Il problema, a gennaio – oltre alle alte temperature –, erano state le giornate poco ventose, una condizione di stabilità atmosferica che inibisce la dispersione degli inquinanti. A febbraio, stando ai dati di Arpa Valle d’Aosta, la situazione è cambiata.
La qualità dell’aria nel mese di scorso, spiega l’Agenzia regionale di protezione ambientale – “è stata complessivamente buona, con concentrazioni di particolato e biossido di azoto pari a circa la metà dei valori medi del periodo nella città di Aosta”.
Rimangono ancora presenti, nei rilievi, le principali fonti di emissione tipiche del periodo invernale, come impianti di riscaldamento e traffico. I bassi valori di concentrazione degli inquinanti atmosferici sono invece da attribuire alle condizioni meteorologiche. Le temperature miti e l’assenza di precipitazioni, infatti, sono state compensate da diversi giorni in cui la presenza di vento ha “ripulito” l’aria.
Le polveri sottili
Riguardo le polveri sottili, i primi giorni del mese hanno visto valori tipici del periodo invernale, vicini al limite previsto per la media giornaliera che per le Pm10 è di 50 µg/mc. Nei giorni successivi, diversi episodi di Foehn hanno invece fatto diminuire notevolmente le concentrazioni.
I valori medi mensili di Pm10 e di Pm2.5 nelle stazioni di Aosta – piazza Plouves, via Liconi e via Primo Maggio – sono stati all’incirca la metà del valore tipico del periodo.
Nessun superamento per il biossido di azoto
A febbraio, Arpa non ha registrato superamenti del limite normativo – pari a 200 µg/m³per non più di 18 volte l’anno – per quanto riguarda il biossido di azoto. I valori di concentrazione si sono anzi rivelati, in generale, più bassi rispetto a quelli del mese di gennaio 2022. I valori di NO₂ misurati sono, soprattutto ad Aosta, all’incirca la metà del valore tipico del periodo.
Il sole alza il livello di ozono
I valori di concentrazione di ozono – segnala l’Agenzia ambientale nel suo report – sono sempre inferiori al limite normativo, e risultano più elevati nella stazione rurale di La Thuile rispetto a quelle del fondovalle. In generale, dai dati Arpa si osserva un aumento delle concentrazioni di O₃
rispetto a quelle registrate nel mese precedente, dovuto principalmente all’incremento della radiazione solare.