Scrivi “accordi di programma” tra Comune e Regione e leggi “lacci e lacciuoli”. Cosa succede ad Aosta?

Diversi, negli anni, si sono risolti. Altri, dopo molto tempo, sono ancora una mezza incognita. E da vantaggio, l'accordo di programma ha creato diversi problemi nel tempo. Oggi qualcosa si muove (un nuovo parcheggio in piazza Mazzini, il nuovo maneggio), ma le "telenovelas" non mancano.
Aosta, Piazza Chanoux
Comuni

Molti sono diversi, rispetto al 2019. Alcuni sono gli stessi, con qualche evoluzione. Altri ancora sono delle novità. Com’è e come non è, oggi, durante i lavori della quinta Commissione Controllo e garanziadel Comune di Aosta, si è tornato a fare il punto sui famosi “Accordi di programma”.

Famosi o famigerati, perché alcuni – per anni e da anni – sono stati una “zavorra” per le amministrazioni che, prima di poter mettere mano, o immaginare, progetti e idee dovevano capire cosa ne fosse di questooggetto misteriosonormativo.

Alcune partite, si diceva, sono chiuse: dal prolungamento di via Elter a tutto l’affaire con il Demanio per la Nuova Università. Altre si sono evolute in maniera diversa. Basti pensare alla “scuola polmone” di località Tzambarlet, poi diventato “polo scolastico” e poi diventato niente. Anzi, finito al Tar. Ma di aperto – nuovo e vecchio –, c’è ancora parecchio.

Piazza Mazzini, 102 nuovi posti auto realizzati dai privati?

Piazza Mazzini, ad Aosta
Piazza Mazzini, ad Aosta

Dei tempi non si sa nulla, ma un accordo di programma del lontano 1998 tra Comune e Regione puntava alla ristrutturazione del fu Nuovo albergo alpino di piazza Mazzini. Progetto che prevedeva anche la realizzazione di un parcheggio.

Oggi, in aula, il sindaco Gianni Nuti ha spiegato che l’idea “era stata bloccata, anni fa, per i costi eccessivi. Ma se la prossima consiliatura avrà la forza, sarà un bene per la città. La chiusura di questo accordo non è strategicamente utile, perché è una porta aperta che porterà un vantaggio futuro: un parcheggio del quale la città ha bisogno”.

Però, qualcosa si muove lo stesso: “Nella stessa piazza – aggiunge Nuti –, è stata firmata una convenzione per l’area ex Sicav per 102 parcheggi, che saranno privati ma a disposizione del pubblico, un’occasione per riqualificare un immobile fatiscente, che non aiuta il decoro della città”.

Si chiude il Contratto di quartiere per il quartiere Cogne

Il grattacielo alto del quartiere Cogne
Il grattacielo alto del quartiere Cogne

Per chiudere il “Contratto di quartiere” che riguarda il quartiere Cogne, la conditio è una sola. Ed è semplicissima: “Negli anni, sono state effettuate le opere di demolizione, di riqualificazione e di costruzione dei lotti di Edilizia residenziale pubblica – prosegue il Sindaco –. Il IV lotto è ancora aperto perché riguarda la demolizione grattacieli, che ha trovato i fondi necessari nel bilancio del Comune ed è attualmente in corso d’opera. Si chiuderà quando i grattacieli saranno diventati macerie”.

Lavori al quartiere Dora, l’obiettivo è la consegna nel primo semestre 2026

La planimetria del progetto per il parco del quartiere Dora
La planimetria del progetto per il parco del quartiere Dora

Al netto dei ritrovamenti di reperti romani, non cambiano i tempi per i lavori di “rigenerazione urbanadel quartiere Dora, che pure hanno portato obtorto collo ad un cambio nel progetto. Nuti spiega: “Il Contratto di quartiere II riguardava le autorimesse, l’edificazione di un parco e la realizzazione, avvenuta, di pannelli solari. Parte di questi obiettivi sono rientrati nel bando di rigenerazione urbana finanziato con i fondi Pnrr. I lavori sono in corso e termineranno, senza tema di smentita, nel primo semestre 2026. E sarà possibile chiudere questa partita”.

Nuovo maneggio, tre le manifestazioni di interesse per realizzarlo

Il maneggio di aosta – Foto d’archivio

Qui, la storia si lega a doppio filo con la “scuola polmone”. L’Accordo di programma con la Regione prevedeva la realizzazione dell’edificio prefabbricato nell’area del maneggio cittadino, in località Tzambarlet che, a sua volta, si sarebbe dovuto spostare nella zona della ex cascina Favre in via Lavoratori Vittime del Col du Mont.

Revocato che fu l’Accordo nel maggio 2022qui tutto il suo iter –, l’attuale maneggio è diventato di interesse regionale e si aperta la strada del Partenariato pubblico privato per costruirne uno ex novo.

Qualcosa, nel frattempo, si è mosso: “Questo è un accordo recente – ha detto Nuti –, finalizzato alla realizzazione nuovo maneggio. Consente a Comune di gestire la procedura della manifestazione di interesse per attivare un PPP. Dopo la determina dirigenziale, si è approvato l’avviso ed entro la data di scadenza sono pervenute tre candidature da parte di soggetti privati. Ora, si convocheranno i candidati per proseguire”.

Poi, dice il Sindaco, “dopo il nuovo palaghiaccio, i lavori alla pista di atletica, la manutenzione straordinaria al PalaIndoor e gli interventi in corso alla piscina coperta, anche il maneggio troverà modo di rinascere nellaCittadella dello sport’, con una sua coerenza e ricchezza interna di offerte”.

Due telenovelas, il Brocherel e l’Area FA8

Centro polifunzionale di Via Brocherel – foto d’archivio

Detto che l’accordo di programma con la Regione per la realizzazione del nuovo ospedaleParini” – che avevamo analizzato in un apposito dossier e per il quale è stata lanciata una gara europea a fine marzo – resta (per ovvie ragioni) in piedi, altri patti annosi restano invece un mezzo enigma.

Primo fra tutti quello sulla ex area Cogne, la cosiddetta area FA8 (che non ricomprende solo il parcheggio della telecabina di Pila dove sarebbe dovuto nascere il nuovo palazzo della Regione, ma molto altro), che tutti vorrebbero riqualificare ma il cui destino è sempre incerto.

Nuti dice: “È stata presentata una bozza di studio per un nuovo accordo di programma, perché tutti i soggetti sono consapevoli della necessità di chiudere quello vecchio. Ci siamo fatti aiutare dal Politecnico di Torino, con cui è in atto convenzione da qualche anno. In base alle indicazioni del Collegio di vigilanza, il Politecnico ha svolto delle attività di studio che presto diventeranno di pubblico dominio. Questo richiede che, all’inizio della prossima consiliatura, avvenga la chiusura del vecchio accordo di programma e l’apertura di quello nuovo. Questo, individuando anche linee di finanziamento con fondi extraregionali per mettere mano ad un’area che necessita di riqualificazione ma anche di una nuova destinazione d’uso”.

Poi, c’è pur sempre la questione Brocherel. “La modifica dell’accordo di programma per l’edificazione del centro polivalente socio-sanitario è una telenovela – ha spiegato sempre il Sindaco –. Questo perché inglobarsi al suo interno il progetto di riqualificazione del Brocherel i cui atti di indirizzo presto saranno portati in Consiglio comunale a luglio per decretare, per il progetto di Project financing (quindi il Partenariato pubblico privato, ndr.), il pubblico interesse. Un tema che troverà un esito positivo dopo tutti questi anni, precisamente dal 1997”.

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