Dopo quattro giorni senza esito, i soccorritori hanno stabilito di sospendere le ricerche di Raphael Rinaldi, 49enne triestino, ma residente in Francia da anni, di cui si sono perse le tracce lo scorso fine settimana a Cogne. Le operazioni – è stato concordato tra i vari enti coinvolti nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 28 maggio – riprenderanno qualora emergessero elementi tali da orientare concretamente nuovi tentativi di individuazione dell’uomo.
Rinaldi, secondo quanto ricostruito, aveva in programma di compiere un’escursione domenica ai piedi del Gran Paradiso. Quindi, avrebbe dovuto incontrarsi con un fratello, quel giorno a Cogne perché impegnato professionalmente per la tappa del Giro d’Italia in arrivo proprio lassù. L’incontro non è avvenuto e il parente è ripartito per la destinazione successiva della gara, ma i familiari si sono allarmati quando la struttura ove l’uomo fa il fisioterapista li ha contattati perché non si era presentato al lavoro.
Per i primi giorni, le ricerche si sono concentrate a Lillaz, dove l’auto dell’uomo era stata trovata parcheggiata, regolarmente chiusa. Con tre elicotteri, una quarantina di uomini, unità cinofile e droni sono stati esplorati i sentieri e le aree al di fuori di essi, non trascurando salti di roccia ed altre zone scoscese. E’ stato utilizzato anche il sistema “Recco”, per la ricerca di persone sotto valanga, ma sensibile anche alla presenza di telefoni cellulari, seppur scarichi.
L’ultimo segnale da quello di Rinaldi era giunto proprio domenica. Sulla base delle analisi tecniche, le ricerche si erano poi spostate nell’area dell’ultima cella agganciata, nella parte più bassa di Lillaz. Ancora nulla, poi oggi, sabato, un nuovo spostamento delle squadre, a seguito di una segnalazione: qualcuno, riconoscendo Rinaldi nelle foto diffuse dai suoi familiari, ha riferito di averlo incrociato nell’area della paleofrana di Lillaz, in zona punta Fenilla.
Un’informazione ritenuta attendibile, perché compatibile con il punto in cui il disperso aveva lasciato la vettura. Nella giornata di oggi, i soccorritori si sono quindi concentrati sulle fessure della paleofrana, spingendo i droni sulle zone boschive dei dintorni, ma si è trattato, ancora una volta, di tentativi vani. Nel pomeriggio, quindi, la riunione culminata nella decisione di dare lo “stop”, fino alla disponibilità nuovi eventuali elementi.
Il 49enne disperso era il figlio dell’ex assessore regionale del Friuli Venezia Giulia Dario Rinaldi, morto lo scorso marzo. Le ricerche hanno coinvolto i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di finanza, il Corpo forestale della Valle d’Aosta e i Carabinieri, cui i familiari dell’uomo si erano rivolti, facendo scattare il Piano regionale di ricerca persona scomparsa.
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