“In queste ultime ore la Valle d’Aosta, così come tutta la penisola, deve fare i conti con una situazione che è, a dire il vero, quasi apocalittica. In seguito all’emanazione del Decreto della Presidenza del Consiglio di lunedì 9 marzo, la cosiddetta ‘zona rossa’ è stata infatti estesa a tutto il territorio nazionale. Misure, quelle contenute nel decreto, necessarie per contenere la diffusione del virus Covid-19, ma che avranno ricadute importanti sul tessuto socio-economico valdostano, allevamento compreso”.
Le parole sono dell’Arev, l’Associazione regionale degli allevatori, ed il tono è preoccupato.
Anche perché, scrive il Presidente degli “éleveurs” Dino Planaz, serve una risposta soprattutto sul fronte economico: “Di fronte a questo scenario – si legge ancora – si rendono necessarie misure efficaci e rapide volte a tamponare il disagio economico conseguente alle strette misure messe in atto dal Governo nazionale. Dal punto di vista amministrativo generale appare pressoché impossibile rispettare le scadenze perentorie in particolare quelle relative alle domande per impegni relativi a PSR e PAC, è inoltre indispensabile la sospensione delle rate dei mutui”.
“L’impatto è anche pesante dal punto di vista economico ed è evidente che il Coronavirus avrà ricadute negative su tutto il sistema economico ed il settore zootecnico non sarà esentato – prosegue Planaz –, in particolar modo, per le produzioni alimentari di breve scadenza. A proposito della paventata possibilità che scarseggino le provviste alimentari a causa di rallentamenti nelle consegne di merci chiediamo la collaborazione di tutta la filiera, a partire dai consumatori per arrivare alla distribuzione, per sostenere le produzioni locali”.