Al “rammarico” del gruppo consiliare dell’Union Valdôtaine per “la notizia della definitiva scomparsa dell’azienda Savda Spa” – destinata a fondersi il 31 dicembre con Sadem (Torino), Sab (Bergamo), Sia (Brescia) e Km (Cremona) – risponde, a stretto giro, Arriva Italia.
Risposta che cerca di fugare i dubbi pendenti, anzitutto sul servizio che verrà. La società, infatti, da un lato precisa che “il processo di fusione per incorporazione avviato dal Gruppo è un’operazione nata con lo scopo di focalizzare al meglio sforzi e risorse, affinché tutti i territori possano beneficiare più velocemente e in modo omogeneo di tutte le opportunità derivanti dall’appartenere a una grande società”.
Dall’altro cerca di dare garanzie, soprattutto lavorative: “Ciò significa – si legge nella nota aziendale – che tutti i servizi svolti dalle controllate proseguiranno senza alcun genere di interruzione. Verrà mantenuto inoltre lo stesso organico lavorativo, saranno garantiti gli stessi servizi sul territorio e si lavorerà, come sempre fatto, per incrementare costantemente la qualità di viaggio, senza che la fusione comporti quindi conseguenze su quello che è il normale svolgimento del servizio di TPL in ogni territorio in cui Arriva Italia opera”.
Tesi che la società corrobora parlando degli investimenti fatti e quelli in vista: “Savda – si legge ancora – fa già parte dal Gruppo Arriva dal luglio 2016, quando venne rilevata dalla famiglia Bordon. Attualmente dispone di una flotta di 100 autobus e 135 dipendenti. Dal 2015 al 2019 sono stati inseriti 27 nuovi autobus e ne sono previsti altrettanti per i prossimi tre anni”.
Una fusione senza modifiche
“La fusione – prosegue la società – non comporterà quindi nessuna modifica, ma si tratta semplicemente di un’operazione volta a velocizzare le dinamiche interne amministrative e organizzative di un grande gruppo come è Arriva Italia. Savda fa parte del perimetro delle società oggetto di fusione in quanto controllata al 100%, mentre per altre realtà del Gruppo non si è potuto procedere parimenti per la presenza di azionisti di minoranza nel capitale delle stesse”.
Ulteriori rassicurazioni arrivano per bocca di Angelo Costa, Amministratore delegato di Arriva Italia: “La storia di Savda è importante ed è oggi parte integrante del DNA del gruppo. Comprendiamo che sul territorio la scomparsa del brand Savda, sostituita con quello Arriva, possa risultare significativo per la storia di questa azienda, ma ci teniamo a sottolineare che gli unici cambiamenti tangibili saranno quelli che faremo in positivo, andando a confermare gli investimenti sul tpl valdostano in nuovi mezzi e nuove soluzioni digitali”.