Bimba morta dopo visite, il pm ottiene un nuovo esame dei periti del Gip

La richiesta è stata avanzata (ed accolta dal giudice Tornatore) nell’udienza di oggi, martedì 20 giugno. A motivarla, la discrepanza tra le conclusioni della perizia svolta in incidente probatorio e quella sviluppata nel dibattimento.
L'ingresso dell'ospedale Beauregard di Aosta
Cronaca

Quando il processo sembrava giunto alle battute conclusive, si allontana la sentenza nel giudizio sulla morte di Valentina Chapellu, la bambina di 17 mesi deceduta all’ospedale Regina Margherita di Torino il 17 febbraio 2020. Imputato per omicidio colposo è il pediatra Marco Aicardi, che la visitò sei giorni prima al pronto soccorso del’ospedale “Beauregard”, concludendo per le sue dimissioni.

In apertura dell’udienza di oggi, martedì 20 giugno, il pm Francesco Pizzato ha sottolineato la discrepanza delle conclusioni raggiunte dai periti incaricati dal giudice nel corso del dibattimento (il pediatra Alberto Arrighini e il medico legale Andrea Verzeletti, entrambi degli spedali civili di Brescia) e daquelli che, individuati dal Gip, avevano esaminato il caso in sede di incidente probatorio (il medico legale Cinzia Immormino e il pediatra Francesco Urbino).

I primi avevano sostanzialmente scagionato l’imputato, spiegando nella loro audizione in aula, lo scorso aprile, che quando fu visitata da Aicardi l’11 febbraio 2020 la piccola, affetta da influenza A, non aveva la sovrainfezione batterica che – secondo la perizia assegnata dal Gip – ne aveva causato la morte. Secondo Arrighini e Verzeletti, la dimostrazione di quella conclusione sarebbe in due radiografie di cui “i colleghi che ci hanno preceduto non avevano contezza”.

Dalla distanza tra le due valutazioni, la richiesta del pubblico ministero di sentire i periti Immormino e Urbino su alcuni aspetti specifici, tra i quali la presenza della infezione polmonare sulla piccola al momento della visita, la modalità di interpretazione delle radiografie e della tac fatti alla bambina e gli effetti prodotti sulla piccola dal farmaco prescritto dal medico imputato (il Budesonide, un corticosteroide che viene usato nel trattamento dell’asma, della rinite allergica e di altre malattie).

Un’eccezione che ha incontrato l’opposizione dei difensori dell’imputato, netti nel sottolineare che “i periti hanno risposto in maniera totalmente esaustiva ai quesiti che il pm oggi vorrebbe porre e tutti gli elaborati sono agli atti”. Dopo una breve camera di consiglio, il giudice monocratico Marco Tornatore, “ritenuto che esistono argomenti non totalmente esperiti dai periti” (e che Arrighini e Verzelletti si “sono ripetutamente limitati a dichiarare di non essere d’accordo sulle opposte valutazione proposte della parte pubblica “),ha fissato il nuovo esame, che avverrà il prossimo 26 settembre.

Sulla base dell’esito di quell’udienza verrà valutata l’altra richiesta avanzata oggi dal pm Pizzato, vale a dire – laddove restasse una situazione d’incertezza a seguito della nuova audizione – affidare una ulteriore perizia collegiale a un medico legale a un broncopneumologo pediatra e a un rianimatore. Nelle precedenti udienze erano state sentite anche la mamma di Valentina e lo stesso imputato.

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