Infiltrazioni mafiose, gli occhi della Guardia di finanza sul turismo

Audizione in prima Commissione consiliare, nel pomeriggio di oggi, per il comandante regionale delle Fiamme gialle, il generale Raffaele Ditroia. Oltre alla 'ndrangheta, attenzione sul riciclaggio, sugli appalti e sui movimenti finanziari.
Il generale Ditroia oggi in audizione in Commissione.
Cronaca

Molta attenzione, diverse domande. Abbiamo parlato di riciclaggio, della transnazionalità e anche di ‘ndrangheta”. Così il generale Raffaele Ditroia, comandante regionale della Guardia di finanza, sintetizza l’audizione con cui la prima Commissione del Consiglio Valle ha avviato, nel pomeriggio di oggi, giovedì 10 ottobre, la “ricognizione” dei vertici delle forze dell’ordine. L’obiettivo del confronto, già tenuto nella scorsa legislatura, è acquisire elementi per “misurare” presenza e dimensioni del fenomeno malavitoso organizzato nel tessuto socio-economico locale.

Molto di più, al cronista, l’ufficiale non offre, ma – a quanto si è appreso – buona parte dell’abbondante ora di seduta si è sviluppata proprio sul sodalizio criminale ormai più potente al mondo, cresciuto a livelli impensabili fino a qualche anno fa. Quella ‘ndrangheta attiva con una “locale”, stando ad un’indagine della Dda di Torino, anche tra i monti della Valle. Riguardo al rischio d’infiltrazioni, l’attenzione delle Fiamme gialle si rivolge ad attività redditizie, soprattutto nell’ambito del turismo, in località di richiamo dell’alta valle, come Courmayeur. Nel mirino ci sono i movimenti finanziari, che avvengono oggi con sistemi sofisticati per il passaggio del denaro.

Se usura ed estorsioni risultano complessivamente in calo e superati, e la cocaina (appannaggio delle ‘ndrine) nella regione più che altro transita dalle frontiere verso il mercato milanese, nell’audizione ha fatto capolino anche l’operazione malAosta. Il blitz dei finanzieri al quartiere Cogne ha scoperchiato un’articolazione criminale non grande, ma giudicata efficiente, nello spaccio e nel “racket dei camioncini” degli ambulanti. I collegamenti con organizzazioni camorristiche campane non sono emersi evidenti e gli inquirenti non escludono, in proposito, un livello di millanteria nei fermati.

Quanto alla realtà della Valle vista attraverso gli occhi della Guardia di finanza, l’omertà non appare rilevante, ma non è sfuggita l’assenza – dal territorio e dagli amministratori “di prossimità” (degli enti locali) – di segnalazioni spontanee su situazioni anomale (come quelle nei cantieri). Una constatazione sfociata nella sollecitazione alla politica a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla collaborazione con le forze dell’ordine. Nel contesto locale, per il Comandante, non si può parlare di connivenza, ma di distrazione. Il problema è di soglia di sensibilità, insomma.

Dal punto di vista delle Fiamme gialle, il crimine ha sempre una finalità di lucro, quindi si ritrova impotente senza strumenti finanziari. Per questo – è stata la spiegazione fornita ai commissari – si rivela fondamentale, per colpirlo, sequestrare conti e beni. La pervasività del malaffare nell’economia avviene immettendo capitali insani, che fanno concorrenza a quelli sani. Diventano pertanto “cartine di tornasole” le aziende in crisi e gli appalti pubblici. Nel monitorare questi ultimi, numerose sono le segnalazioni di operazioni sospette ricevute dagli inquirenti, giudicate strumento molto utile rispetto ad un pericolo dalle proporzioni più ampie di quanto non sia noto.

Tra le domande poste al Generale dai commissari, anche una sulle funzioni prefettizie di cui è titolare, in Valle, il Presidente della Regione. Il tema della conciliabilità dei due ruoli è tornato d’attualità con la consegna delle relazioni conclusive delle commissioni di accesso antimafia ad Aosta e Saint-Pierre, ma la risposta non ha restituito criticità. In chiusura dei lavori, ha dichiarato con una nota il presidente Patrizia Morelli (Alpe), “abbiamo poi calendarizzato le ulteriori audizioni dei rappresentanti delle forze dell’ordine, della Procura, dell’Associazione Libera e del Comune di Aosta”, che ha già istituito un osservatorio sui temi della legalità, della sicurezza e della lotta alle mafie.

I Commissione
I lavori della I Commissione “Istituzioni e Autonomia”.

0 risposte

    1. Presunto, comunque. Il processo non c’è ancora stato.
      LV.

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