Sul progetto di telecabina Pila-Couis Legambiente chiede un confronto pubblico

A scriverlo in una nota l'associazione ambientalista, che spiega: "Ci pare particolarmente inappropriato sottrarre il progetto di Pila al pubblico dibattito, relegandolo a segrete stanze in cui nessuno, a parte i tecnici, potrà accedere. Chiediamo alla Giunta Regionale di riportare le scelte sul progetto di Pila alla luce del sole”.
Stella del couis
Ambiente

Sul progetto di telecabina Pila-Couis Legambiente chiede un confronto pubblico.

“È trascorso un mese dall’esito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto di nuova telecabina che dovrebbe collegare, in 3 tronconi, la zona di arrivo dell’impianto che sale da Aosta alla Platta de Grevon – si legge in una nota dell’associazione –. È stata emessa una valutazionepositiva condizionata’, ossia un assenso generale al progetto, che deve però sottostare alle richieste di modifica, mitigazione degli impatti e gestione dei cantieri delineate dagli uffici regionali. Abbiamo cercato di esaminare l’atto in modo approfondito, in particolare per capire quali fossero le condizioni dettate dal Comitato Tecnico per l’Ambiente che ha emesso il parere, per rendere il progetto compatibile con la tutela ambientale che la normativa italiana e comunitaria impongono.

Durante la fase di evidenza pubblica, in cui era possibile fare osservazioni – si legge ancora –, “Legambiente ha riconosciuto la vocazione allo sci invernale di Pila e si è detta d’accordo sull’ammodernamento degli impianti: abbiamo però avanzato una proposta alternativa, chiedendo la rinuncia alla trasformazione in funivia della parte alta, quella che arriverebbe in vetta alla Platta de Grevon, e di conseguenza anche alla realizzazione della stazione di arrivo-ristorante a forma di stella alpina. Anche altre proposte alternative erano arrivate al tavolo degli uffici. Inoltre, quasi tutte le strutture regionali coinvolte hanno sollevato perplessità articolate e richiesto approfondimenti alla società proponente”.

La Pila Spa, prosegue l’associazione, “ha così integrato la documentazione, e su queste sia Legambiente sia altri soggetti avevano presentato ulteriori osservazioni riattivando l’iter di Via. Arriviamo quindi alla situazione attuale. Ora il parere positivo condizionato deve essere confermato con Deliberazione di Giunta: il problema è che il parere di Via di condizioni ne detta assai poche, rimandando le questioni più spinose alle successive fasi progettuali, le quali, però, si svolgeranno nell’ambito dei tavoli previsti nell’Accordo di Programma tra la Regione e la società funiviaria. Ossia, vale la pena sottolineare, in situazioni e contesti totalmente sottratti alla partecipazione dei cittadini”.

Legambiente chiede: “perché questa scelta? Sono ormai anni che i progetti di collegamenti intervallivi e di impianti funiviari suscitano un vivace dibattito nella società valdostana. Di fronte al cambiamento climatico si confrontano due ipotesi: da un lato l’idea dell’amministrazione regionale e di una parte degli operatori turistici di mantenere il modello attuale di turismo invernale, orientato sullo sci alpino, innalzando la quota dei comprensori sciistici; dall’altro l’idea che sosteniamo da tempo ed è condivisa da molti cittadini ed operatori del settore, di cominciare da subito a lavorare ad un nuovo modello che rinunci a nuovi grandi impianti, mantenga in servizio quelli esistenti ove possibile, e cominci a sviluppare nuove forme di turismo sostenibile invernale. Si tratta, quindi, effettivamente di un importante dibattito sul futuro turistico della montagna”.

Per questo, “in questa situazione di grande fermento dialettico, ci pare particolarmente inappropriato sottrarre il progetto di Pila al pubblico dibattito, relegandolo a segrete stanze in cui nessuno, a parte i tecnici, potrà accedere. In particolare, questo progetto, che prelude al collegamento funiviario con Cogne e implica scelte che condizioneranno il modello turistico e le finanze pubbliche per i prossimi decenni. Non dimentichiamo infatti che le società funiviarie usano in maggioranza capitale pubblico, e quindi soldi dei cittadini”.

In conclusione, “di fronte a scelte che l’Assessore Bertschy ha definito, qualche mese fa, di strategia generale, e di fronte ad una crisi climatica che ha fatto dire al Presidente Lavevaz che ci troviamo già oggi di fronte ad uno scenario che era atteso a metà del secolo, come si può pensare di progettare piste a 2700 metri di quota da innevare artificialmente? Come garantire che le enormi quantità di acqua da impiegare non siano sottratte ad altri settori, per esempio all’agricoltura o all’uso potabile? Il cambiamento climatico impone delle scelte anche sul modello turistico invernale. Sarebbe bene poterne discutere pubblicamente. Chiediamo quindi alla Giunta Regionale di riportare le scelte sul progetto di Pila alla luce del sole”.

Una risposta

  1. “Chi dice che la maggioranza ha sempre ragione, dice una frase di cattivo augurio, che solleva intorno lugubri risonanze; il regime parlamentare, a volerlo definire con una formula, non è quello dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quello dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza.“

    — Piero Calamandrei Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Luglio 1948

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