Ipotesi nuovo lockdown, Confcommercio VdA: “Le nostre imprese non si possono spegnere dall’oggi al domani”

Le ipotesi di un nuovo lockdown per Natale, allo studio del Governo Conte, arrivano in Valle d'Aosta alla vigilia della riapertura di bar e ristoranti, permessa da un'ordinanza regionale firmata dal Presidente della Regione Erik Lavevaz.  Se quanto trapelato sarà confermato Confcommercio VdA chiede ristori più pesanti.
ristoranti e bar aperti
Economia

Oltre il danno, la beffa. Le ipotesi di un nuovo lockdown per Natale, allo studio del Governo Conte, arrivano in Valle d’Aosta alla vigilia della riapertura di bar e ristoranti, permessa da un’ordinanza regionale firmata dal Presidente della Regione Erik Lavevaz.

Se la nuova serrata di Natale sarà confermata nelle prossime ore, molti esercenti potrebbero decidere domani, mercoledì 16 dicembre, di tenere abbassate le serrande. Difficile, infatti, per tanti, immaginare una riapertura per una sola settimana di lavoro. A testimonianza delle incertezze che travolgono nuovamente la categoria c’è l’adesione alla campagna di screening, gratuita, promossa dalla Regione in vista della riapertura.

“I tamponi verranno eseguiti oggi, domani e giovedì. – spiega Adriano Valieri, direttore di Confcommercio Valle d’Aosta  – Per il momento siamo fermi a 150 persone. Da ieri le adesioni sono brutalmente crollate. Dopo aver saputo che ipoteticamente la prossima settimana devono richiudere, tanti, presi dallo sconforto, non sanno neppure se aprire.” In casa Adava sono invece circa 140 gli albergatori o proprietari di strutture ricettive ad avere deciso di sottoporsi a tampone.

“Lasciateci lavorare, le nostre imprese non si possono spegnere dall’oggi al domani, come se fossero automobili: molti locali hanno già acquistato le merci per le feste e organizzato il personale. Chi li risarcirà in caso di chiusura?”. E’ il nuovo appello al Governo nazionale e regionale di Graziano Dominidiato, Presidente di Confcommercio Valle d’Aosta.

“I nostri ristoratori ed esercenti chiedono solo di poter lavorare nel pieno rispetto dei protocolli e in assoluta sicurezza – prosegue Valieri – , se il governo dovesse decidere di seguire il modello tedesco allora occorrono misure come quelle adottate in Germania: ristoro al 75% dei fatturati calcolato sui mesi di novembre e dicembre, riduzione dell’iva al 5% e tutela dagli sfratti”.

Confcommercio Valle d’Aosta sottolineando come “per tutti gli imprenditori la salute pubblica è al primo posto” , mette in campo la disponibilità dei propri associati a “fare di più”. Ad esempio prevedendo un maggiore distanziamento fra i tavoli e concedendo a Natale e nel periodo festivo l’accesso ai ristoranti solo su prenotazione, per favorire la raccolta dei dati e rendere più semplice ed efficace il tracciamento.

“La categoria dei ristoratori ed esercenti è la più penalizzata e quella che più di altri ha pagato il prezzo più alto delle politiche sanitarie per contrastare la pandemia.  – chiosa ancora Graziano Dominidiato, presidente di Confcommercio/Fipe VdA “E’ tempo che il Governo regionale si faccia carico della gravissima situazione che vivono tante famiglie che traggono il loro unico reddito dall’attività delle loro micro imprese che tutte assieme rappresentano un comparto di grande importanza per il pil della nostra regione”.

0 risposte

  1. Complimenti ai ristoratori e ai baristi per quanto tengono alla loro salute,e soprattutto a quelle dei clienti.In Valle se ne contano più di 2000 e si sono prenotati solo in 150 per il tampone( e magari non ci sono andati neanche tutti)

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