Camere d’albergo gratuite per medici e infermieri, più della metà ancora disponibili

Sono una ventina i medici ed infermieri che hanno accolto la disponibilità degli albergatori valdostani. Il Presidente ADAVA Gérard: "Preoccupati per la stagione estiva, serve un assessore di riferimento".
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Sono circa una ventina i medici ed infermieri che hanno accolto la disponibilità degli albergatori valdostani, che hanno offerto – chi l’intera struttura, chi alcune camere – dei punti d’appoggio per il personale sanitario che non potesse o non volesse rientrare a casa, per paura di portare il coronavirus tra le mura domestiche o perché alle prese con turni massacranti in ospedale. Quindici stanze occupate in diverse strutture di Aosta, su un totale di quaranta disponibili.

Non abbiamo problemi ad ospitare altri medici ed infermieri che ne avessero bisogno”, è l’invito di Filippo Gérard, presidente dell’ADAVA. “La nostra speranza è ovviamente che quando tutto questo finirà non ce ne sarà più bisogno, sia perché le strutture saranno di nuovo aperte al pubblico, sia perché il personale sanitario non starà più fronteggiando un’emergenza di questa portata e non ne avrà più la necessità”. Al momento, invece, non è possibile fare come in altre regioni d’Italia, in cui gli alberghi sono utilizzati per ospitare i pazienti in isolamento: “Bisognerebbe dar loro da mangiare, ma con le strutture chiuse sono chiuse anche le cucine”, spiega Gérard.

Molti albergatori si sono resi disponibili per aiutare a modo proprio, soprattutto a titolo individuale: chi partecipando alla donazione di cibo al Banco Alimentare, chi donando mascherine, guanti, materiale dei centri estetici, teli doccia, tovaglie utili per la creazione di mascherine o camici. “Come ADAVA noi abbiamo promosso la raccolta fondi della Regione”, prosegue Gérard, “ma in molti si sono mossi con iniziative private. Il nostro ufficio resta operativo in smart working, quindi in genere sono i Comuni di riferimento che si coordinano con l’USL per il ritiro dei materiali”.

Quello che non fa dormire sonni tranquilli è il futuro: “Siamo preoccupati per il discorso economico e per la stagione estiva. Quando l’emergenza sarà finita dovremo farci trovare pronti con proposte, eventi ed attrazioni da offrire ai nostri ospiti. Credo che a farla da padrona sarà il mercato nazionale, perché difficilmente si tornerà a viaggiare come prima. Non sarà una stagione da incorniciare”. Da qui, l’ADAVA ribadisce la necessità di un governo regionale che sia pienamente operativo: “Come ha detto il Premier Conte, il problema del virus non ha colore politico. Dobbiamo essere uniti per dare risposte concrete al mondo produttivo valdostano. Per quanto ci riguarda a noi serve un assessore di riferimento, non possiamo andare avanti a “disturbare” il Presidente della Regione che ha l’interim o l’Assessore alle attività produttive, che sono già molto occupati su tanti altri fronti e si stanno facendo in quattro”.

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