Fiera di Sant’Orso 2023: successo di pubblico, oltre 172mila passaggi registrati

“Mai come quest’anno – commenta il Presidente della Regione, Luigi Bertschy - l’organizzazione della Foire de Saint-Ours è stata una scommessa. E, fortunatamente, la scommessa è stata vinta.
Fiera di SantOrso
Cultura

La Fiera è tornata e con lei tanti turisti, ma soprattutto tanti appassionati e collezionisti, che hanno regalato un sorriso agli artigiani.
I dati della seconda e ultima giornata di Millenaria confermano la buona affluenza, anche se in calo rispetto a ieri.  I passaggi registrati alle 18 di oggi, martedì 31 gennaio, sono 75.131 rispetto ai 96.948 di ieri. Nel complesso, quindi, la 1023esima edizione si chiude con 172.079 passaggi.  Gli ingressi nell’Atelier des Métiers sono stati dalla sua apertura di sabato scorso 25.987 (8.502 solo oggi) e nel Padiglione enogastronomico 20.500 (6.547 oggi).

“Mai come quest’anno – commenta il Presidente della Regione, Luigi Bertschy – l’organizzazione della Foire de Saint-Ours è stata una scommessa. E, fortunatamente, la scommessa è stata vinta. Per il numero dei visitatori, che la colloca tra le edizioni più frequentate degli ultimi anni, pur essendosi svolta in due giorni feriali. ”
Il record degli ultimi anni l’ha fatto, infatti, segnare la Fiera di Sant’Orso del 2016, quando l’appuntamento caduto nel weekend aveva fatto registrare 322mila visitatori. 

“A vincere la scommessa – prosegue il Presidente della Regione – sono stati soprattutto i mille artigiani che, dopo lo stop causato dal Covid e lo slittamento primaverile dello scorso anno, hanno voluto essere presenti con entusiasmo, presentando prodotti artigianali e opere d’arte di rara qualità. L’intera città di Aosta, i lavoratori e volontari impegnati in questi giorni hanno saputo accogliere al meglio i tanti visitatori”.

“In conclusione, – aggiunge il Presidente Bertschy – faccio mia l’esclamazione sentita oggi dagli artigiani e dai visitatori: ‘Che bello, finalmente ci siamo ritrovati alla Foire de Saint-Ours!’”.

Fiera di Sant’Orso 2023: tra gli espositori la soddisfazione è unanime

Fiera di Sant’Orso 2023, ecco tutti gli artigiani premiati

Alle 15.30 dell’ultimo giorno della 1023ª Fiera di Sant’Orso in Piazza Chanoux ad Aosta sono stati svelati i nomi dei tanti artigiani premiati. Intorno alle 18 ritireranno i propri banchi, mentre un’ora più tardi, alle 19 è prevista la chiusura dell’Ateliers des Métiers e del padiglione enogastronomico. Alle 20.30 al Teatro Splendor andrà in scena il concerto di chiusura della Foire con Katia Perret, inserito nel cartellone della Saison Culturelle.

Il premio “La Saint-Ours 2023”

A vincere il premio forse più ambito della Fiera di Sant’Orso è Guido Diémoz, per il suo lavoro svolto nel rigoroso rispetto della tradizione ancestrale, e che illustra con grande qualità plastica i molteplici aspetti del lavoro dei contadini. Grazie alla sua capacità di rappresentare la fatica e lo sforzo collettivo della Valle d’Aosta nell’ambiente alpino, magnifico ma ostile, esalta i valori tipici dello spirito valdostano. Gli altri finalisti erano Giangiuseppe Barmasse, Giuseppe Binel, Erick Bionaz, Ferdinando Casetta, Ornella Cretaz, Marco Joly, Giorgio Giuseppe Perin Riz.

Tutti i premiati della Fiera di Sant’Orso

Il Premio “Nozze d’oro con la Fiera”, assegnato agli espositori che hanno partecipato alla Fiera per 50 anni o più, è andato a Giorgio Broglio, Giuseppe Buillet, Silvano Ferretti, Bruno Fusinaz, Paolo Henriod, Marco Joly, Firmino Lasagna, Guglielmo Pramotton.

Il Premio Amédée Berthod, assegnato da IVAT all’espositore più promettente (di età inferiore ai 25 anni alla data del 31 dicembre 2022), è stato vinto da David Battendier, per la sua voglia di seguire la strada tracciata dal padre e per la passione con cui ha lavorato con i suoi fratelli

Il Premio del Dipartimento dell’Agricoltura e delle Risorse Naturali per l’artigiano che ha conservato le tecniche tradizionali per la fabbricazione degli attrezzi agricoli, è andato a Marino Desaymonet per la costanza e la dedizione dimostrate in tutti questi anni come espositore in Fiera, nonché per la ricerca e la precisione nella realizzazione delle opere in relazione alla loro funzione agricola.

Il Premio Robert Berton riconosce l’espositore più anziano che non ha ricevuto un premio negli ultimi cinque anni. Viene conferito su indicazione dell’Assessorato allo sviluppo economico, formazione e lavoro a Luigi Marquis.

Il Premio Pierre Vietti, che riconosce lo studio e la ricerca storica, quest’anno sul tema “Gli animali selvatici della Valle d’Aosta e la loro protezione” è stato assegnato su indicazione del Comité des Traditions Valdôtaines, la cui giuria sottolinea la buona qualità generale delle opere esposte e cita in particolare il lavoro eseguito da Romano Hugonin, che accosta in modo originale materiali diversi in una composizione equilibrata, il cui simbolismo sottolinea con delicatezza il rapporto tra la luna e il lupo, re degli animali selvatici dei nostri boschi. Una menzione speciale è andata a Domenico Minniti, per la cura dei dettagli nella realizzazione del suo bassorilievo che riproduce gli uccelli delle nostre montagne, e a Giorgio Broglio per la sua idea di riunire in un’unica composizione, semplice e armoniosa, tutti gli animali della Valle d’Aosta tutelati dalla legge, per esprimere così perfettamente le “meraviglie della nostra terra”.

Il Premio Carlo Jans è stato assegnato, su indicazione dell’Assessorato Regionale per l’artigianato tradizionale, al corso regionale più promettente per l’apprendimento delle tecniche artigianali, ossia il corso di scultura di Fénis per la costante qualità di tutte le opere esposte.

Gianfranco Anzola ha vinto il Premio per il miglior stand della Fiera di Sant’Orso: “Fin dal primo sguardo, questo stand ci fa vivere la Fiera nella Fiera, con i diversi personaggi e animali che invadono le strade, nell’animazione dell’evento. Questo artigiano ha qui riutilizzato elementi di vecchi archebanchi in noce e quelli di una mangiatoia per capre”, si legge nelle motivazioni.

Il Premio Città di Aosta – Franco Balan per l’espositore le cui opere si distinguono non solo per il rispetto della tradizione, ma anche per il senso della ricerca e dell’innovazione, quest’anno è andato a Bruno Diémoz che, proprio come Franco Balan – che sapeva vedere oltre ogni oggetto –, ha la capacità di scorgere nella materia scaturita dalla natura forme che gli permettono, solo grazie a pochi piccoli tocchi di colore, di trasformare semplici pezzi di legno in vivaci e raffinate opere d’arte.

Il Premio SAVT-Foire de Saint-Ours per l’opera o lo stand più originale o innovativo nel settore dell’artigianato tradizionale e che meglio illustra il mondo del lavoro è stato vinto da Manuel Baravex, per la capacità di innovazione che lo caratterizza: ha saputo stravolgere e reinventare il suo modo di lavorare dopo aver subito un grave incidente. L’opera intitolata “Le conseil” è la rappresentazione concreta della sua volontà di innovare nel rispetto della tradizione, grazie ad una meticolosa ricerca storica.

La Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta ha assegnato il Premio Domenico Orsi per lo scultore che ha realizzato l’opera, in legno o pietra, più rappresentativa del concetto di “dono”, a Erick Bionaz per la sua opera “Il Mendicante”, che rappresenta l’azione caritativa di un bambino che, andando a scuola, dona un soldo ad un anziano povero, mostrandosi così generoso e desideroso di aiutare il prossimo. La giuria ha inoltre assegnato una menzione a Cristian Gallego Selles per la sua “cartolina di memoria” che rappresenta una scena del passato contadino vissuta dalla nonna e “donata” oralmente.

Il Premio Don Garino per la migliore opera lignea a tema religioso è andato a Michele Turco per “Sant’Orso”: non una caricatura ma lo spirito della fiera, dove il tatà che rappresenta Sant’Orso è il classico eroe di una festa di gioia e di incontro. Con le sue ruote va più veloce verso i poveri del nostro mondo allo sbando.

Il nuovissimo Premio Enfanthéâtre, assegnato direttamente da una giuria composta da un gruppo di bambini, è stato vinto da Michel Rosset per l’opera “Wild pop-up”: un libro aperto da un bambino curioso che decide di scoprire nuovi mondi grazie alla fantasia dell’arte. Animali e natura riempiono la sua piccola stanza illuminata da una candela, simbolo di futuro e rinascita, e ci indicano la strada per prenderci cura del pianeta.

La fotogallery con tutti i premiati

1023ª Fiera di Sant’Orso: quasi 97 mila passaggi nella prima giornata

La Fiera di Sant’Orso torna nei suoi tradizionali giorni, il 30 e 31 gennaio, e lo fa con il botto. 96.948 mila passaggi registrati nei varchi di accesso alle ore 18. Nel 2020 furono 74.450, ma il conteggio si fermava alle ore 17. Nel 2019 i passaggi si fermarono a 56.958. Bisogna tornare al 2016 per superare il dato di oggi – 161mila passaggi – ma all’epoca la Fiera era caduta di sabato e di domenica.

Positivi anche gli accessi nell’Atelier des Métiers, 8.180 e nel Padiglione enogastronomico, 6.120.

“I dati relativi ai passaggi di oggi primo giorno della Foire de Saint-Ours, che quest’anno cade di lunedì, sommati a quelli dei giorni scorsi nell’Atelier des Métiers e nel Padiglione enogastronomico evidenziano la voglia di partecipazione e condivisione che si respira nelle vie di Aosta”, commenta il Presidente della Regione Luigi Bertschy. “I valdostani e i turisti – aggiunge – stanno rispondendo con entusiasmo a questo evento che ritorna finalmente nella sua collocazione tradizionale. Una grande festa popolare che continuerà questa sera, con la Veillà, e domani”.

Fiera di Sant’Orso, le novità e le opere più curiose sui i banchi della Millenaria

Nel pomeriggio di oggi sono stati resi noti i nomi dei dieci candidati al Premio “La Saint-Ours” che viene assegnato a un’opera di particolare rilievo, appartenente a una delle categorie del settore tradizionale, da una commissione di esperti nominata dall’Assessorato Sviluppo economico, Formazione e Lavoro: Giangiuseppe Barmasse; Giuseppe Binel; Erik Bionaz; Ferdinando Casetta; Ornella Cretaz; Guido Diemoz; Marco Joly; Giorgio Giuseppe Perrin Riz.  

Fra una diretta e l’altra – che trovate qui sotto – abbiamo raccolto alcune curiosità di questa 1023esima edizione.

Il nostro racconto in diretta

50 anni di Fiera di Sant’Orso

Sarà fra i premiati quest’anno della Millenaria. Nozze d’Oro con la Fiera di Sant’Orso per il giocattolaio Giorgio Broglio. In 50 anni di edizioni, i suoi pezzi hanno fatto il giro del mondo, arrivando fino in America.

La Latteria di Guido Diemoz

La lèitiì – porté colé lo lasì, La Latteria – il filtraggio del latte è frutto di un lungo lavoro scultoreo nell’anno 2022, durato più di nove mesi. La scena attinge la sua forza nei ricordi giovanili dell’artista di Doues. Guido Diémoz non ancora maggiorenne presto la sua attività presso la cooperativa Fontine di Valpelline, situata nella antica miniera di rame di Frissonière, trasformata in magazzino di stagionatura del nostro prezioso formaggio. L’opera, realizzata in noce antico è a tutto tondo e rappresenta la storia completa del latte, dalla mungitura alla realizzazione del formaggio.

Il banco alla memoria di Lorenzo Distort

Scomparso pochi mesi fa, parenti e amici non hanno voluto far mancare le sue opere, tutte da tempo pronte, alla Millenaria. E così ha preso vita il banco alla memoria di Lorenzo Distort, come ci racconta qui sotto il cognato Cino Apostolo.

I sapori della Fiera

La Fiera di Sant’Orso è anche una grande occasione di gustare l’enogastronomia valdostana, grazie ai Punti rossoneri organizzati dalle diverse pro loco e, novità di quest’anno, lo Street food contadino proposto da Coldiretti Valle d’Aosta presso il mercato coperto di Campagna Amica.

I punti rossoneri

Lo Street Food contadino

L’apertura dell’Atelier des Métiers

Con l’apertura dell’Atelier des Métiers in piazza Chanoux e del padiglione enogastronomico di piazza Plouves ad Aosta tutto è pronto per 1023ª Fiera di Sant’orsoFoire de Saint Ours, tornata quest’anno al suo storico posto nel calendario, lunedì 30 e martedì 31 gennaio 2023, durante la settimana più fredda dell’anno.

Si tratta di un’edizione che “raccoglie l’esperienza che abbiamo avuto durante la pandemia con l’edizione della Foire online e quella primaverile dell’anno scorso che ci hanno permesso di mantenere i contatti con gli artigiani e di aggiornare la macchina organizzativa”, ha spiegato l’Assessore regionale allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, durante la presentazione dell’evento. Una tensione condivisa dall’altra metà dell’organizzazione della Foire: il comune di Aosta. “Nel manifesto della Fiera io leggo nelle venature del legno un messaggio di innovazione. Perché il legno è vivo, nel tronco c’è vita e la Foire è proprio questo: la vita delle vecchie e delle nuove generazioni che si incontrano” aggiunge il sindaco di Aosta Gianni Nuti.

Le eccellenze dell’artigianato valdostano in mostra alla 1023ª Fiera di Sant’Orso

Un passaggio di testimone tra la tradizione dell’artigianato valdostano, rappresentata dal connubio dell’esperienza degli espositori “storici”, e le novità che caratterizzano la 1023ª Foire de Saint-Ours. Questo approccio si esprime soprattutto nell’organizzazione dei “punti selfie”, due sculture realizzate appositamente per stimolare l’interazione ed essere fotografate e nella possibilità di prenotare il proprio parcheggio online. Tutto questo è stato possibile grazie alla “cooperazione tra regione e comune più stretta ed efficiente che ha reso l’organizzazione sempre più sistematica e attenta ai dettagli, evitando quelle piccole sincrasie che inevitabilmente si creano nella collaborazione tra due amministrazioni”, afferma Nuti.

Parte di questa spinta alla modernità è anche l’investimento di 65mila euro nella campagna pubblicitaria che si espande anche oltre le nostre montagne. Gli investimenti dedicati alla manifestazione ammontano a 435mila euro divisi in diverse voci tra cui il noleggio delle due tecnostrutture. Ma i numeri non riguardano solo il budget: “quest’anno abbiamo 999 iscritti tra gli espositori, un numero decisamente prepandemico, che testimonia un grande e sempre presente interesse e un rinnovato entusiasmo per la fiera. Ci saranno inoltre 75 espositori nell’Atelier des métiers e 68 all’interno del padiglione Enogastronomico” aggiunge Marco Riccardi, Dirigente comunale della struttura attrattività del territorio, internazionalizzazione e artigianato di tradizione. Infine, quest’anno, ci sarà un ospite d’eccezione per le strade del centro di Aosta: il direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano Alberto Cavalli.

Le novità della Fiera di Sant’Orso – Foire de Saint-Ours

Scultura social di Peter Trojer
Scultura social di Peter Trojer

I manifesti della Fiera di Sant’Orso – Foire de Saint-Ours

Si tratta di una novità legata alla realizzazione dei manifesti della Foire. Storicamente affidata ad artisti valdostani, attraverso un sistema di rotazione, quest’anno sono stati realizzati dallo studio grafico Seghesio Grivon di Aosta che ha proposto di coinvolgere due classi del Liceo Classico Artistico Musicale di Aosta e la Scuola Internazionale di Comics di Torino. Gli studenti hanno svolto un’accurata ricerca della storia, delle origini, delle evoluzioni e curiosità dei due eventi, costruendo immagini e selezionando, lezione dopo lezione, le strade grafiche da mantenere rispetto a quelle da accantonare, dialogando costantemente con il docente per svolgere al meglio questo delicato passaggio. Dalla selezione sono emerse due immagini: quella scelta per il manifesto della Fiera di Donnas di Miklos Ioana Ancuta e quella del manifesto ufficiale della 1023ª Foire de Saint-Ours di Davide Arena.

Il ciondolo della Fiera di Sant’Orso – Foire de Saint-Ours

Il ciondolo della 1023ª Foire è una miniatura che riproduce lo stampo di legno per il burro realizzato dal maestro artigiano scultore Dario Coquillard. Come ogni anno il ciondolo della Fiera si potrà vedere al collo di tutti gli espositori, ma non è tutto. Per la prima volta è possibile ammirare, in uno spazio espositivo allestito nel padiglione di piazza Plouves, la collezione privata dei ciondoli per la Fiera di Sant’Orso, dal 1962 ad oggi. Si tratta di una gentile concessione di Roberto Mazzitelli, appassionato di artigianato di tradizione che, negli anni, è riuscito a raccoglierne l’intera produzione.

I parcheggi prenotabili online

Una prima, grande novità dal gusto esclusivamente pratico è la possibilità di prenotare online, al costo di 2 euro per le auto o 10 euro per i bus, i parcheggi nei dintorni della Fiera. Si tratta di un’iniziativa che la Regione ha organizzato in collaborazione con la startup ParkForFun che si occupa di gestire questi servizi per ridurre il traffico ed evitare il parcheggio “creativo”. Si può accedere al servizio tramite la piattaforma Parkforfun.com oppure direttamente sul sito della Foire.

Facce da Fiera: i volti della Millenaria

Le sculture social

Sarà un’edizione interattiva e ricca di novità che si propone di coinvolgere nella tradizione dell’artigianato valdostano anche le nuove generazioni attraverso l’istituzione di “punti selfie”. Si tratta di due sculture social realizzate dai due scultori valdostani Peter Trojer e Andrea Celestino, vicino alle quali ognuno potrà fotografarsi e taggare l’account della fiera per entrare a far parte di una social challenge. Le sculture e saranno esposte in Piazza Chanoux da sabato 28 gennaio a martedì 31 e sono state sponsorizzate da Skyway Monte Bianco e CVA energie.

La geolocalizzazione

Sempre per la serie di novità tecnologiche, il sito della regione ospiterà anche una sezione “mappa” nella quale verrà raccolta la posizione di ogni singolo banco con il nome dell’artigiano espositore in modo da fornire ai turisti e agli avventori uno strumento di geolocalizzazione.

I servizi della Fiera di Sant’Orso – Foire de Saint-Ours

Opere fiera di SantOrso
Opere fiera di Sant’Orso

Trasporti: cambiamenti e orari

Parcheggi e navette Fiera di Sant'Orso
Parcheggi e navette Fiera di Sant’Orso

Come ogni anno, in occasione dei due giorni della Millenaria, la Regione ha istituito un servizio di navette circolare dall’Arco d’Augusto fino a Piazza della Repubblica, passando per la stazione in piazza Manzetti. I bus circoleranno lunedì 30 gennaio dalle 7.30 alle 23 e martedì 31 dalle 7.30 alle 19, ogni 20 minuti circa.

Per agevolare il passaggio di questi mezzi sono state effettuate alcune modifiche alla circolazione degli autobus di linea numero 1 “Aosta – Pollein – Neyran” e numero 5 “Aosta – Aymavilles”. Durante i due giorni di Fiera, fino a mercoledì 1° febbraio sarà in servizio solo 1 autobus e non 2 come avviene di consuetudine. I passaggi saranno pertanto con frequenza oraria.

Infine, anche i treni sono stati implementati per agevolare gli spostamenti degli avventori della Foire.

Orari dei treni Fiera di Sant'Orso
Orari dei treni Fiera di Sant’Orso

Traforo del Gran San Bernardo

Come oramai da diverse edizioni della Fiera di Sant’Orso, il visitatore, su presentazione del biglietto di “corsa semplice” del traforo del Gran San Bernardo e della contromarca (carta visiteur) della Fiera di Sant’Orso (ritirabile presso i cinque punti info della Fiera), può ottenere il ritorno gratuito se usufruito entro 72h dalla data di acquisto del biglietto “corsa semplice”.  L’agevolazione è valida solo per le automobili.

Le attività della Fiera di Sant’Orso – Foire de Saint-Ours

Banda Fiera di SantOrso
Banda Fiera di Sant’Orso

I concerti

Come ogni anno, ad aprire e chiudere la fiera, saranno due momenti musicali. Si comincia domenica 29 gennaio alle 21 alla chiesa di Sant’Orso con il concerto del Chœur de Saint-Ours, diretto da Angelo Filippini. Martedì 31 gennaio alle 20.30, invece, appuntamento allo Splendor per il concerto di fisarmonica di Katia Perret. Per la prima volta, il concerto è stato organizzato nell’ambito della Saison Culturelle 2022-23.

Veillà di petchou

Per la diciassettesima edizione della Veillà dei bambini, l’appuntamento è sempre il 30 gennaio alla Cittadella dei Giovani, dalle 14 alle 18, per un pomeriggio di laboratori, teatro e attività ludiche. Si comincia con la rappresentazione teatrale dal titolo “Il pianeta lo salvo io” dell’attore Francesco Giorda del Teatro della caduta di Torino, che illustrerà ai bambini alcuni dei 101 modi per salvare il pianeta attraverso esperimenti pratici, numeri di giocoleria e aneddoti divertenti. Ci saranno poi i mini laboratori di falegnameria didattica, organizzati dal MAV. In un vero e proprio atelier a misura di bambino, i partecipanti potranno lavorare il legno come “i grandi” realizzando un ciondolo personale. Per partecipare a questo laboratorio è richiesta la prenotazione da effettuare direttamente in loco il giorno stesso. Ci sarà anche la tradizionale “battaglia del fieno”, durante la quale i bambini si divertiranno a disfare una rotoballa sulle note della canzone popolare “Dansa pa dessu lo fen”.

All’interno dell’iniziativa ci sono anche due novità: alcuni bambini saranno coinvolti nella scelta dell’opera (esposta nel percorso Fiera) che sarà assegnata dal Comune di Aosta in premio alla compagnia teatrale vincitrice della rassegna Enfanthéatre 2022/23. Infine, nel cortile della Cittadella saranno presenti i giochi giganti in legno di Legningegno. Gli oggetti sono realizzati da persone adulte con disabilità all’interno del laboratorio di falegnameria del Centro Educativo Assistenziale di Hone.

Oeuvre Choisie

Lunedì 30 gennaio la responsabile della tutela dei patrimoni del MAV, Barbara Bernardi-Gra-Tonetti, individuerà tra i banchi della fiera le opere che, per le loro caratteristiche, rappresentano il fil rouge ideale tra passato e presente dell’artigianato valdostano di tradizione. I criteri per la scelta saranno: i materiali utilizzati, le tecniche di lavorazione, la gradevolezza estetica, il rispetto delle proporzioni e la semplicità del prodotto. I manufatti scelti verranno contrassegnati sui banchi dall’apposito logo per permettere così ai visitatori di riconoscere le opere capaci di raccontare la cultura locale oggi. Le opere scelte verranno poi esposte al MAV con una piccola mostra a loro dedicata. Inoltre quest’anno il museo regionale rimarrà straordinariamente aperto al pubblico dalle 10 alle 18 durante entrambi i giorni di Fiera, con ingresso gratuito.

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