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Frana sul Cervino: nessun coinvolto, ma alcune cordate da evacuare

Tre gruppi di alpinisti che si trovavano a monte della frana, staccatasi nella zona della Testa del Leone (3.715 metri) saranno recuperati dall'elicottero una volta che avranno raggiunto la Capanna Carrel.
Cronaca

Hanno restituito il mancato coinvolgimento di persone i sorvoli e le verifiche intrapresi dal Soccorso Alpino Valdostano sul Cervino, a seguito del distacco di roccia e pietre di significative proporzioni verificatosi poco dopo le 17 di oggi, martedì 2 agosto. Tuttavia, tre cordate risultano presenti in parete a monte della frana ed i tecnici hanno deciso per la loro evacuazione in elicottero.

Il trasporto, con l’attivazione dell’elicottero di supporto “Sierra Alfa 3”, scatterà quando tutti gli alpinisti avranno raggiunto la capanna Carrel (3.835 metri), dove il Sav ha lasciato due guide, per gestire il gruppo che si formerà al rifugio. Il crollo ha interessato, in particolare, la zona della testa del Leone, a quota 3.715 metri, sollevando una nube di polvere che è stata notata alla distanza e che ha fatto scattare la segnalazione al Sav, mettendo in moto le verifiche.

Un’ulteriore cordata, a quanto appurato (ai piedi della montagna si trova anche la stazione del Soccorso Alpino della Guardia di finanza del Breuil), si trovava in fase di discesa, ma più in basso dell’area del distacco e non è stata coinvolta. Procederà autonomamente, si è appreso, verso valle.

Lo scorso 20 luglio, la società delle guide alpine del Cervino aveva sospeso in via preventiva la vendita dell’ascensione lungo la via normale della “Gran Becca”, segnalando tra i problemi dati dalle condizioni in alta quota legate alla siccità proprio i possibili crolli di pietre, anche di grosse dimensioni, difficili da prevedere.

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