa rispetto alla realtà locale: è un dato di fatto che, se i cittadini comprano sempre più nei grandi supermercati e su internet, il commercio locale paga dazio. Le politiche dell’amministrazione locale hanno un peso in tutto questo, ma non possono fare miracoli.
La continua attenzione del sindaco su temi più “alti” e meno pratici, che potrebbe sembrare inutile per un amministratore locale, è invece importante, in questo periodo di profondo oscurantismo, di totale incapacità di molte persone nel formulare un giudizio critico, di odiatori che si comportano come ultrà, di una politica urlata e basata soltanto su slogan e frasi fatte (e spesso i commenti agli articoli di questo sito ne sono una perfetta dimostrazione).
Un altro sindaco avrebbe potuto fare meglio? Forse sì. Un altro sindaco avrebbe potuto fare meglio per il solo fatto di essere di un altro colore politico? Rispondere di sì sarebbe soltanto tendenzioso. Un altro sindaco avrebbe fatto peggio? Probabilmente sì.
Tutto quanto espresso è un parere personale. Saluti.
Un amministratore locale deve amministrare la cosa pubblica locale, per i concittadini, questo è il suo mandato, non pensare di essere a capo di un piccolo stato indipendente. Questa giunta e il suo sindaco hanno voluto “volare alto”, pensando di ri-educare le persone, atteggiamento tipico di una sinistra au caviar che ritiene di essere faro per l’umanità, disinteressandosi dei problemi concreti di Aosta e della sua gente. E le conseguenze dopo 5 anni di questa cura sono sotto gli occhi di tutti: una viabilità peggiorata, strade da terzomondo e marciapiedi da quartomondo, verde pubblico degradato, disturbo della quiete pubblica ormai cronico, insicurezza diffusa, Tarip assassina frutto di scelte miopi sul porta a porta (guardate i mucchi di sacchetti di immondizia abbandonati) e di sudditanza al gestore del servizio, iniziative culturali e manifestazioni ideologicamente orientate. A settembre c’è modo di iniziare a porre rimedio a tutto questo.
Ciao balafre piccolo appunto
“Nel 2024 i reati denunciati in Valle d’Aosta sono calati del 5,75 per cento rispetto al 2023, passando da 3.584 a 3.378. Il dato è stato fornito dal sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi, durante l’illustrazione del bilancio sociale 2024 della procura di Aosta, giunto alla sua ottava edizione. Dai dati emerge come i furti, per la prima volta dopo diversi anni, sono diminuiti del 10 per cento passando da 890 a 799. Quasi dimezzate anche le estorsioni, che sono state 17 (30).”
Fonte: ANSA
per le tue altre affermazioni non ho voglia di verificare ma a spanne mi sembrano slogan generici un po’ come il “non esistono più le mezze stagioni”
Ciauuuuuuu 👋
Che cosa c’entra il calo del 5,75% dei furti in Valle d’Aosta nel suo complesso, peraltro una sciocchezza percentuale, con il degrado della sicurezza in Aosta? Nei piccoli comuni molta gente si è organizzata per tenere d’occhio le abitazioni, addirittura si sono creati dei gruppi whatsapp in cui si segnalano macchine e movimenti strani, quindi i ladri si tengono alla larga. Ad Aosta invece girano sempre più balordi, i fatti di cronaca parlano chiaro, altro che slogan generici. La sicurezza delle persone, dopo un certa ora, non è più cosa scontata, e non parliamo di furti, ma di spaccio, di risse, di accoltellamenti, di tentativi di rapina.
I dati proposti da FactCheckando sono interessanti. È evidente che siano esposti su base regionale, tuttavia, se ci fossero state due tendenze radicalmente opposte tra capoluogo e “provincia” (ovvero, i piccoli comuni molto virtuosi e un capoluogo allo sbando) la differenza sarebbe stata evidenziata. E non tanto per far sbavare a noi popolino, ma per dare degli elementi di valutazione a tutte le autorità, comprese le forze dell’ordine (non solo all’amministrazione comunale). Il fatto che tale differenza non sia emersa, a mio avviso, sta a significare che i dati comunali hanno una tendenza non particolarmente diversa dai dati regionali (sicuramente più alti, dato che Aosta è una realtà più complessa e meno controllabile degli altri comuni, ma con tendenze quanto meno confrontabili). Certo, avere dei dati certi su base comunale permetterebbe di fare un’analisi molto più affidabile. Ragionare senza dati significa ragionare su aneddoti, spot elettorali e propaganda.
L’altro aspetto curioso su quanto sostenuto da balafre sarebbe di avere i piccoli comuni virtuosi grazie al cosiddetto controllo di vicinato (che si faceva già negli anni Cinquanta e che con i vicini facciamo ancora adesso ad Aosta) e non all’azione delle forze dell’ordine, che non si capisce perché dovrebbe essere così inefficace in città e così efficace nei comuni. Tutto questo, se fosse vero, lo troverei piuttosto offensivo per l’operato delle forze dell’ordine.
Quanto al resto, ho io stesso sostenuto che l’azione di un sindaco si valuta in massima parte sugli aspetti concreti e non su quelli ideologici (altrimenti non avrei dedicato al tema ideologico solo un paragrafetto in fondo al commento). E io stesso sono critico su alcune questioni come lo stato delle strade, come detto all’inizio del mio commento. Su altre questioni negative, come la presenza di sporcizia nelle strade, è da considerare che è il comportamento della cittadinanza a fare maggiormente la differenza (non possiamo avere operatori ecologici a pattugliare continuamente le strade, poi ci lamenteremmo dei costi). L’inciviltà è uno dei peggiori prodotti del periodo di profondo declino nel quale viviamo a livello mondiale. Ho poi espresso dei punti a mio avviso positivi, che ritengo superino i negativi (parere personale).
Detto questo, trovo perfettamente corretto che un sindaco e la sua amministrazione abbiano una componente di parola e d’azione basata sulla propria linea di pensiero, peraltro ampiamente dichiarata in campagna elettorale: non siamo uno stato indipendente ma non viviamo neanche in una realtà avulsa dal mondo o in una tecnocrazia. Sono convinto che qualsiasi altra amministrazione, anche di colore opposto, avrebbe fatto lo stesso. Che poi, qualsiasi sia il colore, ai proclami ideologici corrisponda una pari azione, questo è tutto da vedere. Su questo mi fermerei qui, sulle questioni ideologiche ognuno ha la propria idea.
E poiché nella vita faccio altro, non commenterò oltre.
Saluti a tutti
Egr. Sig. Sindaco le ricordo che al cittadino interessano soluzioni di problemi pratici quali ad es. Il problema fognario che tanti disagi ha creato in v.M.Vodice e ne sta creando da anni in v.St. Martin de Corleans e per il quale ci ha convocati 2 volte senza al momento aver risolto nulla ( spero si ricordi , altrimenti sono a disposizione ). La situazione degli asfalti : Aosta è un colabrodo; ma avevate parlato di stanziamenti ingenti: dove sono finiti? Posteggi : ho ceduto poco tempo fa proprio in quartiere Cogne posto ad un automobilista che tutti i giorni provvede a sostenere la madre anziana e lamentava il fatto che è diventato problematico trovare posto in un quartiere dove il problema non esisteva ma l’eliminazione di posti in centro spinge in periferia la ricerca. Tanti altri problemi pratici le sottoporre i ma non voglio tediare. Le consiglierei di uscire di scena in garbato silenzio nella consapevolezza di aver deluso tanti cittadini che , tra l’altro, non hanno più l’età per usufruire delle ciclabili (Per altro non mi pare così frequentate anche perché siamo una popolazione di anziani e una regione che da ottobre a aprile non invita a scorrazzare in bici). Modestia e umiltà sono virtù dei forti. Un po’ meno autoincensamento
A detta dei valdostani ê stato uno dei peggiori sindaci di questa bellissima città che potrebbe essere un piccolo principato se governata da chi vuole l’interesse dei cittadini e non da un sindaco a cui piace Ascoltarsi.
A detta dei valdostani? Ma Lei Tony dove ha vissuto in questi anni?
Ciao Gianni.
Ieri sera ti ho visto commosso, quando al termine dell’ incontro con Bonaccini ci hai salutato, in occasione del tuo ultimo impegno pubblico come sindaco.
Sei stato un buon sindaco, hai portato nell’ agone politico la competenza, la passione e soprattutto una visione che i politici di professione non hanno.
Ora il pallino torna alla politica, che non ha questa visione, ma deve difendere i piccoli interessi dei partiti e dei loro elettori.
Non interessa a nessuno disegnare l Aosta di domani, serve solo conquistare voti oggi. Tu potrai senz altro vivere meglio, coltivando i tuoi molteplici interessi.
Chi non vivrà meglio sarà la città di Aosta.
Un abbraccio
Piero Lucat
Condivido e aggiungo che le critiche avrebbero dovuto essere costruttive e non insulti come appaiono ancora sotto il bel discorso di una persona onesta che sa anche riconoscere i propri errori.
Invito l’ex sindaco Nuti a mantenere la promessa d continuare a occuparsi dell’ars politica con la massima attenzione ai fragili asserviti dai potenti.
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Nuti ha le allucinazioni… vede ottimi risultati laddove la città è ridotta una schifezza…si atteggia a Robin Hood senza accorgersi di essere uomo della casta… Ritiene che fare i dispetti ai suoi concittadini sia altamente meritorio. Davvero vive nel suo mondo! Adesso però se lo goda lui, per noi basta così, grazie
Scusate, ovviamente al punto uno intendevo LA Tarip
Poi ho dimenticato il punto 7 : pericolo crollo per LA Mensa al quartiere Dora appena inaugurata
Complimenti.
Giunta piena di primedonne e primiuomini, con un bel po’ di propaganda narcisista soprattutto da parte di qualche Assessore, diciamo che in futuro ne potremo fare a meno!
Per l’uscente sindaco Nuti provo stima e coraggio . Stima per l’eleganza di ogni suo intervento e per la riqualificazione di alcuni quartieri ( spero sia completata e non accantonata dai nuovi eletti 😙) . Coraggio per denunciare “un’illusione collettiva di asservimento ai potenti “ e per “ non ‘morire lentamente nella burocrazia del già detto’”. Ehh Sí …tutti competenti, tutti disponibili , tutti che promettono …nel periodo pre-elettorale . E dopo tutti a tenersi ben stretto lo scranno per non perderne i benefici , l’arroganza e i privilegi. La politica regionale e nazionale degli ultimi decenni ha ben poco degli insegnamenti di Aristotele ..un’arte di governare per il bene dignitoso comune . Ha ragione Nuti ..la città di Aosta che Sindaco vuole meritarsi ??
P.S : una grande delusione per le promesse sulla TARI
Da comune cittadino che conosce, osserva e vive la città e i suoi innumerevoli bisogni urbanistici e sociali, approvo l’operato del Sindaco Nuti, ben riassunto nell’articolo. Ancora molto rimane da fare per Aosta e questa Giunta sarebbe certamente stata in grado di proseguire nel proprio coerente e competente impegno, ma tant’è! Ringraziando gli Amministratori uscenti, mi auguro che chi s’insedierà nel prossimo futuro sia in grado di riconoscere e di rispettare il lavoro fatto in questi cinque anni e di portarlo avanti con linearità e con attenzione sia agli asfalti, ai tombini e ai parcheggi, sia al verde, alla socialità, alla cultura, agli eventi e alle tante necessità della gente, dei vecchi sempre più numerosi e dei bambini in diminuzione. Pensiamoci il 28 settembre!
Ah ah ah ah, ben detto Mister Bean !
Preciso: io sono Misterbin.
Ma tanto quando lo pronunci è lo stesso, fatti una risata, dai Mister Bean!
Bene Caro sindaco artista….. Fine speriamo voglia dire a mai piú in questo caso!!!!!
Spulciamo il tuo capolavoro :
1) Aumento folle Ed incontrollato Della Trip.
2) Multe fantasma mai recapitate ai cittadini.
3) 100 Mila Euro regalati al GAY Pride.
4) Patrocinio e concessione di spazi gratuiti per il Ramadan.
5) Creazione dello sportello che trova gratuitamente casa agli extracomunitari.
6) Ciclabili pulite durante le nevicate a scapito di strade impraticabili.
Nuti Game Over
Vediamo se chi verrà dopo saprà fare meglio, caro Lei…